Appendice
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1 - Cenni biografici di San Gerardo Maiella
Gerardo Maiella nasce a Muro Lucano (PZ), al rione Pianello, il 6 aprile 1726 da Domenico e da Benedetta Cristina Galella. Il 23 aprile riceve il sacramento del Battesimo dall'arciprete don Felice Coccicone, nella Chiesa della S.S. Trinità che sostituisce la cattedrale in restauro. Gerardo trascorre l'infanzia tra la casa di rione Pianello e la Cattedrale, "il Santo che gioca con Dio" organizza sacre celebrazioni, dispone altarini e organizza processioni. Di tanto in tanto raggiunge la chiesa del Santuario Diocesano di Capodigiano in Muro Lucano e spesso ritorna a casa con un panino ricevuto in dono da "un bambino di una bella Signora" che Gerardo chiama "Mamma Maria". A12 anni, orfano del padre, Gerardo lavora come apprendista presso la sartoria Pannuto a Muro Lucano. Il 5 giugno 1740 riceve il sacramento della Confermazione, nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, da Mons. Claudio Albini, Vescovo di Lacedonia (FG), nativo di Muro. Gerardo per l'occasione riceve un dono: viene assunto a servizio dal Vescovo Albini, presso l'episcopio di Lacedonia (FG). Due anni dopo, alla morte del Vescovo, Gerardo ritorna a Muro Lucano e riprende il mestiere di sarto. A 23 anni, nell'aprile del 1749, Gerardo lascia la sua città al seguito di una missione predicata dai missionari redentoristi e saluta la mamma con un biglietto: "Vado a farmi santo". Segue i religiosi diretti a Rionero in Vulture (PZ) e vincendo la resistenza del padre superiore è accettato in prova come fratello laico e viene inviato il 17 maggio 1749 nella casa di Santa Maria della Consolazione di Deliceto (FG), accompagnato da un biglietto che lo presenta come "soggetto inutile e una bocca in più da sfamare". È a Deliceto che Gerardo trascorre quasi tutto il periodo della sua vita religiosa, il 16 luglio del 1752 emette i voti religiosi. Nel 1754 una lettera del Rettore Maggiore lo convoca di urgenza a Pagani (SA), e accoglie con eroica obbedienza la nuova destinazione: Napoli.
Gravemente ammalato, muore a Materdomini (AV) a soli 29 anni, il 16 ottobre 1755, da tutti venerato e invocato celeste patrono delle mamme e dei bambini. A tal proposito c'è una testimonianza resa dal dottore Stefano Falcone di Grassano (MT) ad un coadiutore redentorista: "Da molti anni io non esercito più la professione di medico; l'esercita per me Fratel Gerardo" e riferisce di lasciare come medicina ad ogni partoriente un'immagine di Fratel Gerardo e di averne sempre ottenuti effetti prodigiosi. Nel 1843 iniziano i processi canonici a Muro e a Conza di Campania; l'8 giugno 1877 è promulgato il decreto sulla eroicità delle virtù. Il 29 gennaio 1893 è dichiarato Beato da papa Leone XIII e l'11 dicembre 1904, in San Pietro, è proclamato Santo da San Pio X. Il 21 aprile 1994 è dichiarato da Giovanni Paolo II Patrono della Basilicata. La Congregazione del Culto Divino dichiara San Gerardo Maiella Patrono delle mamme gestanti e dei bambini per la regione Campania il 5 settembre 2004 e per la Basilicata 16 ottobre 2006.
