Soggetto inutile
I Padri Redentoristi lasciano Muro Lucano e Gerardo li segue.
Alla fine, dopo tanta insistenza, Padre Cafaro cede. Il 17 maggio del 1749, Gerardo viene accettato in prova come fratello laico, nella casa di Santa Maria della Consolazione a Deliceto, in Puglia. La lettera di presentazione di Padre Cafaro al Superiore lo descrive come "soggetto inutile in quanto a lavorare, ma di buono spirito", aggiungendo "Non ho potuto rifiutarlo per le fervorose insistenze che ha fatto".
L'accoglienza che Gerardo riceve da parte del Collegio di Deliceto non è incoraggiante. Tutti, a vederlo, scrollano il capo. "Che bel regalo ci ha fatto Padre Cafaro!", ironizza il Superiore scrutando la debole salute di Gerardo.
Ma quest'ultimo chiede di essere sperimentato ed entra subito all'opera, lavorando sodo nei campi e accollandosi tutte le fatiche più dure.
In cucina, in refettorio, in portineria, in infermeria, in sartoria, in sacrestia. Ovunque si lavori, Gerardo è presente, giocondo e volenteroso.
Un grande miracolo che fa cambiare opinione ai confratelli sul suo conto. Contento di essere in convento, Gerardo vive intensamente la vita di preghiera e di lavoro.