Email dal Cielo
Capitolo XIII
Da: Gerardo Maiella Data: 2007 A: Generazione del terzo millennio Oggetto: E-mail di prova.. .nella prova
Caro mio fratello in Gesù Cristo, mi hanno detto che, ora, tra giovani si è soliti comunicare con una e-mail. (Ho scritto bene?). Così, ho deciso di adeguarmi ai tuoi tempi. So che non è un periodo facile per te e per la tua generazione. Tutto il mondo va di fretta, ma la vostra vita a volte sembra ferma in un binario morto: per quanto riguarda gli affetti, la crescita, il lavoro, ecc. Io ti posso ripetere le parole che avevo scritto in passato ad un uomo: "Abbiate pazienza se non ritrovate subito ciò che andate trovando [...] Statevi di buon animo, confidate in Dio, ché Dio vi darà forza per superare il tutto".1 Ti hanno forse detto che la sofferenza è meglio tenerla alla larga, ma - per esperienza personale - ti assicuro che fa bene all'anima, perché la avvicina di più al nostro Signore, oltre che farci diventare migliori: più maturi, più generosi, più santi. Ora, ti saluto. Prega per me, ed io lo faccio per te. Mi firmo com'ero solito fare in passato. Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella Data: 2007 A: "Eterna indecisa" Oggetto: Vai a farti santa!
Cara mia sorella in Gesù Cristo, scusa se non ti chiamo per nome, ma io ho spesso iniziato le mie lettere così, perché è questo che siete per me: sorelle, fratelli (soprattutto, voi giovani!). E, oltretutto, non è che tu mi abbia aiutato. Ero andato in uno di quei forum dove vi sfogate un po' e sono rimasto colpito dal tuo nick (Quante cose sto imparando!!!). "Eterna indecisa". Dici di non sapere cosa fare della tua vita, di non riuscire a capire se sei innamorata di x o di y, di essere in dubbio su tutto. Questo è comune ai ragazzi della tua età, e lo capisco anche, perché c'è tanta paura di sbagliare, di non fare la scelta giusta, di condannarsi ad una vita infelice. Tu, però, non averne: ti do la mia parola di Santo che lo è diventato perché ha scelto Dio. Sai, "... io ho rinunciato tutta la mia vita nelle sue mani, acciò egli ne faccia tutto quello che ad esso piace"2 e non sono pentito. Poco a poco, scoprirai i tesori che Lui ti ha donato e imparerai a riconoscere i segnali della tua vocazione, ma qualunque essa sia l'importante è che tu impari ad amare. Vedrai che l'Amore ti spingerà verso delle scelte e ti renderà... eterna (senza indecisione). "Statevi allegramente; confidate in Dio, ché vi farete santa".
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella Data: 2007 A: "Chi scende"
Oggetto: Lasciarsi aiutare
Carissimo fratello in Cristo, tu sei uno di quelli che più amo! No, non dire niente: con me, le bugie e le scuse non attaccano. Ci hanno provato anche in passato, ma io sapevo cosa c'era nel loro cuore. Allo stesso modo, ora, leggo nel tuo. Certo, tu puoi dirmi che io il problema della droga non l'ho conosciuto, ma permettimi di dirti che non lo conosci neanche tu se continui a perseverarvi. Credi che sia una soluzione ai tuoi guai, che sia il rimedio dei tuoi problemi? Lasciati aiutare, amico mio, lasciati amare da Colui che sa accoglierti come un figlio. Sei ancora in tempo per porre fine ai tuoi errori e non sei l'unico: anch'io, in una mia lettera, scrivevo "Mi ritrovo pieno di peccati. Pregate Iddio che mi perdoni"4 e in un'altra dicevo che c'è chi sale e chi scende e mi sentivo "sceso di tal maniera" che credevo di non risolvermi più. Siamo esseri umani: possiamo fare dei grandi voli, ma a volte ci vengono a mancare le ali. Ed è allora che cadiamo giù e ci sembra di non poterci più rialzare, di vedere solo il buio. Tu prova a fidarti di me, di Dio, della Madonna che è la nostra tenera madre, e poi ancora della tua famiglia che ti vuol bene e delle persone che vogliono tenderti una mano. E abbi fiducia anche in Te. Ti abbraccio e ti sono sempre vicino,
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella Data: 2007 A: Chi si dice "ateo" Oggetto: Amo Gesù Eucaristia!