Decreto Pontificio di San Gerardo Maiella a Patrono della Basilicata - 21 Aprile 1994
Il clero e i fedeli della Basilicata da cento anni con costante devozione onorano San Gerardo Maiella, che fu figlio umile e insigne di questa Regione. Pertanto il Nostro Venerabile Fratello Ennio Appignanesi, Arcivescovo-Metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo con tutti i Vescovi della stessa Provincia, accogliendo i voti comuni del clero e del popolo fedele, ha opportunamente approvato la scelta di San Gerardo Maiella, fratello della Congregazione del SS. Redentore, come Patrono presso Dio per la Provincia Ecclesiastica della Basilicata, ed ha chiesto che questa designazione sia confermata dalla Sede Apostolica. Noi quindi assecondando le premurose preghiere dello stesso nostro venerabile Fratello, confermando ciò che per questi casi è stato stabilito dalla Congregazione per il Culto divino e per la Disciplina dei Sacramenti secondo le facoltà da noi concesse, con la Nostra Apostolica Potestà ed in virtù di questo decreto, confermiamo San Gerardo Maiella celeste Patrono della Provincia Ecclesiastica della Basilicata, con tutti i diritti ed i privilegi liturgici specificati dalle Norme per la conferma dei Patroni (Atti della Sede Apostolica, voi. LXI, 1973, 276-279). Vogliamo inoltre che questo Nostro Decreto sia custodito con religiosa cura e produca tutti i suoi effetti nel presente e nel futuro nonostante qualsiasi cosa in contrario. Dato a Roma presso San Pietro, col sigillo dell'anello del Pescatore, il 21 Aprile 1994, XVI del nostro Pontificato.
+ Angelo Card. Sodano Segretario di Stato
Muro Lucano, Ascoli Satriano, Monte S. Angelo, Manfredonia, Troia, Incoronata di Puglia, Foggia, Deliceto, S. Agata di Puglia, Corato, Rocchetta S.A., Melfi, San Tele, Castelgrande, Rionero in V., Ruvo del Monte, Ripacandida, Atella, Montemilone, Vietri di Potenza, Napoli, Ciorani, Auletta, Santomenna, Contursi, Lacedonia, Senerchia, Bisaccia, Buccino, S.Gregorio M., Oliveto Citra, Calitri, Pagani, Laviano, Caposele-Materdomini.
3 - Il culto in Italia
San Gerardo è stato messaggero di perdono, amore e pace nelle zone più povere della Basilicata, della Puglia e della Campania. Il suo peregrinare tra le zone più povere è segnato da testimonianze, conversioni e prodigi. Seguendo i suoi passi, ci facciamo compagni di viaggio di Gerardo, lo seguiamo nei luoghi in cui la sua presenza missionaria ha lasciato segni di santità, ancora oggi sentita, viva e profonda. Gerardo si distingue perché scruta le pieghe dell'animo, ascolta, conforta con saggio discernimento e con la sapienza dei santi. Frequenta le famiglie benestanti, i monasteri di clausura, ma accetta volentieri l'ospitalità dei poveri e porta loro la benedizione di Dio. Nel 1750 a Melfi (PZ) S. Alfonso de Liguori presiede una missione e mons. Basta, vescovo del luogo conosce Gerardo e familiarizza con lui. L'anno seguente Gerardo è in visita a Melfi, inviato dal superiore della casa di Deliceto (FG), per importanti commissioni presso amici dei redentoristi per lavori apostolici e visita le Carmelitane di Santa Teresa del Monastero di San Giuseppe di Ripacandida (PZ). Nel suo impegno missionario, Gerardo ne ha uno molto speciale: svolge il compito di consigliere spirituale presso diversi monasteri di clausura, attraverso visite frequenti e scambi epistolari. In molte occasioni si adopera per procurare la dote alle ragazze che vogliono prendere i voti e altre le indirizza alla vita religiosa.
