Un imperituro monumento
CAPITOLO XXVII
Sul finire di giugno, Gerardo andò con il P. Giovenale alla Casa di Materdomini e là ebbe l'ordine di scrivere ciò che rivela il tesoro della sua santità.
Egli scrisse i suoi desideri, propositi e pensieri in relazione a Dio. Il prezioso documento si trova compendiato sul Processo di beatificazione e si può sintetizzare su poche pagine.
Da esso risultano anzitutto le mortificazioni quotidiane consistenti in discipline e cilici; nell'aspergere di assenzio le pietanze del desinare e della cena, nel masticare centaurea tre volte al giorno, nel recitare mattino e sera sei "Ave" con la faccia a terra.
"Desideri ": amare assai Dio, sempre unito a Lui. Fare e amar tutto per il Signore; conformarsi sempre al suo santo Volere e patire assai per Dio.
"Sentimenti": ho tutte le occasioni per farmi santo e quindi voglio la santità. Dacchè non mi farei santo con la sola contemplazione, considererò la migliore orazione lo star come piace a Dio: cioè in continui impieghi per Lui, perché quanto si fa per Iddio è tutto orazione.
Se fossi morto da dieci anni, non cercherei, nè pretenderei nulla. Voglio operare su questo mondo come se fossimo soltanto io e Dio.
"Riflessioni ": Se mi perdo, perdo Dio ...
Signore, dammi particolarmente la vivezza della fede nel SS. Sacramento dell'altare!
"Propositi ". Fiducioso, o Signore, soltanto nella vostra infinita bontà e misericordia, voglio che siate Voi in me. Mi eleggo lo Spirito santo per unico mio consolatore e protettore in tutto. Oh, Immacolata Vergine Maria, sii la mia seconda protettrice e Consolatrice in quanto mi succederà; sii sempre l'unica mia Avvocata presso Dio!
Esaminerò la mia coscienza ogni quindici giorni. Mi fido solo e spero in Dio, perché
ho rinunciato tutta la mia vita tra le sue mani, affinchè faccia quanto gli piace. Perciò sono vivo, ma senza vita, perché la mia vita è Dio. Viva Gesù e Maria!
"Ricordi". Mio caro e unico amor mio e vero Dio, oggi e per sempre mi rassegno alla vostra divina Volontà; farò quanto la s. Madre Chiesa cattolica mi ordinerà. Mio Dio, per amor vostro, ubbidirò ai miei Superiori come vedessi in loro Voi stesso e ubbidissi alla vostra divina Persona. Sarò come non fossi più mio, ma quello che Voi siete nell'intelletto e nella volontà di chi comanda.
Sarò poverissimo di ogni piacere : cioè della mia volontà e ricco di ogni miseria.
Tra tutte le virtù gradite a Dio, la più piacevole è la purità e chiarezza in Dio stesso.
Parlerò soltanto alla vera gloria di Dio, per il bene del prossimo e per qualche mia necessità.
Sostituirò ogni parola, che non darebbe gusto a Dio, con la giaculatoria: "Gesù, Ti amo con tutto il cuore'"!
Non dirò mai male, nè bene di me stesso, come se non fossi più su questo mondo. Mai mi scuserò, anche se avessi ragione. Non risponderò mai a chi mi riprende.
Non accuserò mai gli altri, ma scuserò sempre il prossimo perché in esso considererò Gesù Cristo accusato dagli ebrei. Visiterò spesso gli infermi, se ciò mi sarà permesso.
Preferirò gli uffici più umili e farò solamente quanto mi sarà comandato.
Per danni tutto a Dio, sarò come sordo, cieco e muto. Voglio essere senza volontà personale: voglio solo che in "me sit Deus et vox sua!"Per far quanto vuole Dio, occorre non far ciò che voglio io. Perché voglio solo Dio, devo distaccarmi da quanto non è Dio. Durante il silenzio di regola, considererò la Passione di Gesù e i dolori della Vergine.
Le mie preghiere e Comunioni siano sempre a beneficio dei peccatori, per i quali le offro a Dio con il prezioso sangue di Gesù Cristo.
"Visita al Santissimo".
Signor mio, perché Vi credo nel SS. Sacramento, Vi adoro con tutto il cuore e con questa visita intendo di adorarvi su tutti i luoghi della terra, anche per i peccatori. Intendo inoltre di amarvi come Vi amano la Vergine, i Santi e gli eletti della terra.
Nel trattar con i sacerdoti, considererò in essi la Persona di Gesù Cristo e quindi la loro dignità.
Faccio voto di fare il più perfetto: esso si estende a tutte le mie opere che farò con la massima mortificazione e perfezione, secondo il comando dei Superiori.
Coltiverò la devozione verso la SS. Trinità, la Vergine, i Santi miei avvocati e protettori".
Interessanti anche le preghiere, che il Santo faceva prima e dopo la mensa: tre "Gloria"alla SS. Trinità e tre "Ave"alla Madonna. Nel dividere il pane, a ogni fetta, un "Gloria ". Nel bere vino, un altro "Gloria"; nel bere acqua, un'Ave.
Belli pure ed edificanti questi suoi "affetti":
"Mio Dio, vorrei convertire tanti peccatori, quanti sono i granelli di arena, le fronde e le foglie degli alberi, gli atomi dell'aria, le stelle del cielo, i raggi del sole e della luna, tutte le creature dell'universo!"
Edificante inoltre la conclusione:
"Viva Gesù e Maria, Michele e Teresa, Maddalena de' Pazzi e Luigi!
Ad maiorem Dei gloriam Amen ".
Questo ammirabile resoconto è il più splendido monumento della santità di Gerardo.