Ottobre
1 OTTOBRE - s. teresa di Gesù Bambino vergine
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, Signore.
Per i cristiani che si riuniscono per celebrare la liturgia, Maria è modello nel nutrire la vita di grazia ricevuta attraverso i sacramenti; nell’offerta di sé in unione con l’offerta fatta da Cristo al Padre; nell’invocare la venuta del Signore attendendolo con vigilanza.
Congresso eucaristico di Cebu
2 OTTOBRE - ss. Angeli Custodi
Ascoltate oggi la voce del Signore.
O Dio, che soccorri prontamente i tuoi figli e non tolleri l’oppressione e la violenza, rinvigorisci la nostra fede, affinché non ci stanchiamo di operare in questo mondo, nella fedeltà alla tua Parola e nella certezza che la nostra ricompensa è la gioia di essere tuoi servi.
Preghiera sul Vangelo
3 OTTOBRE - s. candida martire
Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.
Dio viene a cercarci nel nostro smarrimento, viene nella persona del Figlio incarnato che si dona come cibo, imbandisce la mensa. Gesù sa bene che cosa darà, quando sarà giunta la sua ora, all’umanità affamata nello spirito e nella carne, ed è tutto proteso a quell’ora.
Anna Maria Cànopi
4 OTTOBRE - s. francesco d’Assisi patrono d’Italia
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Gesù ci ha lasciato il Sacramento della sua presenza reale, concreta, così che, rimanendo uniti a lui, noi possiamo ricevere sempre il dono dell’amore fraterno. «Rimanete nel mio amore», ha detto Gesù; ed è possibile grazie all’Eucaristia. Rimanere nell’amicizia, nell’amore.
Papa Francesco
5 OTTOBRE - s. faustina Kowalska religiosa
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
L’esposizione eucaristica è necessaria per ravvivare la fede di tante persone che non conoscono più Gesù, perché non sanno più che è il loro amico. È necessario per stimolare la vera pietà lasciata alle porte del santuario, dove Gesù è pronto ad aprirci il suo cuore.
San Pier Giuliano Eymard
6 OTTOBRE - s. bruno monaco
Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Gesù si china per lavare i piedi dei suoi discepoli come segno del suo amore che arriva fino all’estremo. Questo gesto profetico anticipa la spogliazione di sé fino alla morte in croce e lava le nostre anime da ogni colpa. La santa Eucaristia è il dono dell’amore.
Messaggio Sinodo dei vescovi 2005
7 OTTOBRE - B.V. maria del Rosario
Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.
Il corpo di Cristo non può vivere se non dello Spirito di Cristo. È quello che dice l’Apostolo: «Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo». Mistero di amore! Simbolo di unità! Vincolo di carità! Chi vuol vivere, ha dove vivere, ha di che vivere.
Agostino d’Ippona
8 OTTOBRE - s. reparata martire
Il Signore è fedele per sempre.
Maria, tu sei campo che ha dato la messe senza il lavoro dell’aratro; e questa messe ha saziato la fame del mondo intero. Vite intatta che, pur non potata, ha dato grappoli, il cui vino rallegra il creato nella tristezza; figlia di poveri, madre del solo ricco.
Giacomo di Sarug
9 OTTOBRE - s. giovanni Leonardi sacerdote
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
O Dio, che nel tuo amato Figlio liberi l’uomo dal male che spesso lo opprime e gli mostri la via della salvezza, donaci la salute del corpo e il vigore dello spirito, affinché, rinnovati dall’incontro con la tua Parola, possiamo renderti gloria con la nostra vita.
Preghiera sul Vangelo
10 OTTOBRE - s. Cassio martire
Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.
Nella Messa, in Cristo vediamo le nostre vite prese, benedette, spezzate, date. Per lo più questa trasformazione avviene a nostra insaputa, e talora è solo in seguito che prendiamo coscienza di ciò che è mutato. Le nostre vite sono prese. Esse appartengono a Dio solo.
Anne Lécu
11 OTTOBRE - S. giovanni XXIII papa
Venga a me, Signore, il tuo amore.
