La tubercolosi
Il 31 agosto 1755 torna a Materdomini sfinito e consunto dalla tisi.
Nel mese di settembre le sue condizioni si aggravano. Spesso è costretto a letto tra spasmi atroci e fiotti di sangue dalla bocca. "È la volontà di Dio" ripete Gerardo ai suoi confratelli. Sulla porta della sua stanza fa apporre un biglietto con scritto: "Qui si fa la volontà di Dio, come vuole Dio, e per tutto il tempo che vuole Dio". L'amico Santorelli è sempre al suo capezzale. Il 5 settembre, tre giorni prima della Festa della Madonna di Materdomini, gli viene impartita l'estrema unzione.
L'indomani giunge una lettera nella quale il Padre Fiocchi, Direttore Spirituale, ordina a Gerardo di stare bene. Gerardo ubbidisce. Poi dirà sorridendo: "Dovevo morire proprio il giorno 8 settembre per andare a godermi in Paradiso la Festa della Madonna di Materdomini, ma il Signore mi ha voluto concedere altri pochi giorni". Non fu guarigione ma una sospensione misteriosa del male. Dopo la metà di settembre i patimenti tornano più intensi e dolorosi.