Gen Feb Mar 2023
Parrocchie di Muro Lucano
Lettera del Parroco
Carissimi fratelli e sorelle,
l‟avvicinarsi della Santa Pasqua suscita in me il desiderio di potervi raggiungere attraverso un breve messaggio che possa, insieme, farci riflettere sul Mistero centrale della nostra fede: La passione, la morte e la Risurrezione di Gesù. Un Mistero questo che non è semplicemente una dottrina da credere e da professare, ma è uno stile di vita da incarnare. Essere "genti pasquali" vuol dire credere che dietro ogni croce c'è la sua risurrezione, vuol dire non cedere al pessimismo dilagante, vuol dire fidarsi di Dio anche quando sembra che tutto nella vita mi spinga a scoraggiarmi. Quante ansie, quante croci e quanti venerdì santi che, da quando sono sacerdote, mi sono trovato ad accogliere! Per ognuno di essi il Signore ha già fissato l'ora del riscatto. Gesù morendo in croce non ha dato una spiegazione al perché della sofferenza dell'uomo, anzi sul patibolo ha dato forza a quel grido che tante volte l'uomo eleva verso il suo Signore: "Mio Dio, perché mi hai abbandonato?" Mi è sembrato di sentire la voce del Cristo in tante confessioni in cui mi si chiedeva: "Padre perché mi accade questa sofferenza, perché Dio lo permette?". Così come in quel giorno Gesù non ebbe risposta, così tante risposte sono celate nel silenzio del mistero.
Come Cristo non è morto disperato ma affidando il suo spirito al Padre, così anche noi dobbiamo imparare a non perdere mai la fiducia in colui che non ci darà una risposta e redimerà le nostre croci. Lasciamoci rinnovare dalla speranza e inondare dalla gioia della Pasqua perché quelli che hanno esaurito le scorte della speranza, possano attingerne da noi a mani piene, e quanta più speranza daremo tanta più ne sorgerà nel nostro cuore fino a diventare noi stessi sorgente zampillante di acqua pura. Auguri di Santa Pasqua!
Il vostro parroco, Don Thomas
La nostra comunità ringrazia il Signore per i 25 anni di episcopato del nostro vescovo, sua eccellenza Mons. Ligorio
Mons. Ligorio ha celebrato il 25° anniversario della sua consacrazione episcopale nella Cattedrale di Potenza. Nella sua omelia ha fatto più volte riferimento alla "fragilità" umana, e sua personale, quasi a stabile il giusto rapporto tra la missione legata al mandato e l‟azione concreta nella pratica. La Celebrazione è stata per lui e per tutta la diocesi una vera festa. Nel pomeriggio ha celebrato la giornata mondiale del malato, con una concelebrazione nella cappella del centro di riabilitazione "Don Uva" di Potenza.
Sui passi di San Gerardo...
San Gerardo nacque a Muro Lucano, ridente paese situato in Basilicata, il 6 Aprile del 1726 da genitori di umili origini. Il suo papà, Domenico, era sarto nel piccolo borgo lucano, e sua madre Benedetta era una brava signora, dedita alle faccende di casa. Bravi cristiani praticanti, entrambi amavano l‟osservanza di Dio, seguivano la dottrina e i comandamenti della chiesa. Di qua si dipana la vita del Santo, costellata di prodigi e miracoli. Fin dalla sua infanzia, infatti, il Santo diede segni speciali di santità, come quello della Chiesetta di Capodigiano, nella quale il bambinello Gesù gli donò un panino, quasi come a ringraziarlo della sua visita quotidiana; e come quello della Chiesa di San Marco, nella quale al Santo fu negata la comunione perché troppo piccolo, ma il mattino seguente, questi confidò ad una vicina di casa di aver ricevuto la comunione dall‟Arcangelo San Michele. Nel quartiere Pianello di Muro Lucano, il Santo visse i primi anni di spensierata fanciullezza, lasciandosi trasportare totalmente dalla grazia di Dio. I suoi svaghi erano le cerimonie religiose, i suoi canti erano inni che apprendeva dalle chiese che frequentava a Muro Lucano, e anche quando era con i compagni non lasciava i suoi giocherelli santi, bensì costruiva altarini e imitava le funzioni sacre che si svolgevano in chiesa. A dodici anni, perso il padre, si diede ad apprendere il mestiere di sarto presso la bottega di un tale Martino Pannuto, che del Santo apprezzava l‟accuratezza singolare nel lavoro. Per quanto buono era con lui il maestro Martino, però, per tanto era brutale il capo operaio, il quale continuamente rimproverava il Santo per via dei suoi ritardi, dovuti in gran parte al fatto che questi, tutte le mattine, prima di andare a lavoro, si recava nella Chiesetta di Capodigiano a pregare. Dalla bottega di Martino Pannuto, San Gerardo passò al servizio del Vescovo di Lacedonia, uomo dal carattere intransigente, che il 5 giugno del 1740 gli diede il sacramento della Cresima presso la Chiesa di Santa Maria del Carmine di Muro Lucano. Lo stesso Vescovo, avendo bisogno di un domestico, portò il piccolo Santo a Lacedonia.