Adorare è mettere il Signore al centro per non essere più centrati su noi stessi. È dare il giusto ordine alle cose, lasciando a Dio il primo posto. Adorare è mettere i piani di Dio prima del mio tempo. È accogliere l’insegnamento della Scrittura: «Il Signore, Dio tuo, adorerai».
Papa Francesco
12 OTTOBRE - s. serafino religioso
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita.
L’Eucaristia è la festa di nozze di ogni cristiano con Gesù. Che sorpresa l’invito a queste nozze! Noi siamo dei poveri storpi, infermi, e tuttavia ci dà la veste nuziale, con la riconciliazione. Ci dice: Venite, miei amati, bevete, ho imbandito la tavola.
San Pier Giuliano Eymard
13 OTTOBRE - s. teofilo di Antiochia vescovo
Il Signore ha rivelato la sua giustizia.
Nel cuore della missione della Chiesa c’è l’Eucaristia. L’Eucaristia è nucleo incandescente, sorgente zampillante, realtà misteriosa che permette alla Chiesa di essere veramente se stessa per il bene del mondo... Grazie all’Eucaristia siamo nutriti dalla Bellezza.
Monsignor Pierantonio Tremolada
14 OTTOBRE - s. callisto I papa e martire
Beato il popolo scelto dal Signore.
Ogni volta che viene offerto il sacrificio, viene annunziata la morte del Signore, la risurrezione del Signore, l’ascensione del Signore e la remissione dei peccati; e poi non ricevi questo pane di vita? Chi ha una ferita, cerca la medicina; la medicina è il venerabile Sacramento.
Ambrogio di Milano
15 OTTOBRE - s. Teresa d’Avila vergine e dottore della Chiesa
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.
La missione della Chiesa di far presente Cristo nell’Eucaristia è parte della sua maternità: ricevere Cristo per comunicarlo a tutti i popoli. Maria è modello di questa maternità ecclesiale: ricevere il Verbo, associarsi a Cristo presso la croce, comunicarlo a tutti gli uomini.
Juan Esquerda Bifet
16 OTTOBRE - s. margherita M. Alacoque vergine
Il mio aiuto viene dal Signore.
O Padre, che hai accolto l’intercessione di Mosè, dona alla Chiesa di perseverare nella fede, nella preghiera e nel servizio del bene vincendo il male che minaccia il mondo, fino a quando farai giustizia ai tuoi eletti che verso di te gridano giorno e notte.
Preghiera sul Vangelo
17 OTTOBRE - s. ignazio d’Antiochia vescovo e martire
Il Signore ci ha fatti e noi siamo suoi.
Non si spiega questa attrazione che l’Ostia esercita sulle anime... Dentro e fuori della Messa, l’Eucaristia è stata per la Chiesa quello che nella famiglia era, fino a poco fa, il focolare durante l’inverno: il luogo intorno a cui la famiglia ritrovava la propria unità e intimità.
Cardinal Raniero Cantalamessa
18 OTTOBRE - s. luca evangelista
I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno.
Nell’ascolto della Parola e nel gesto del pane spezzato, anche la più piccola assemblea di credenti diventa corpo del Signore, suo Tabernacolo nel mondo. La celebrazione dell’Eucaristia diventa incubatrice degli atteggiamenti che generano una cultura eucaristica.
Papa Francesco
19 OTTOBRE - s. paolo della Croce sacerdote
Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.
L’adorazione ha un’eccellenza in più: va direttamente al cuore, fa operare, agire Gesù nel suo Sacramento, scioglie la sua potenza. L’adoratore fa ancora di più: prega con Gesù Cristo, lo fa intercedere presso il Padre come il divino avvocato dei suoi fratelli redenti.
San Pier Giuliano Eymard
20 OTTOBRE - s. bertilla Boscardin vergine
Dell’amore del Signore è piena la terra.
L’Eucaristia, per i cristiani, è l’evento più importante di tutta la Liturgia. In essa riconoscono l’iniziativa di Dio e la manifestazione del suo amore... È come una sorgente inesauribile di vita, a cui coloro che sono stati battezzati si accostano condividendo la fede e la speranza.
