Vita da Missionario
CAPITOLO X
È così che padre Cafaro lo incarica alla portineria con questa consegna: «Appena senti suonare, lascia tutto e corri ad aprire». Ed ecco, dalla cantina dove si trova a spillare il vino, il suono del campanello della portineria. Con la brocca in mano corre alla porta. «Dove vai con quell'arnese?», dice padre Cafaro. «Hanno suonato e corro ad aprire». «Ma vatti ad infornare!». Una cosa per volta, pensa Gerardo. Prima va ad aprire, poi va a rannicchiarsi nel forno. Lo scopre, tra cenere e fumo, il fratello panettiere. «Cosa fai lì dentro?». «Ordine del Superiore!».
Occorre un nuovo intervento del padre Cafaro per stanarlo da quel buco. A proposito. E la botte aperta? Tutti si precipitano in cantina. «Dio scherza con fratello Gerardo», esclama il Superiore. Infatti, la botte è senza zipolo, ma neppure una goccia di vino è stata versata.
Padre Cafaro andò oltre nello sperimentare l'obbedienza del suo novizio: impartiva ordini a distanza, e Gerardo, puntuale, a coglierli e a eseguirli. Lo sperimentò anche il suo successore, padre Fiocchi. Mandò Gerardo a Lacedonia per recapitare una lettera, ma dimenticò di inserire una notizia importante. «Se potessi farlo ritornare!», pensò.
Passarono pochi minuti, ed ecco Gerardo tornare alla porta: «Altri ordini, padre?». La fama di santità di Gerardo raggiunse l'episcopio di Melfi. Monsignor Teodoro Basta, conversando un giorno con padre Fiocchi, espresse il desiderio di conoscere il santo fratello. «Un po' di pazienza, monsignore - dice padre Fiocchi - e Gerardo sarà qui». In quell'istante Gerardo si presenta al vicerettore di Deliceto e dice: «Devo partire; il rettore mi chiama a Melfi». Quando arriva al palazzo episcopale, padre Fiocchi finge di non sapere nulla. «Gerardo, perché sei qui?». «Perché vostra riverenza mi ha chiamato». «Ma non ti ho inviato nessun corriere». «So che Monsignore vuole vedermi. Ma cosa vuole vedere? Un verme di terra, un peccatore, un miserabile bisognoso della misericordia di Dio?». Certo è che monsignor Basta rimase estasiato dalla conversazione con fratello Gerardo. Lo trattenne per più giorni.