L'Arcangelo Guerriero
Capitolo II
Attaccato alle gonne voluminose della mamma o della sorella maggiore Gerardiello corre volentieri alla chiesa. Le funzioni sacre lo incantano: la sua piccola anima innocente si riempie di una fantasmagoria di lumi, colori, canti e profumi. Dalla sua sediolina esplora, rapito, le meraviglie di quella immensa casa dorata.
Gli fa una particolare impressione quel santo vestito da guerriero, che si affaccia, quasi librato sulle grandi ali, dalla sua nicchia. Gerardo ne ammira la lucente armatura, il braccio che brandisce la spada; poi con lo sguardo scende lungo la plissettatura della veste, per le gambe muscolose fino a quell’altra figura contorta, tutta rossa e nera: il diavolo.
Dalle spiegazioni di mamma Benedetta, Gerardo ora sa che quel santo è l'Arcangelo S. Michele, guerriero invitto di Dio, che ha sconfitto Satana e che sempre mette a disposizione le sue armi angeliche in aiuto dei suoi devoti. Ogni volta che va in chiesa, Gerardo ha per lui un lungo sguardo di ammirazione e benevolenza, e lo considera un poco il suo amico ...
Gerardo ha sette anni. I genitori lo mandano a scuola. Questa, a Muro, è costituita da una grande stanza con molte panche allineate, sulle quali prende posto la scolaresca eterogenea e variopinta dei bambini da un lato e delle bambine dall’altro, insaccati nei vestitucci rimediati dalle mamme.
In fondo, la cattedra del maestro, don Donato Spicci: un vecchio solenne e bonario, con la perenne verga tra le mani. L'insegnamento comprende, oltre lo scrivere e far di conto, anche, e soprattutto, il catechismo. Gerardiello assimila con entusiasmo tutto, specialmente le nozioni di religione, che completano i racconti meravigliosi del Signore, della Madonna e dei Santi, che ascoltava in famiglia. Si dimostra ben presto di una intelligenza vivace e di un carattere tenace: qualità che gli conferiscono un certo ascendente sui compagni, che subiscono il fascino del suo complesso di capo. Quante volte, nelle ore libere dalle lezioni, egli li intruppa e li conduce verso la chiesa, per fare ammirare anche a loro le meraviglie della casa di Dio, per invitarli a pregare Gesù presente nell'Eucaristia sull'altare. In quelle occasioni, egli riserva sempre uno sguardo privato al suo S. Michele, ed in fondo al cuore sente come un senso di soddisfazione come per dirgli: "Vedi? Anche io sono come te: un piccolo condottiero di Dio!" ...
Nel paese era diventata una scena piuttosto consueta vedere Gerardo a capo della sua truppa girare per le stradette, al canto di inni sacri. Ai punti convenuti, era ancora lui che si improvvisava predicatore. La gente che passava, le mamme e i papà che andavano o ritornavano dal lavoro, si fermavano compiaciuti ad osservare quel caro fanciullo che svolgeva la sua parte di organizzatore sacro con tanto sussiego.
Il centro più frequentato delle loro riunioni era il giardino della famiglia De Cillis, alla periferia di Muro. Qui una sera Gerardiello, dopo la processione a lume di fiaccole, radunò i numerosi intervenuti.
Abbozza con due rami una croce, e la fissa al tronco di un albero; poi con fervore ed entusiasmo grida:
-Tutti in ginocchio! Veneriamo la Croce Santa!
Il gruppo dei ragazzi e dei curiosi si abbassa verso terra: le ombre della sera e le luci saltellanti delle fiaccole si fondono a formare un paesaggio di attesa ... Quand'ecco il tronco, che fa da sfondo alla croce, diventa luminoso ed in mezzo a quello splendore Gerardo rivede il suo piccolo amico di Capodigiano, Gesù bambino, che ancora una volta gli consegna il panino bianco. Quella notte Gerardo non riusciva a prender sonno. Il panino di quella sera non lo aveva dato alla mamma, lo aveva voluto tutto per sé e lo stringeva ancora sul cuore. Ora conosceva bene che il panino e Gesù nella Eucaristia potevano significare la stessa cosa. Là, nel ciborio della chiesa, vi era il piccolo panino bianco in cui si nascondeva Gesù vivo e vero. Che desiderio struggente poter ricevere la S. Comunione!. ..
All'indomani, caricatosi il fardellino dei quaderni sulla spalla, Gerardo, prima di andare a scuola, si avvia alla parrocchia, guidato dai rintocchi della campanella della prima messa. Ancora quel desiderio infinito di poter fare la S. Comunione. Ma ha solo sette anni: a dieci soltanto - lo sapeva bene - avrebbe potuto fare la sua Prima Comunione. Come aspettare ancora quell'eternità di tre anni? ...
Col piccolo cuore in tumulto, Gerardiello va ad inginocchiarsi vicino a S. Michele: ha bisogno in questo momento proprio di coraggio dal suo grande amico: crede di scorgere sul suo volto un sorriso di incoraggiamento ... E' il momento della Comunione. Alcune donnette si muovono verso l'altare. Gerardo si alza anche lui e si va ad inginocchiare alla balaustrata. Il volto pallido per l'emozione, sembrava un fiorellino incastonato tra le oscure tonache di due vecchiette.
Il sacerdote si avvicina con la pisside ed incomincia la distribuzione delle sacre particole. Gerardo trema di paura e di felicità. Ora il sacerdote gli è davanti: lui chiude gli occhi e protende il viso verso l'ostia. Ma il sacerdote ferma a mezz'aria il braccio, interrompe la formula liturgica alla sorpresa di vedere quel bambino. Con un sorriso di ammirazione e di pena, gli toglie il piattino dalle mani:
- Figliuolo, no; tu sei ancora troppo piccolo.
E passa oltre.
Era troppo per il cuore di Gerardo. Si sentì sgomento, e rifugiatosi in un angolo andò a versare tutte le sue lacrime innocenti. Istintivamente alzò gli occhioni luccicanti al suo Arcangelo ... Possibile? Gli sorrideva ancora? Allora non capiva quello che soffriva in quel momento? ... Oppure aveva lui qualche segreta alternativa per la sua pena? ...
Infatti...
La notte seguente Gerardiello, ancora con quel sapore amaro nell'anima, si sente invaso da una luce celeste e davanti al suo sguardo stupito, ecco apparire lui, il suo Arcangelo S. Michele. Ha nelle mani la sacra pisside, gli ha portato la comunione ... Gerardo prende dalle mani angeliche la sacra particola: si sente invadere da una gioia infinita che annulla tutto il suo dolore.
Incrocia le piccole braccia sul cuore: al Signore, che ora è tutto suo, manda un lungo bacio di amore, ed un grazie commosso al suo Arcangelo Guerriero.