Il paese
Muro Lucano, culla di San Gerardo Maiella, si trova nel Sud dell'Italia, in Basilicata. Situato fra 600 e 660 m sul livello del mare, questo meraviglioso paese dagli scorci suggestivi si distende a gradinata su uno scosceso pendio roccioso, affacciato su una gola. Nella valle sottostante sorgeva il nucleo originario chiamato Numistro.
Con le sue case ed il suo maestoso castello in pietra arroccate sul pendio della collina, Muro Lucano assume le sembianze di un caratteristico presepe.
Storia e religione si intrecciano in questo bellissimo borgo. Infatti, Muro Lucano non solo è il paese nativo di San Gerardo Maiella, Patrono della Basilicata, ma è anche uno dei luoghi più belli della regione, in cui domina dall'alto il castello angioino della regina Giovanna I di Napoli, morta qui nel 1382.
Tre diversi volti testimoni di tre distinte epoche caratterizzano questo centro: una "Muro Romana" dove si narra che si svolse la battaglia tra Annibale e Marcello nel 210 a.C., una parte medioevale oggi conosciuta come "Pianello" e una zona caratterizzata da palazzi d'epoca rinascimentale.
Nella parte alta del paese, nelle vicinanze del castello, si eleva la Chiesa Madre la cui origine si fa risalire ai primi anni dell'anno Mille. Nel piazzale antistante alla Cattedrale si può ammirare il monumento in bronzo dedicato a San Gerardo Maiella, realizzata dal famoso statuario Cepparulo di Napoli ed eretta nel 1905 per volere di Monsignore Capone.
Nei pressi della Cattedrale, sono visibili dall'alto il ponte delle Ripe, di epoca medioevale, che permise ai fedeli del Rione Pianello, già dal XII secolo, di raggiungere più agevolmente il Santuario di Capodigiano ove si venerava la statua della Madonna delle Grazie e il Ponte del Pianello ad arco parabolico, primo manufatto in calcestruzzo costruito in Basilicata nei primi anni del Novecento. L'opera, che congiunge l'abitato di Muro con la frazione di Capodigiano, sostituì il piccolo ponte delle Ripe. Nel Rione Pianello, il più antico del borgo, si trova la casa natale di San Gerardo Maiella.
Centro del paese è via Roma, dove è ubicata la sede Municipale. In questo meraviglioso presepe, tra le cose da vedere, oltre alla Cattedrale dedicata a San Nicola e la casa natale di San Gerardo Maiella, vi sono la sua bottega di sarto e tutti gli altri luoghi di culto che era solito frequentare, come la Chiesa di Santa Maria della Neve e la Chiesa di San Marco Evangelista. Vi sono poi il Museo archeologico nazionale e il monumento ai Caduti del primo conflitto mondiale, che sorge imponente in piazza Don Minzoni, un tempo piazza Plebiscito. Poco fuori dall'abitato sono visibili le grotte dei "Vucculi".
CENNI STORICI
Stabilire con certezza quando e come sorse Muro Lucano è argomento vasto e spinoso. Non esistono dati precisi in base ai quali si possa fissarne l'epoca. Gli storici fanno cenno all'antico Municipio romano quando descrivono la seconda guerra punica dove il console Marco Claudio Marcello, che guidava le milizie romane, nel 210 a.c., venendo nella pianura sotto Numistro, affrontò le truppe cartaginesi condotte da Annibale. Il Castello di Muro Lucano con la coeva cattedrale può essere considerato l'Acropoli della Cittadina e ne caratterizza il paesaggio.
Il complesso Castello-Cattedrale è di origini alto-medioevali. Il primo nucleo del Castello è la torre che, probabilmente edificata dai Longobardi, è posta alla sinistra dell'attuale ingresso e poggia su un masso che si eleva per circa otto metri sul piano del primo cortile che è di forma irregolare per la forte sporgenza della base della torre stessa. Il Castello si è nel tempo espanso seguendo l'andamento della puntuta collina con una seconda parte edificata per opera degli Angioini. Nel 1382 si consumò, nel Castello di Muro, l'omicidio di Giovanna I d'Angiò, Regina del Regno di Napoli, strangolata per ordine di Carlo di Durazzo. Dopo l'epoca angioina il Castello fu dimora gradita ai sovrani e ai baroni che spesso vi si recavano per le partite di caccia.
IL TERREMOTO
Centro culturale ed economico, Muro Lucano risentì fortemente del terremoto dell'Irpinia, avvenuto il 23 novembre 1980. Gravemente danneggiate furono soprattutto le infrastrutture e andarono distrutte molte chiese, tra cui quella di Santa Maria del Carmine, in cui San Gerardo Maiella ricevette il Sacramento della Cresima.