Fratello mio, probabilmente, tu non gradisci che io aggiunga "in Cristo", visto che affermi di non crederci. Voglio rispettare le tue idee, ma non mi sento di chiamarti "ateo" perché, tuo malgrado, non sei senza Dio: Lui è morto e risorto anche per Te! Fratello mio, "chi potrà darvi pace, se non Dio? Quando mai il mondo ha saziato il cuore umano?"; "considerate, vi prego, la brevità del mondo e la lunghezza dell'eternità, e riflettete che ogni cosa finisce"5. Non so se il tuo rifiuto di credere è un imperativo che ti sei dato oppure se è frutto della moda corrente o, ancora, di un evento della tua vita che ti ha fatto soffrire e nel quale non hai colto la presenza di Dio. In tutti e tre questi casi, mi viene spontaneo non darti delle risposte o delle spiegazioni, ma parlarti del grande amore che provo per Gesù Eucaristia. Non saprei come altro esprimerti la mia gioia di essere cristiano credente e praticante! È nell'incontro con Lui che tutto sembra compiersi; è in quel Pane che ogni giorno si trasforma in un dono per l'umanità che scorgo un amore gratuito, immenso, esclusivo. Un amore che non ha bisogno di parole, di discorsi, di giu-stificazioni, di teoremi, perché ha già dimostrato tutto: si è saputo dare fino alla fine! Nella mia vita terrena, sentivo di non poterne fare a meno... Da bambino, piansi quando un sacerdote non mi fece fare la Comunione perché ero ancora troppo piccolo; da grande, ho sofferto amaramente quando, in un periodo di malintesi, ne sono stato allontanato. Avendo provato cosa significhi - anche per un attimo - stare lontano da Dio e dall'Eucaristia, fratello mio, voglio chiederti di aprire il cuore e di cercare là dentro quel Padre che, per una serie di motivi, hai tenuto o considerato lontano. Lui è lì, nel profondo.
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella Data: 2007
A: Una giovane mamma timorosa
Oggetto: La vita è un regalo bellissimo!
Cara sorella in Gesù Cristo, dalle tue parti si dice che io sia il "patrono delle mamme e dei bambini". Sono in tante, infatti, le donne che in passato ho aiutato a partorire e che oggi mi pregano di assistere i loro parti difficili e di proteggere i loro figli. Ma io, ora, voglio rivolgermi a te, a te che invece non vuoi pregarmi perché ti rifiuti di mettere al mondo la creatura che porti dentro di te. Sorella mia, la Vita è un regalo bellissimo: perché negarlo proprio a tuo figlio? Non desideri sentirti chiamare "ragazza madre", mi rispondi, non te la senti di assumerti una responsabilità così grande alla tua età.. .ma evadere dalla realtà "con un aborto" non ti farà stare meglio, anzi... Affidati alla Madre per eccellenza: Lei ha avuto il coraggio di accogliere il Figlio di Dio e ha superato ogni timore. Io l'ho sempre amata tantissimo e vorrei che così fosse anche per te, d'ora in avanti. Sai, una volta mi sono riproposto questo: "A Maria SS. intendo fare questa devozione: dire un'Ave Maria quando vedrò donne"6. Lo faccio anche ora con Te e aspetto una tua preghiera il giorno in cui farai una scelta di vita e di amore. Lasciandoti il mio fazzoletto, ti saluto. Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella Data: 2007
A: Chi è senza speranza
Oggetto: Ti sono vicino