Qui, un giorno, nell‟attingere acqua, si fece sfuggire dalle mani la chiave dell‟episcopio, che così cadde nel pozzo. Egli non si scoraggiò, ma anzi prese una statuina di Gesù Bambino, la calò nel pozzo, e quando tirò la corda, meravigliosamente, alla manina del bambi nello pendeva la chiave. Morto il Vescovo di Lacedonia, Gerardo ritornò a casa, a Muro Lucano, dove riprese il mestiere di sarto. Qualche anno dopo, nella Cattedrale di Muro Lucano, Gerardo fu attratto dalla presenza di alcuni sacerdoti della Congregazione del Santissimo Redentore, fondata da Padre Alfonso De Liguori. Chiese così di farne parte, ma gli fu risposto, da un tale Padre Cafaro, che quella vita era troppo dura per uno gracile com‟era egli. Dopo tanta insistenza, e dopo aver salutato sua madre con un “Mamma vado a farmi Santo”, Padre Cafaro finalmente lo accettò in prova e lo inviò a Deliceto, con una lettera di presentazione che lo descriveva come “soggetto inutile”, per via della sua debole salute. Allora egli aveva quasi 23 anni; entrò subito all‟opera, lavorando sodo nei campi e accollandosi tutte le fatiche più dure. Sant'Alfonso stesso iniziò a dire di questo suo giovane discepolo “Gerardo è un prodigio di regolarità'. E difatti, bisogna leggere la sua vita piena di prodigi per rendersi conto delle sublimi virtù del Santo, come pure dei miracoli che egli operava come se scherzasse. Nella sua breve vita, San Gerardo acquistò una gloria che tuttora si dilata, mercé di prodigi di ogni sorta, che i fedeli ottengono per la sua intercessione. Nel 1755 cadde gravemente infermo. Il 16 ottobre di quell‟anno, morì di tisi nel convento redentorista di Materdomini di Caposele a soli 29 anni e 6 mesi. Papa Leone XIII lo dichiarò beato il 29 gennaio 1893; fu poi canonizzato da papa Pio X l'11 dicembre 1904. Il 21 aprile del 1994 venne proclamato Patrono della Basilicata.
Suor Maura
Era il 1989 quando Sr Maura arrivò per la prima volta a Muro Lucano con il suo fare gentile ha conquistato subito tutti. Ha speso con generosità circa trent‟anni della sua vita nella nostra comunità di Muro. Credo che ciascuno di noi non ringrazierà mai abbastanza per il servizio che lei ha svolto insieme alle altre consorelle , le Suore di Carità o suore di Maria Bambina.
Umile, forte temperamento, infaticabile, sempre pronta a dispensare una buona parola a chiunque incontrava, Sr Maura era sempre disponibile:
con il sole, la pioggia o la neve portava conforto ad anziani e ammalati. Sapeva stabilire un contatto fraterno con tutti , piccoli e grandi. Quando bisognava lavorare era la prima che prendeva la scopa e gli stracci per pulire e mettere in ordine… anche quando avrebbe potuto lasciar fare alle più giovani. La chiesa è sempre stata il suo luogo del cuore, amava stare vicino a Gesù e prendersi cura di ogni cosa con amore: dall‟animazione liturgica, agli arredi sacri, dal canto…, alla pulizia degli ambienti. Ha continuato ad amare Muro Lucano e i suoi abitanti anche quando per l‟età avanzata ha dovuto recarsi nella casa di riposo diAsso (Como)…., diceva sempre che pregava per tutti noi…che il rosario della sera era per ogni persona che aveva conosciuto… Grazie suor Maura, con il tuo passo svelto hai percorso in lungo e largo vie e scalinate, salite e discese di Muro senza mai risparmiarti… Volevi che tutti potessero ascoltare dalla tua voce o sentire con la tua presenza discreta, l‟Amore di Dio Padre per ogni creatura, la Tenerezza di Gesù e la Delicatezza della Madonna.