Monsignor Francesco Beschi
21 OTTOBRE - s. orsola vergine e martire
Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.
Il Signore spiega in cosa consista mangiare il suo Corpo e bere il suo Sangue: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, dimora in me ed io in lui». Mangiare questo cibo e bere questa bevanda vuol dire dimorare in Cristo e avere Cristo sempre in noi.
Agostino d’Ippona
22 OTTOBRE - s. Giovanni Paolo II papa
Andremo con gioia alla casa del Signore.
Con lo stesso realismo con cui Maria sentì che nel suo grembo germinava il Verbo di Dio, così ci invita a vedere Gesù presente nell’Eucaristia. E con lo stesso sguardo contemplativo con cui Maria vide suo Figlio sulla croce, ci aiuta a contemplare il mistero dell’Eucaristia.
Padre Jesús Castellano Cervera
23 OTTOBRE - s. giovanni da Capestrano sacerdote
Il povero grida e il Signore lo ascolta.
O Dio, tu che non fai preferenza di persone e ci dai la certezza che sempre ascolti la preghiera dell’umile, guarda anche a noi come al pubblicano pentito, e fa’ che ci apriamo con fiducia alla tua misericordia, che da peccatori ci rende giusti.
Preghiera sul Vangelo
24 OTTOBRE - s. antonio M. Claret vescovo
Beato chi cammina nella legge del Signore.
Gesù, nella moltiplicazione, distribuisce i pani solo dopo aver reso grazie. È questo il significato della parola greca “eucharistia”, “azione di grazie”. È la logica del dono e non del dovuto. Inoltre egli comanda di «raccogliere i pezzi avanzati perché nulla vada perduto».
Don Gianni Carozza
25 OTTOBRE - s. miniato martire
Beato chi teme il Signore.
La comunità eucaristica, comunicando alla sorte di Gesù Servo, diventa essa stessa “serva”: mangiando il “corpo donato” diviene “corpo offerto per le moltitudini”. Ritornando alla “stanza superiore”, grembo della Chiesa, i cristiani servono la causa del Vangelo.
Papa Francesco
Sant'Amone di Toul Vescovo
Sant’Amone è il secondo vescovo di Toul. Nella cronotassi della diocesi è l’immediato successore del protovescovo San Mansueto. Si presume visse intorno al 400, anche se alcune fonti ci raccontano che governò la diocesi intorno alla metà del IV secolo. C’è un antico inno del breviario della diocesi che lo menziona come il vescovo che combatté vittoriosamente contro l’eresia. Un’antica tradizione ci ricorda che per il suo amore alla solitudine, visse per qualche periodo in una grotta la cui profondità era di 15 metri. Alcuni ci raccontano che aveva lasciato la città per sfuggire alla furia devastante di Attila e degli Unni, e una leggenda tradizionale ci racconta che mentre il Santo fuggiva, trovatosi di fronte a una grande roccia, divenuta un ostacolo sulla strada del vescovo, la pietra si aprì e si rinchiuse su di lui per nasconderlo ai suoi inseguitori. Non sappiamo la data della sua morte. Fu sepolto insieme a San mansueto nella chiesa di San Pietro apostolo, che sarà successivamente intitolata ad protovescovo di Toul. Nel 1107, nella cripta dove era sepolto furono trovati anche i corpi dei santi Alca, Celsino, Auspicio e Orso, tutti vescovi di Toul. L’attributo iconografico di Sant’Amone è un pozzo. Esiste una sua raffigurazione nella parte absidale della Cattedrale di Toul. Un eremo nel villaggio di Salxerotte porta il suo nome. In passato la sua festa si celebrava il 23 ottobre. Oggi a Nancy e a Toul si celebra il 25 ottobre.