Caro fratello mio, ho appena imparato che quando si scrive una e-mail si possono fare delle faccette. Ecco, questa è per te: :-). E un sorriso: quello che non compare più sul tuo viso da un po' di tempo e che ti manca più di ogni cosa. Per questo motivo, a te scriverò una e-mail un po' più lunga, perché voglio fermarmi con te, farti compagnia. Ho sbirciato sui vostri giornali per capire come vi va, e la notizia sulla crescita dei suicidi mi ha molto turbato. Perché? Un uomo vissuto nel 1700, forse, non può capire, ma voglio fare il Santo e provare a capire ogni cosa. Eh, mi sa che non basta neppure questo! Come fare allora ad entrare nel tuo cuore e ad ascoltare il tuo dolore? Forse, immedesimarmi. Quanto vorrei abbracciarti in questo momento! Credimi, mi sento in comunione con te e vorrei portarti un po' della mia allegria e della mia serenità7. Ti assicuro che neanch'io, come te, ho avuto una vita facile. Ero povero, io e tutta la mia famiglia; e come se non bastasse, a 12 anni, morì mio padre. Mi è mancato tanto, sai? Senza contare che la sua scomparsa ha reso ancora più urgente che io venissi avviato ad un mestiere. Mi mandarono presso la bottega di un sarto, ma il mio unico desiderio era seguire Gesù. Tu conosci la sofferenza di dover fare qualcosa che non rende felici, non è vero? Intanto, tutti mi prendevano in giro, mi consideravano strano, e qualcuno non perdeva occasione di insultarmi e maltrattarmi. Tuttavia, c'era Mamma Maria a darmi forza. Ad un certo punto, si era accesa in me la piccola speranza di poter entrare nella Comunità dei Cappuccini, ma anche lì ebbi una bella batosta: ero troppo gracile e poco in salute! Così, andai a servizio dal vescovo Albini: tre anni di rimproveri che, comunque, per me erano grazia, cioè un'occasione concreta per imitare Gesù Crocifisso. Nell'esperienza del romitaggio fallito, ho provato poi la delusione di un'amicizia poco solida: è triste dover rinunciare ad un progetto perché un tuo amico smette di condividerlo con a te, non ti pare? Ma bisogna andare avanti nella vita: ecco perché ho ripreso a fare il sarto. Io, però, lo capivo che il mio lavoro, il mio paese, la mia condizione mi stavano stretti... È quello che capita anche a te: lo intuisco dalla tua inquietudine e dai tuoi occhi spenti. In fondo, la solitudine è questa: trovarsi in un posto o in uno stato d'animo in cui non riesci a comunicare con nessuno perché ti senti fuori luogo, diverso, tu inadeguato a ciò che ti circonda e viceversa. Fratello mio, non essere triste, né tanto meno devi farti sfiorare dalla terribile idea della resa e della morte. Io non l'ho mai fatto e ti garantisco che ciascuno dei momenti che finora ti ho raccontato è stato per me un dono, oltre che la manifestazione dell'amore di Dio per me. Mai ho perso la fede e la fiducia, anzi più ero solo e più pregavo. E alla fine sono stato esaudito! Ho seguito i Missionari Redentoristi che, dopo qualche resistenza, mi hanno accolto! Con loro ho potuto realizzare la mia vocazione e dare un senso alla mia vita che non chiedeva altro che essere la mia vera vita! E non credere che poi siano finite le tribolazioni.. .Ho dovuto lasciare mia madre e la mia famiglia per seguire la mia strada, ho dovuto dimostrare a tanta gente che ci credevo davvero nei miei sogni, mi sono impegnato con tutta l'anima, anche quando mi costava fatica. Non ho disdegnato alcun mestiere, anche quello più umile. I Puoi pure dire che ero un tuttofare, va bene. :-) In effetti, ho I fatto il garzone, il sarto, il sagrestano, il cuoco, l'addetto alle pulizie, il guardiano, il predicatore, il questuante, l'artista... ma ero prima di tutto ciò che volevo essere agli occhi di Dio: un giovane uomo e un cristiano desideroso di farsi santo!