Continuerai ad essere una di noi, accanto a noi a pregare per noi. GRAZIE.
Eventi di Gennaio
- 6 gennaio, Epifania
- 8 gennaio, battesimo Gesù
- 16 gennaio, giornata eucaristica presso il battistero 25 gennaio, conversione di san Paolo
- 29 gennaio, 130 anni dalla beatificazione di San Gerardo
Eventi di Febbraio
- 2 febbraio, candelora
- 3 febbraio, San Biagio, benedizione della gola e del pane 5 febbraio, 45° giornata per la vita
- 11 febbraio, giornata dell’ammalato
- 12 febbraio, celebrazione eucaristica con l’unitalsi durante la Santa Messa delle 11.30
- 16 febbraio, giornata eucaristica presso il battistero
- 18 febbraio, il parroco insieme a tutti i bambini e i ragazzi del catechismo brucia le palme benedette in preparazione delle ceneri
- 19 febbraio, sfilata e benedizione dei carri 22 febbraio, mercoledì delle ceneri
- 24 febbraio, via crucis itinerante presso la fontana di capomuro
- 26 febbraio, colletta diocesana per le popolazioni colpite dal sisma in Siria e in Turchia
- 28 febbraio compleanno di Antonietta
Incenerimento delle Palme
Sabato 18 febbraio nel piazzale antistante la cattedrale si sono riuniti i ragazzi del catechismo, con il parroco e le catechiste, per bruciare le palme benedette dell‟anno precedente. Con le ceneri ottenute si è svolto, mercoledì 22 febbraio, il rito delle imposizioni delle ceneri sul capo.
San Biagio
Il martire Biagio, è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della "pax" costantiniana. Egli fu medico e vescovo di Sebaste, nell'odierna Anatolia, tra il III e IV secolo. Era il periodo in cui l'Impero romano riconobbe la libertà di culto ai cristiani, ma Licinio, che governava l'Oriente, procedette alle persecuzioni. Sembra che il vescovo Biagio si nascose in una grotta sui monti, nutrito dagli animali che gli facevano visita. Scoperto fu processato, gli furono strappate le carni e, poi, fu condannato alla decapitazione. Molti furono i prodigi che compì anche durante la prigionia: salvò miracolosamente un bambino che stava morendo a causa di una lisca conficcata in gola. Per questo, egli è considerato protettore dei 'mali di gola'. Inoltre, san Biagio è uno dei santi ausiliatori, cioè un santo invocato per la guarigione di mali particolari. Ed è tradizione, durante la celebrazione della messa per la sua memoria, impartire da parte del sacerdote, una speciale benedizione alle 'gole' dei fedeli, con due candele benedette messe a croce. Nell'VIII secolo alcuni monaci armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Per la prima volta quest‟anno il 3 febbraio, giorno della festa di San Biagio ,il parroco ha benedetto la gola dei fedeli presenti e il pane nella chiesa di Sant‟Andrea Apostolo invocando la protezione del Santo.
Eventi di Marzo
- 3 marzo, via crucis itinerante Ponte Pisciotta/ San Biagio
- 5 marzo, giornata internazionale della donna. Convegno sul tema “ INDAGARE LA VIOLENZA DI GENERE IN AMBITO SOCIO-CULTURALE a cura del CIF
- 8 marzo, festa della donna
- 10 marzo, via crucis itinerante forno della goveta/valanghe
- 16 marzo, giornata eucaristica presso il battistero
- 17 marzo, via Crucis itinerante fontanile/c.da braida
- 19 marzo, festa del papà /20 marzo festa di san Giuseppe
- 24 marzo consacrazione a Cristo nell’’ORDO VIRGINUM” di Maria Pompei POZZESSERE
- 25 marzo, festa dell’annunciazione 28, 29 e 30 marzo, Sante Quarantore
- 30 marzo via Crucis itinerante Maddalena
- 31 marzo, via Crucis itinerante S. Marco/P.zza Capodigiano
Quest’anno per la prima volta è stata fatta la via Crucis Itinerante per raggiungere i diversi quartieri del paese.