Uno dei monasteri che ha beneficiato dell'apostolato di S. Gerardo è quello di Ripacandida (PZ). Gerardo reputa il monastero un "luogo diletto" e non fa mancare il suo conforto spirituale alle religiose tramite visite e lettere. Nel periodo di crisi del monastero, tra il 1752 e il 1754, per la riforma della regola, imposta dal vescovo Mons. Teodoro Basta, e non accettata dalle carmelitane, Gerardo invita le monache ad ubbidire al vescovo e afferma con semplicità: "obbedire al vescovo è obbedire a Dio e fare la volontà di Dio". Il primo incontro, attraverso la grata, segno della separazione dal mondo, con la madre priora, suor Maria di Gesù risale al 1751; tema del colloquio è l'amore di Dio che si rivela nell'Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Si instaura con il monastero un rapporto di reciproca preghiera, che sarà profondo e durerà fino alla morte di Gerardo. Nel 1752 ritorna a Melfi e si trattiene per diversi giorni con mons. Basta, alternando alla conversazione, la preghiera e il silenzio contemplativo. A Gerardo accorrono sacerdoti e parroci per comunicargli i loro dubbi sulla direzione spirituale e pastorale delle anime. Gerardo ascolta, conforta, consiglia. Si rivolgono a lui persone semplici e umili, ma anche nobili, che vivono il disagio del peccato. Basta un breve colloquio, vengono invitati a presentarsi dinanzi ad un sacerdote per la confessione e dopo l'assoluzione, una nuova vita ha inizio. Nel 1753 la sua presenza è segnalata a Castelgrande (PZ) per una missione di pace; dopo un fatto di sangue, non senza difficoltà e dopo altri tentativi, con la forza della preghiera e del Crocifisso, induce i genitori della vittima a perdonare l'omicida. Ma Gerardo non si limita a portare pace e perdono alla famiglia Caruso, ascolta tutti quelli che a lui si rivolgono, poveri, ammalati nell'anima e nel corpo e per tutti ha parole di speranza, e per tutti prega e invoca la benedizione e l'amore di Dio. Due bambini, Antonio Pace e Giuditta Federici, ricevono la grazia di essere guariti da San Gerardo. A casa della signora Federici, Gerardo dimentica un fazzoletto che sarà conteso da tutto il paese. Nello stesso anno in primavera si reca a Corato (BA), atteso non solo da coloro che lo hanno incontrato nella casa della Consolazione ma da tutta la popolazione. Qui visita gli ammalati, il monastero delle Domenicane e quello delle Monache Benedettine. Gerardo, chiamato dalla madre badessa, interviene presso il Monastero delle domenicane. È tempo di quaresima, Gerardo presenta la passione di Gesù e lo fa con tanto ardore che le religiose cominciano a "convertirsi": l'amore di Dio attraverso le parole di Gerardo fa breccia nel loro cuore e il monastero ritorna ad essere luogo di silenzio, preghiera e obbedienza. Gerardo è atteso anche dalle monache benedettine. Il venerdì santo, la processione del Cristo morto, fa tappa nella loro chiesa e in questa occasione Gerardo vive una esperienza mistica, manifesta il suo amore per Gesù Cristo e invita le religiose a rinunciare alle cose vane, ad intensificare la preghiera, a comunicarsi più frequentemente. Dopo il suo viaggio a Corato ritorna a Melfi (PZ), poi ad Atella (PZ), a Rionero in Vulture (PZ) e a Ruvo del Monte (PZ). Sulle orme di Gerardo, ci troviamo, poi, a Monte S. Angelo (FG). È il mese di settembre, il nostro amico, accompagna un gruppo di 12 studenti di teologia, in pellegrinaggio al Santuario dell'arcangelo Michele. Dopo aver visitato il Santuario dell’Incoronata di Foggia e la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Troia (FG) fanno ritorno a Deliceto (FG) al Santuario della Consolazione. Nel 1754 Gerardo deve lasciare Deliceto, il Rettore Maggiore lo convoca a Pagani (SA) e, successivamente lo manda a Napoli. Ha trascorso un brutto periodo, ingiustamente accusato, dopo giorni di penitenza e isolamento, ma soprattutto senza Eucaristia. Riconosciuta la sua innocenza, viene inviato a Napoli al seguito di Padre Francesco Margotta, Procuratore generale. Vive ai Vergini, a palazzo Scordovillo. Presso l'ospedale degli "Incurabili" si prodiga per ristorare i poveri ammalati, distri-buisce immagini sacre, parole di conforto e un sorriso; alcune volte si reca in una bottega a San Biagio dei Librai per imparare a lavorare la cartapesta e la creta: arte che utilizzerà per creare immagini sacre; famoso è l'Ecce Homo che si trova alla Consolazione a Deliceto (FG) e il Crocifisso di Vietri di Potenza. A Napoli, Gerardo dovrebbe occuparsi della spesa giornaliera e del vitto. Non sempre ciò accade: Gerardo e p. Francesco spesso fanno penitenza saltando i pasti. Gerardo di fronte alle necessità di qualcuno che chiede la carità, non riesce a resistere e lascia la somma destinata alla spesa. Gerardo aiuta i poveri, ma è accorto e spesso smaschera imbroglioni e falsi invalidi.
