Nascita e infanzia di S. Gerardo
Capitolo Secondo
Sai dove sbocciò questo fiore di Paradiso? Non sbocciò in una villa signorile circondata da cancelli di ferro. I fiori di queste ville nessuno li può cogliere, nessuno li può odorare e adornarsene: si possono solamente ammirare attraverso le ringhiere. Egli invece fu fiore di campagna aperta, perchè era destinato da Dio ad essere guardato, vagheggiato e odorato da tutti: doveva formare l'ornamento di tante chiese, di tante case, di tante città e paesi del mondo Doveva essere portato sul petto di tante persone devote, doveva sventolare su migliaia di gonfaloni e di stendardi : doveva essere insomma un fiore guardato, lodato e onorato da ogni ceto di persone: ricchi e poveri, nobili e plebei, cardinali e vescovi, sacerdoti e religiosi, professionisti e operai: doveva, in una parola, essere il fiore di tutti perchè tutti dovevano ammirare e imitare i suoi angelici costumi, tutti dovevano inebriarsi all'odore delle sue virtù e tutti dovevano sentire l'efficacia della sua potenza presso Dio. Egli dunque nacque a Muro Lucano, in Provincia di Potenza il 23 Aprile 1726. I suoi genitori erano poveri; suo padre Domenico era un modesto sarto di paese, e sua madre Benedetta Colella, era una brava casalinga che accudiva alla casa: ma ambedue, il padre e la madre, erano dei buoni e santi cristiani che amavano Dio e ne osservavano scrupolosamente le leggi. È per questo che il Signore li premiò facendoli degni di dare al mondo questo fiore così bello, il quale dopo aver profumata la terra con le sue virtù, a soli 29 anni passò ad essere fiore di Paradiso nel cielo.
Sbocciato appena questo fiore nella povera casa di Muro, aprì subito la delicata corolla, ossia l'anima innocente, ai baci del sole divino che la ricolmò di grazie e di benedizioni, e l" arricchì di celesti fragranze che facevano stupire i familiari e i vicini di casa, i quali si dicevano a vicenda: che cosa sarà questo fanciullo? E difatti come cresceva negli anni così cresceva ancora nelle virtù e nell'amore a Gesù e alla Madonna. Aveva appena cinque anni e già cominciò ad andare ogni mattina alla Chiesa insieme alla madre e vi rimaneva inginocchiato e immobile a pregare per tutto il tempo della Messa. Poi tornato a casa, trasformava un vecchio tavolino in forma di altarino, l'adornava di sacre immagini della Madonna e dei Santi, e vi ripeteva con molta divozione, le funzioni che aveva visto fare in chiesa dal Sacerdote.
Un giorno uscì solo solo di casa e andò a una Cappella poco distante dal paese dove si venerava una immagine della SS. Vergine col Bambino tra le braccia, detta la Madonna di Capotignano. Quivi appena entrato, avvenne un fatto meraviglioso: il Bambino Gesù si mosse come fosse stato vivo, si svincolò dalle braccia della Madre e scese a scherzare familiarmente con lui; poi gli mise in mano un bianco panino e lo rimandò a casa. Tornato a casa lo mostrò alla madre dicendo di averlo ricevuto dal figlio di una bella Signora.
E poichè questo prodigio si ripeteva parecchie volte, la madre incuriosita, volle appurare chi erano quel bambino e quella madre tanto gentili e generosi. Un giorno lo seguì da lontano, e vide che andava nella Cappella di Capotignano, si fermò innanzi alla porta e osservò coi propri occhi il prodigio che avveniva. Tutta intenerita e piangente, abbracciò allora il piccolo Gerardino e se lo strinse al cuore dicendo: Figlio mio, sii benedetto! ora comprendo chi è il Bambino che ti dà il panino. Erano i primi profumi di questo fiore di Paradiso che attira vano a sè gli sguardi e le compiacenze di Gesù Bambino e della divina Madre Maria.