Ricordatene anche tu quando sarai in difficoltà, quando non ti sentirai pienamente realizzato, quando avrai solo la sensazione di essere sfruttato e poco valorizzato, quando tutta la società ti apparirà poco attenta a te, alle tue risorse, ai tuoi carismi, alle tue aspirazioni. Ricordati che il tuo impegno principale sarà quello di essere e apparire una persona onesta, corretta, leale, responsabile, che ci mette passione nelle cose che fa e testa in quello che dice. Forse, non troverai subito il lavoro che vorresti (e questa per te è una sofferenza grande!), ma stai pure certo che la tua dignità e la tua coscienza saranno salve, oltre al fatto che alla fine ci riuscirai. E se ti capiterà di soffrire ancora nel corso della vita, breve o lunga che sia, non chiuderti in te stesso e non pensare di farla finita. Dio ti ha creato perché fossi un segno visibile della sua bontà, perciò impara anche a fare "allegramente e con animo grande la Sua bella volontà". Io l'ho fatta anche in punto di morte, colpito dalla tisi, e non te lo dico per vanto, ma perché tu possa avere un modello di santità. 29 anni costellati di tante sofferenze...Che spreco! - dirà qualcuno -, ma io e te sappiamo che la Vita è degna di essere vissuta e che il traguardo più importante è l'Amore. Io l'ho raggiunto: ora, tocca a te! E per questo, devi.. .VIVERE!
Da: Gerardo Maiella
Data: 2007
A: Sorellina patita di Tv
Oggetto: Modelle o modelli?
Carissima sorellina, credi che uno che per tutta la vita è stato scacciato per il suo fisico gracilino possa entrare ora nel tuo pc e nelle tue grazie? :-) Prima di scriverti, mi sono documentato un po', avventurandomi tra i reality, gli spettacoli, gli spot pubblicitari che ogni giorno la televisione (un'altra strana scoperta, per me!) ti propina: a te come a tutte le ragazze della tua età. Ho sempre più paura che io per te non rappresenti niente, dal momento che i tuoi modelli sono le Veline, i Costantino, gli "uomini e donne di Maria De Filippi" e tutti i suoi "Amici", Miss Italia, il Grande Fratello... Eppure, qualcosa mi dice che dentro di te c'è qualcosa in più di quello che dai a vedere. Non è possibile, per me, che una giovane creatura metta al primo posto il corpo, lasciando da parte lo Spirito. Non voglio credere che tu, per seguire e imitare dei falsi modelli, sia anche disposta a.. .morire. Sono questi i nuovi martiri? Quelli che si lasciano uccidere nel corpo e nell'anima da messaggi deviati e devianti che eleggono a nuovi valori la bellezza, il successo, i soldi? E questa la malattia delle ragazze e dei ragazzi del Ventunesimo secolo? L'insoddisfazione di sé? Non è più la tisi o la tubercolosi; la Scienza ha fatto passi avanti, ma...la Morale? Ho sentito anche parlare di anoressia, un male ancora più oscuro e più complesso. Mia giovanissima sorella, ascoltami quando ti dico che una ragazza come te è bella agli occhi di Dio e vale per ciò che è e non per ciò che appare. E aiutami a far notare agli altri che non è giusto che oggi qualcuno muoia per mancanza di amore. Ricercala pure la perfezione, ma per diventare santa! Ti voglio bene, Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore RS. "Che se poi abbiamo qualche piccolo difetto, pensiamo che li santi non furono puri spiriti in terra"! :-)
Da: Gerardo Maiella
Data: 2007 j
A: Gianpiero Francese, regista dello spettacolo su San Gerardo
Oggetto: Grazie! Spettacolo graditissimo