A Napoli comincia a diffondersi la sua fama e a lui si rivolgono in molti per discutere di teologia, per questioni morali, ma anche per ottenere grazie, preghiere, benedizioni e conforto. Prima di raggiungere Materdomini (AV) sua sede definitiva, Gerardo visita Calitri (AV); anche qui lascia i segni straordinari del suo passaggio, opera delle guarigioni fisiche e spirituali, in obbedienza alla regola con semplicità e amore si dedica alle opere manuali, rassetta le stanze, lava, stira, assiste i confratelli, ma prima di tutto questo prega, legge, catechizza. Nel giugno 1755, la casa religiosa accanto al piccolo santuario di Materdomini è ancora in costruzione. I lavori procedono lentamente e autorizzati dall'arcivescovo, Mons. Giuseppe Nicolai, i religiosi cominciano una raccolta di fondi da destinare alla nuova casa religiosa. Il superiore p. Cajone non sa a chi affidare l'impresa. Pur dibattuto per la sofferenza di Gerardo, il 31 luglio gli affida l'obbedienza. E così nell'estate del 1755 nella Valle media del Sele, Gerardo si avvia in santa obbedienza per chiedere la carità e conquistare anime a Cristo; inizia così la sua personale via crucis con le varie stazioni di Senerchia (AV), Oliveto Citra (SA), Contursi (SA), Auletta (SA), Vietri di Potenza (PZ), S. Gregorio Magno (SA), fino a giungere al suo monte calvario, Materdomini (AV) dove, gravemente ammalato, vivrà gli ultimi giorni della sua vita. Anche in questo ultimo viaggio non mancano i prodigi: per esempio a Senerchia (AV) trascina nel bosco un grosso tronco per la ricostruzione della chiesa di S. Michele arcangelo, distrutta dal terremoto qualche anno prima, e seguendo il suo esempio tante altre persone lo seguono e tra la meraviglia del popolo e del parroco le travi furono portate presto a valle; ad Auletta (SA), dona salute del corpo e salvezza dell'anima ad una ragazza affetta da convulsioni epilettiche. A Materdomini svolge tutti i compiti di fratello laico, sacrista, cameriere, questuante, portinaio; peraltro viene chiamato il portinaio di Dio, perché a chiunque bussa alla porta del convento non fa mancare il pane da offrire.
4 - Il culto di San Gerardo nel mondo.