Sant'Angilramno (o Angilramo) di Metz Vescovo
Sant'Angilramno è il trentottesimo vescovo della diocesi di Metz. Succede a San Crodegango e dopo un periodo di sede vacante durato ben due anni (766-768). La sua posizione è stata assegnata dal più antico catalogo dei vescovi della città, compilato intorno al 776 e giunto ai nostri giorni nel cosiddetto “Sacramentario” di Drogone, vescovo di Metz tra gli anni 823 e 855. San Angilramno, nato a Sens, entrò da giovane quale un monaco nell'abbazia di sant'Avoldo. Successivamente fu nominato abate dell’Abbazia di Saint Pierre de Senones. Era il settimo al guidare i monaci di quella modesta abbazia benedettina che si trovava in Lorena. Il 25 settembre 768, San Angilramno è stato nominato vescovo di Metz, grazie all’intervento di Pipino il Breve. Egli ricevette dal pontefice il titolo di arcivescovo. Fu amico di Carlomagno che accompagnò in quasi tutti i suoi viaggi, che lo nominò, nel 781 cappellano di corte. Durante il suo governo della diocesi, creò nella cattedrale di Metz, un importante scriptorium. Verso il 783 chiese a Paolo Diacono di redigere le “Gesta episcoporum Mettensium” per scrivere la storia di tutti i vescovi di Metz e dell’intera dinastia carolingia Secondo una falsa tradizione, verso il 785 avrebbe inviato al papa i Capitula Angilramni, una raccolta di diritto canonico che riguardava i vescovi. Si pensava che avesse scritto tale opera per difendersi da coloro che lo accusavano di violare il diritto canonico risiedendo presso Carlomagno e non nella sua diocesi. Ma oggi i Capitula sono oggi considerati un falso del IX secolo. E’ sicuro che redasse una delle prime revisioni della Bibbia. San Angilramno morì, il 26 ottobre 791, in Ungheria mentre accompagnava Carlomagno in una delle sue campagne contro gli Avari. Riportato in patria, il suo corpo venne sepolto nell'abbazia di sant'Avoldo. E’ venerato come santo. La sua memoria liturgica e festa è stata fissata per il giorno 25 ottobre.
Beato Bernardino Otranto Religioso
Frate dell’Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola. Nato a Cropalati, paese sul versante jonico della presila greca. Nonostante la ferma contrarietà della sua famiglia e l'intervento dei suoi fratelli, che ripetutamente lo ricondussero alla casa paterna, Bernardino rispose all'invito di Dio, manifestato attraverso la mediazione di San Francesco da Paola e rivestì l'umile saio dei penitenti. San Francesco lo volle come suo confessore personale e lo condusse con sé alla corte di Francia. Bernardino fu superiore e fondatore di diversi conventi anche in Francia. Fu lui a fondare nel 1510 il convento di Cosenza e fu Provinciale dell’Ordine in Calabria. Prima di morire, il 2 aprile 1507, San Francesco elesse Bernardino Vicario generale dell'Ordine e quindi suo successore nel governo dello stesso fino alla convocazione del Capitolo generale. Bernardino, pur dichiarandosi indegno di tale carica e sostenendo che nell'Ordine vi erano persone più sapienti di lui, dovette chinarsi di fronte alla volontà di San Francesco che, richiamandosi all'apostolo Paolo, disse: "la sapienza di questo mondo è stoltezza agli occhi di Dio". Bernardino ebbe il dono della profezia; predisse il giorno della sua morte, avvenuta nel convento di San Luigi in Napoli dopo settanta anni di vita religiosa, all'età di circa novant'anni, il 25 ottobre 1520. E’ riconosciuto Beato dalla devozione e tradizione popolare che lo venera per le eccezionali virtù religiose, pur se il titolo non gli è stato riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa.