Mio caro fratello in Gesù Cristo, sei arrivato così vicino al Cielo e a me che non potevo non inviarti una e-mail! Ti scrivo soprattutto per dirti grazie. Sai, io un giorno avevo scritto: "Non mai dirò bene o male di me stesso, ma farò come se non ci fossi in questo mondo", perciò capirai la mia ritrosia a vedere il mio nome su qualche locandina e la mia vita rappresentata in uno spettacolo. | Eppure, devo farti i miei complimenti. Quello che hai rea- lizzato è davvero una gran cosa, e ciò che mi rende felice è che attraverso di me tu abbia potuto raccontare uno dei tanti prodigi compiuti dall'Amore di Dio. Grazie quindi, per aver messo la tua Arte a disposizione della Fede. Ho visto molte persone assistere al "nostro" spettacolo. Te l'avranno già detto in tanti quant'era originale e suggestivo quel magma di luci, di parole, di emozioni, di colori riflesso nell'acqua del lago di Monteverde. Ti avranno già espresso la gioia di aver visto qualcosa di unico, ma soprattutto di aver potuto conoscere la vita e il messaggio di un Santo d'altri tempi, attraverso un linguaggio così moderno. Hai saputo comunicare con i miei amici giovani, rendendo attuale il mio vissuto e il mio operato, proiettando ciò che è stato nel futuro, nella possibilità di altre vocazioni, di altre scelte importanti. La tua bravura, la tua creatività, il tuo entusiasmo fanno di te non solo un esempio positivo di regista e di professionista, ma anche di un uomo che cerca la Verità delle cose e delle persone. Non conosco la tua vita di fede e di preghiera, ma so che "quanto si fa e si fa per Dio solo tutto è orazione". Grazie ancora e colgo l'occasione di questa e-mail rivolta a te per ricordare ad ogni uomo e donna di buona volontà che il proprio lavoro può diventare un'occasione e uno strumento per parlare di Dio e testimoniarlo. Sono anche felice che tu abbia ricevuto il Premio di Devoto dell'anno, dalla mia città natale, Muro Lucano, un caro saluto.
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore P. S.
Lo sai che anch'io ho avuto una piccola grande esperienza teatrale?
Settimana Santa del 1749.. .ho potuto interpretare Gesù crocifisso!
Da: Gerardo Maiella
Data: 2007
A: Suore Gerardine, Muro Lucano 1988
Oggetto: Grazie!
Carissime sorelline, vi scrivo questa email per dirvi una cosa molto semplice: GRAZIE! Al giorno d'oggi, non sembra molto usuale, ma io sono un santo d'altri tempi e vi osservo da lassù. Ricordo ancora quel 16 ottobre del 1938, quando ci fu la vestizione e la consacrazione delle prime Suore Gerardine. Che emozione poter guardare dal Cielo quei nuovi fiori che nascevano da un seme piantato tanto tempo prima, dal cuore grande del sacerdote don Mosè Mascolo, umile servo di Dio! E che gioia poter sentire un'altra comunanza, soprattutto dopo che nel 1957, il 6 agosto, la vostra Congregazione venne eretta giuridicamente! Da allora, la vostra amorevole presenza ha accompagnato e sostenuto tanti nostri fratelli che avevano bisogno di aiuto, di amore, di conforto. Voi, sorelle care, nel silenzio, nella carità e nella preghiera, siete state testimoni della misericordia divina e avete continuato il mio operato, sempre fedeli al mio carisma. Ecco perché voglio ringraziarvi, perché siete state lo specchio delle virtù cristiane e perché avete parlato di me a coloro che avete incontrato. È anche per merito vostro se tanti mi conoscono e devo a voi la loro devozione. Ma più di ogni cosa, ho bisogno di esprimervi la mia gratitudine per essere venute a Muro Lucano! Avete portato la vostra vita fino al mio paese natio! Grazie! Grazie di cuore per aver contribuito a rendere il mio paese migliore e i suoi abitanti meno soli. Lo so, care amiche, che nel 1988 (Anno Mariano) - data del vostro arrivo - è stata inaugurata la Casa per anziani voluta e realizzata con grandi sacrifici dall'Autore di questo libro, che ha voluto intitolare: "Oasi S. Gerardo!". Questa casa di accoglienza è stata benignamente sostenuta e valorizzata dalla Benedizione e dalla presenza, come dimora dei suoi ultimi anni, dall'Arcivescovo Emerito della Diocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, Mons. Giuseppe Vairo, padre conciliare e Santo Vescovo. L'Arcivescovo di Firenze Card. Silvano Piovanelli, il Vescovo di Basilea, mons. Giuseppe Gandolfi benefattori della casa e il consiglio generalizio delle suore Gerardine, hanno inaugurato e dato vita a questo luogo di accoglienza, situato davanti al Santuario Diocesano di Capodigiano, dove io periodicamente visitavo la "Bella Signora" per ricevere il "bianco panino". Che bello pensare che attraverso di voi il mio amore può continuare ad essere vivo! Quegli anziani che voi accudite sono il nostro prossimo, sono il volto di Cristo; pertanto ciò che fate e quello che siete è un dono prezioso per loro, per me, per Muro Lucano, per la Chiesa intera. Continuate a prendervi cura di loro, proseguite a pregare e ad aver fede, ispiratevi all'infinità bontà e alla "bella" volontà di Dio. Intanto, vi saluto e vi abbraccio...dal Cielo!