La via Crucis si è svolta tutti i venerdì sia a Capodigiano che a Muro.
CONSACRAZIONE A CRISTO NELL’’ORDO VIRGINUM DI MARIA POMPEI POZZESSERE
Il 24 marzo abbiamo celebrato la consacrazione a Cristo nell‟ordo virginum di Maria Pompei Pozzessere con la Messa presieduta dal nostro arcivescovo. Maria é la prima donna ad essere consacrata nella diocesi di Potenza-Muro-Marsico nuovo. La nostra comunità si unisce in preghiera e augura a Maria un buon apostolato. L‟Ordo virginum (Ordine delle vergini) è la più antica forma di consacrazione della donna nella Chiesa, riscoperta dopo il Concilio Vaticano II con la promulgazione del nuovo Rito, il 31 maggio del 1970, e la ritrovata possibilità di consacrare, nel seno della Chiesa locale, donne che restano nel proprio ordinario contesto di vita. È una forma di consacrazione definitiva, che avviene nel contesto di una solenne e pubblica celebrazione presieduta dal Vescovo, che convalida il loro proposito di verginità e di dedicazione alla Chiesa locale. Lo specifico della verginità consacrata è la «sponsalità», che «acquista il valore di un ministero al servizio del popolo di Dio e inserisce le persone consacrate nel cuore della Chiesa e del mondo» (Rito della consacrazione delle vergini, Premessa). Il radicamento diocesano rende la vergine consacrata attenta alle varie necessità della Chiesa locale che, a partire dalla propria Parrocchia, si mette a disposizione con i propri doni, anche senza svolgere un apostolato specifico. Le consacrate vivono „stili‟ vocazionali diversi, ma accomunati dallo stesso „ministero‟ del vivere il dono della offerta totale al Signore nella verginità e della dedicazione a servizio della Chiesa, a nome e all‟interno del popolo di Dio, nelle normali condizioni
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Il giorno 5 marzo 2023 si è svolto presso la sala consiliare , un convegno sulla violenza di genere in ambito socio-culturale organizzato dal Cif di Muro Lucano nella persona della Presidente Helene Ceccia. All‟incontro hanno partecipato alcune delegate del Cif di Potenza e Pescopagano, la giunta comunale di Muro Lucano, il parroco del paese, Don Thomas Sojan John e alcuni rappresentanti di associazioni locali. In sala è stata allestita una mostra di opere d‟arte rappresentante i temi del femminicidio, della violenza, dello stalking , della mercificazione della donna attraverso le opere di Tiziano, di Artemisia Gentileschi, di Munch, Frida Khalo ed altri autori. La mostra e il commento alle opere ha evidenziato come gli artisti nel corso della storia hanno raccontato la violenza sulle donne. Le varie professioniste presenti hanno tracciato un quadro sulla violenza sulle donne e le conseguenze da un punto di vista dell‟alimentazione, dell‟aspetto emotivo e fisico. Il Parroco Don Thomas ha sottolineato l‟importanza di un impegno comune su questi argomenti da parte della chiesa, delle associazioni e della politica per dialogare e camminare insieme con un intento unico. Inoltre, sono state recitate alcune poesie di Alda Merini da alcune ragazze, Miriam, Ludovica, Grazia che hanno letto rispettivamente “A tutte le donne”, “Canto delle donne”, “ Il matrimonio” di Gibran.
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UN PO’ DI UMORISMO!
A Natale Gesù si trova tra Maria e Giuseppe mentre a Pasqua si trova tra i due ladroni. Sapete perché?????
Perché… Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi! - Zi’ Pepp’
BUONA PASQUA DI RESURREZIONE
È facile amare chi sta lontano. Non è sempre facile amare chi vive vicino a noi.
La Pasqua è proprio il momento più bello e significativo per farti scoprire l’importanza delle persone più care: che questo sia per te un giorno di rinascita e crescita.
Madre Teresa di Calcutta
A cura dei ragazzi delle Parrocchie di Muro Lucano