San Bernardo Calvò Vescovo di Vich
Nato da nobili parenti in Catalogna nella diocesi di Tarragona, Bernardo entrò nel 1214 nel monastero cistercense detto delle Sante Croci (Santas Creus), divenendone poi abate e rendendosi famoso per le sue alte qualità morali, che gli meritarono incarichi di fiducia da parte di Gregorio IX. Eletto nel 1233 vescovo di Vich, accettò di essere consacrato solo dopo una lunga resistenza e attese con impegno ai doveri della sua nuova carica. Nominato da Gregorio IX inquisitore per l'Aragona e i territori vicini, convertì molti eretici e infedeli; inoltre, alla testa di un esercito fece importanti conquiste nei territori spagnoli ancora sotto la dominazione musulmana, restaurandovi la religione cattolica. Virtù proprie di Bernardo furono l'amore alla povertà, alla castità e alla preghiera, lo zelo ardente per la conversione degli eretici e degli infedeli, un grande spirito di mortificazione e di penitenza corporale e, infine, la generosità verso i bisognosi. Morto il 26 ottobre 1243 e sepolto nella cattedrale di San Pietro, Bernardo fu subito oggetto di culto da parte del popolo che, implorandone l'intercessione, ottenne grazie e miracoli. Nel 1710 Clemente XI confermò un decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 1702, che approvava per i Cistercensi l'Ufficio di san Bernardo da celebrarsi il 24 ottobre. La diocesi di Vich, invece, celebra la festa del suo santo vescovo il 26 dello stesso mese.
Beato Bernardo di San Giuseppe Mercedario
Nato a Parigi nel 1576, il Beato Bernardo di San Giuseppe, all'età di 29 anni si trasferì in Spagna ed entrò nel convento mercedario di San Lazzaro in Siviglia, come frate laico converso. Fu insigne per l'amore al Crocifisso, per la grande pazienza, la purezza angelica, l'amore verso gli altri ed il disprezzo di se stesso e delle cose terrene. Stracolmo di meriti il Signore lo favorì di una infinità di grazie e frequenti estasi, finché santamente morì il 23 ottobre 1613 all'età di 37 anni, 8 dei quali passati in religione. L'Ordine lo festeggia il 25 ottobre.
Santa Canna Moglie di San Sadwrn
Agli inizi del sec. VI, dalla Bretagna, Canna passò nel Galles, insieme col marito s. Saturnino (detto poi nel Galles “Sadwrn”), col figlio, s. Crallo, e con lo zio, s. Cadfan. Il motivo di questo trasferimento va forse cercato nelle invasioni dei Franchi, come pensano i Bollandisti, oppure in quegli intensi scambi che andavano sviluppandosi tra l’Inghilterra ed il continente. Morto s. Saturnino, Canna passò a seconde nozze con un nobile del luogo, Gallgu Reiddog o Alltu Redegog, da cui ebbe i figli s. Tegfan e s. Elian (Ilario), soprannominato poi “Geimiad”, “visitatore di luoghi santi, pellegrino”. Ognuno di questi santi ha lasciato il proprio nome legato a varie località, specialmente s. Elian che gode di un culto particolarmente vivo nell’isola di Mona. La loro memoria liturgica ricorre il 25 ottobre.
Beato Carlo Gnocchi Sacerdote
Carlo Gnocchi, nacque da una povera famiglia in provincia di Milano e diocesi di Lodi nel 1902. Alla morte del padre si trasferì a Milano. Entrato nel Seminario della diocesi di Milano, venne ordinato prete nel 1925. Dopo alcuni anni come assistente di oratorio, venne nominato assistente spirituale dell’Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane, a Milano. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, partì come cappellano militare volontario per il fronte greco--albanese, per condividere la sorte dei suoi giovani. Ritornò nel 1942 ma, nello stesso anno, partì per la Russia con gli alpini della Tridentina. La drammatica esperienza della guerra e della ritirata dei soldati italiani lo spinse a riflettere e a considerare il mistero del dolore, specie negli innocenti e nei bambini. Si dedicò quindi a una grandiosa opera di carità nei confronti degli orfani di guerra e dei mutilatini. Malato di tumore, morì il 28 febbraio 1956, dopo aver donato le proprie cornee a due ragazzi ciechi, in un’epoca dove i trapianti d’organi non erano ancora regolamentati dalla legge italiana. È stato beatificato sotto il pontificato di papa Benedetto XVI il 25 ottobre 2009 in piazza del Duomo a Milano. I suoi resti mortali sono venerati dal 2010 sotto l’altare della chiesa a lui intitolata, annessa al Centro «Santa Maria Nascente» della Fondazione Don Gnocchi in via Capecelatro 66 a Milano.