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Da: Gerardo Maiella
Data: 2007
A: Tutti i giovani del mondo
Oggetto: Buona GMG 2008!
Carissimi fratelli e sorelle in Gesù Cristo, è giunto il momento di concludere questo viaggio e lo voglio fare proprio con voi, affidandovene un altro! Non solo quello che vi condurrà alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney, ma anche e soprattutto quello che ciascuno di voi è chiamato a percorrere nella sua vita personale e comunitaria. Cari ragazzi e ragazze, questo semplice libro ha voluto accompagnarvi per un po' e aiutarvi a farvi conoscere meglio un giovane Santo partito dalla Basilicata senza pretese, ma arrivato con gioia e in punta di piedi in diverse parti del mondo. A voi mi rivolgo per chiedervi di essere, come vi ha chiesto Papa Benedetto XVI, "Testimoni dello Spirito". Siate Santi, diventate Santi. Avete visto, amici, non è poi così difficile se ci sono riuscito io!? Perché non dovete riuscirci anche voi! Basta fare allegramente e di buon animo la volontà di Dio... Sì, lo so che tante volte è difficile, ma voi non scoraggiatevi e ripetete con me: "Dunque, che mi manca a farmi santo? Ho tutte le occasioni favorevoli a farmi santo"... Occorre, però, coglierle al volo e non avere paura. Vi so già impegnati nell'animazione e nel volontariato, vi vedo camminare nella difficile via della formazione e della preghiera, vi guardo crescere nei valori cristiani e.. ."me la scialo nell'immensità del mio caro Dio"! Per me, è una gioia vegliare su tanti giovani che ogni giorno, in tutti e cinque i continenti, si sforzano di vivere e testimoniare la loro fede in un mondo che diventa sempre più complicato. Ricordate che quando le notizie di morte, di odio, di guerra sembreranno sopraffare la civiltà dell'Amore, voi sarete chiamati ancora di più ad essere un segno di speranza e di luce. Operate su questa Terra come se foste voi e Dio, e vedrete fiorire anche il deserto! Un'altra cosa. Anche in vista del prossimo evento mondiale che vi vedrà di nuovo protagonisti, c'è un grande fermento nei vostri gruppi, nelle vostre comunità parrocchiali e diocesane, ma... GLI ALTRI? Animati da una forte carica missionaria e da un'attenzione per l'umanità intera, non dimenticate né trascurate nessuno; fate in modo che sempre più giovani non perdano l'appuntamento d'Amore con Gesù. I Poveri, soprattutto! Da Lui e da loro imparate ad amare anche la Croce: quella Croce che è stata sempre il Faro della mia vita, e che ora guida i vostri incontri. Quella stessa Croce che a Colonia avete dato in consegna ai vostri fratelli australiani. Ed ora, condivido con voi una mia riflessione. Sembra un po' contorta, e in questo assomiglia alle vostre, a quei giri di parole che vi annotate come filosofi sui diari, ma è vera, proprio come voi! "Per fare quello che vuole Dio, bisogna non far più quello che voglio io. Sì, io, io, io voglio solo Dio. E per Dio non voglio Dio, ma voglio solo ciò che vuole Dio. E se io voglio solo Dio, bisogna che mi distacchi da tutto ciò che non è Dio". Il nostro viaggio in mare aperto si ferma qui, ma per voi continua ancora. Non lasciate a casa nessuno; portatelo sulle vostre spalle, se necessario. Io sarò con voi a sostenervi e ad incoraggiarvi! Buon cammino in amicizia, nella ricerca di senso, nella sequela, nella carità, nella missione, nell'avventura di santità, nella gloria, con il pane del cammino, abbracciato alla croce di Cristo e nella volontà di Dio.
Ind. mo servo e fratello in Gesù Cristo Gerardo Maiella del SS. Redentore
Un Augurio
Al termine di questo viaggio virtuale, che deve proseguire nel tempo, trovo significative le parole augurali del Card. Roger Etchegaray, nel suo intervento al premio "Basilicata 1997" per la sezione "Letteratura spirituale" del 26 ottobre 1997, che faccio anche mie e che ora rivolgo a tutti coloro che hanno seguito T itinerario:
SIATE FELICI DI ESISTERE!
"È la gioia più elementare, nel senso fisico della parola, una gioia salda come il granito dei monti lucani. La gioia di esistere? E prendere a piene mani la terra che calpesto. E sentire l'odore della creta, con cui sono impastato. È scoprire in me tutti i tratti rozzi dell'uomo primitivo. È ascoltare il respiro di tutto il mio essere, corpo e anima. È essere un buon "pagano", cioè un contadino credente che vive in armonia e anche in complicità con tutta la creazione... La gioia di esistere? E ritrovare la memoria più alta, quella delle mie origini. E reperire le impronte digitali del Vasaio su quel vaso fragile che sono io. È portare la bruciatura del ferro rosso con cui il Pastore ha segnato il mio vello. È fiutare la freschezza, la novità perpetua del mio essere che lo Spirito creatore mi soffia in ogni istante. È avere un nome unico per Dio che mi fa esistere nominandomi e che ha voluto darsi un nome per me, un nome che gronda tenerezza e misericordia, Dio-Amore. La gioia di esistere? È avere il gusto di Dio che dà il gusto di vivere. È credere, come dice Papa Giovanni Paolo II, che l'uomo non è "una passione inutile, un cuore cosmico, un pellegrino assurdo del niente in un universo ignoto e schernitore". È pesare la mia vita al suo vero peso, affinché essa non pesi troppo su di me. È integrare la morte nel massiccio montagnoso della mia esistenza e incamminarmi verso di lei nella più appassionante ma più solitaria delle scalate".
SIATE FELICI DI ESISTERE!
Questo augurio ve lo offro come il più bello di tutti. Che il gusto di vivere vi faccia desiderare di cantare.
Oh, siate felici di esistere... come me!
Premiati o no, cardinali o no, lucani o no, siate tutti felici di esistere, semplicemente!
" Caro amico, nel XL del mio Sacerdozio, anch'io
Ti auguro di avere...
Un sincero amore per la verità
Un sorriso per tutte le gioie
Una lacrima per tutti i dolori
Una consolazione per tutte le miserie
Una preghiera per tutte le sventure
Un incoraggiamento per tutte le iniziative
Un godimento pieno per la riuscita degli altri
Una dedizione umile e generosa per i poveri
Un cuore accogliente per ogni solitudine
Un gesto di solidarietà per ogni sofferenza
Una parola di fede per ogni cuore in cerca di Dio.
Festa di nostra Signora del Carmelo. Muro Lucano (PZ), 16 luglio 2007