Beata Caterina di Bosnia Regina, terziaria francescana
Le notizie sulla sua vita sono alquanto scarne, ma sufficienti a farci comprendere la grandezza della sua figura, prevalentemente cattolica; vissuta in uno Stato balcano minacciato continuamente dall’espansionismo musulmano. Nata in Erzegovina nel 1424, sposò il penultimo re di Bosnia Stefano Thomas, adoperandosi per la diffusione della fede nel suo regno; chiamò i Francescani ad Jaice la capitale, per contrastare e convertire i molti eretici e scismatici bogomili, che avevano fatto della Bosnia la roccaforte della loro eresia; la quale contrapponeva il mondo dello spirito a quello della materia, considerato espressione della forza del male; negava la Ss. Trinità, la natura umana di Cristo, ridotta a sola apparenza, l’Antico Testamento, non riconosceva i riti liturgici, la gerarchia ecclesiastica, il battesimo e il matrimonio. Nel 1463 i Turchi capeggiati dal sultano Maometto II, occuparono la Bosnia e fra l’altro catturarono i figli di Caterina, costringendoli a farsi musulmani; la regina poi rimasta vedova nello stesso anno, si recò in esilio a Roma, dove fu accolta con onore dal papa Pio II, diventando Terziaria Francescana e vivendo santamente, godendo di stima e considerazione dai successivi pontefici Paolo II e Sisto IV. Morì a Roma il 25 ottobre 1478 e sepolta con solenni funerali nella chiesa dell’Aracoeli; nel suo testamento dispose che lasciava alla Santa Sede il suo regno, la spada e gli speroni (evidentemente i simboli regali), con la clausola che se il figlio Sigismondo, prigioniero dei turchi, una volta liberato fosse tornato al cristianesimo, egli sarebbe dovuto diventare il re di Bosnia. L’Ordine Francescano celebra Caterina come beata, con la ricorrenza al 25 ottobre, giorno della sua morte.
26 OTTOBRE - s. folco vescovo
Fedele è il Signore in tutte le sue parole.
La carità verso il prossimo ha bisogno dell’Eucaristia. C’è bisogno dell’Eucaristia per amare il nostro prossimo come Gesù ci ama, fino a spendersi senza riserve, fino al sacrificio, alla morte. Non facciamo che rendere quello che Gesù fa per noi nell’Eucaristia.
San Pier Giuliano Eymard
27 OTTOBRE - s. Fiorenzo martire
Benedetto il Signore, mia roccia.
La disposizione dell’altare, delle suppellettili e dell’arredo liturgico deve evitare di trasformare la mensa eucaristica in una tavola disordinata, o in una foresta di candelieri, croci e fiori che fa a pugni con la disarmante povertà del pane spezzato e del calice condiviso.
Monsignor Franco Giulio Brambilla
28 OTTOBRE - ss. Simone e Giuda apostoli
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
La benedizione di Dio proviene dalla rugiada del cielo, cioè dalla pioggia delle parole di Dio... Vi è gran quantità di frumento e di vino, cioè il gran numero di fedeli che associano il pane e il vino nel sacramento del suo Corpo e Sangue.
Agostino d’Ippona
29 OTTOBRE - s. onorato vescovo
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Con Gesù adorato nell’Eucaristia, vogliamo invocare con cuore confidente la dolcissima Madre di Lui e Madre nostra, Maria. Invochiamola, la nostra cara Madre. È lei che ha portato e ha introdotto nel mondo Gesù. È lei che conduce le anime innocenti a Gesù.
San Giovanni XXIII
30 OTTOBRE - s. germano di Capua vescovo
Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, amante della vita, che nel tuo Figlio Gesù sei venuto a cercare e a salvare chi era perduto, porta a compimento ogni nostra volontà di bene, donaci di accoglierti con gioia nella nostra casa e aiutaci a condividere con i fratelli i beni della terra e del cielo.
Preghiera sul Vangelo
31 OTTOBRE - s. quintino martire
Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace.
L’Eucaristia è la possibilità e il richiamo quotidiano a immergere la nostra vita in quella del Signore; è il dono di diventare una cosa sola con lui; è l’esperienza di un amore possibile perché si è fatto vicino a noi, disposto a diventare una cosa sola con noi.
Paola Bignardi