Con San Gerardo possiamo fare un viaggio che attraversa tutti i continenti. La devozione a San Gerardo varca i confini della nostra regione e della nostra nazione. Dalla piccola Basilicata... sino in Australia... Nel mondo ci sono tante chiese, parrocchie, oratori, santuari, collegi a lui intitolati. In Belgio, definita la "nazione gerardina", è molto diffusa la devozione al santo di Muro Lucano, troviamo sue tracce a Mouseron, a Weehosch, a Lamharsat, a Bruxelles. Ma l'Europa è ricca di città in cui il ricordo di San Gerardo è molto vivo: Cham in Germania, Haguenau in Francia, Wittem e Webosch in Olanda, Pucheim in Austria, Aluche-Madrid in Spagna. E non solo... Portogallo, Irlanda, Slovacchia... Anche l'America gode di un primato per il culto di San Gerardo. Canada, Messico, Quebec, Stati Uniti, Haiti, Costarica, Venezuela, Argentina, Uruguay, Perù, Brasile hanno importanti centri intitolati a San Gerardo. Per l'Africa: Burkina Faso, Niger, Ghana, Nigeria, Kenia, Zaire, Angola, Zimbabwe, Congo, Madagascar, Sud Africa. Anche dal cielo dell'India indirizzano preghiere e suppliche a San Gerardo; il nostro patrono è venerato anche in Asia: Kazakistan, Siberia, Korea, Libano, Indonesia, Filippine, Tailandia, Sri Lanka, Vietnam, Malesia, Giappone, Cina. E per non rimanere tra i confini di quattro continenti, scopriamo l'Australia e la Nuova Zelanda. La devozione al santo "pazzerello di Dio" parla tante lingue... ovunque da lucani con Gerardo ci sentiamo a casa! San Gerardo è un santo che sfugge alla grande storia ma l'amore per lui supera i confini regionali e nazionali; egli ha attirato a sé tanti fedeli e devoti, di tutto il mondo, che lo invocano come protettore. Da Materdomini, luogo della sua morte, la figura e l'opera del santo fanno il giro del mondo. Portatori nel mondo del culto di San Gerardo sono stati princi-palmente i religiosi redentoristi e gli emigranti originari della Basilicata, della Puglia e della Campania. Ad una signora belga, Valerie Braets, il merito di aver donato dopo la sua guarigione, una statua al Santuario di Materdomini. Proprio in Belgio il culto di San Gerardo Maiella è strettamente legato alla presenza dei redentoristi: a Liegi sono celebrati i Lunedì di San Gerardo. A padre Vittorio Lojodice, originario di Corato si deve la diffusione della devozione a San Gerardo Maiella in Germania. Grazie alle missioni popolari predicate dai redentoristi e ai nostri emigranti in terra tedesca ci sono due località in cui il culto è alimentato con la celebrazione della messa settimanale, Heiligenstadt e Bouchum. A Bous, invece, si celebra solennemente la messa annuale in occasione della festa del Santo. A Kasfeld vicino Monaco lo scorso anno, io stesso sono stato invitato a benedire una statua di S. Gerardo perché fosse collocata in parrocchia e tra lo stupore di tutti i tedeschi si è svolta la processione del Santo nel quartiere ed è sorta una associazione gerardina. Dopo la caduta del Muro di Berlino i redentoristi sono tornati a vivere in Slovacchia, nella Repubblica Ceca, in Romania e in Kazachistan. In particolare a Bratislava, nella nuova chiesa parrocchiale è stata sistemata una cappella in onore del santo. In Olanda, a Wittem, la presenza redentorista risale al 1836, ma il culto di san Gerardo è registrato a partire dal 1893 e si intensificherà successivamente, grazie al periodico "Sint Gerarduz Klok" - La campana del Santo - 1926. Il santuario accoglie ogni anno circa 150.000 pellegrini. Viaggiando nel paese famoso per campi di tulipani e mulini a vento, incontriamo diverse chiese dedicate a San Gerardo e località in cui si celebra la sua festa: Heer, Barger Oosterveld, Overdinkel, Terhole, Weebosch, Nederweert, Eind. Dall'Olanda la devozione a San Gerardo è stata trapiantata dai padri redentoristi in Brasile. Nel 1906 i padri Tiago Boomars e Josè Goosens, con il fratello coadiutore Filippo Winter, aprono una nuova casa a Curvelo, nello stato del Minas Gervais. La casa, intitolata a San Gerardo, diviene subito un centro di culto molto importante; qui dopo pochi giorni dall'insediamento, i padri organizzano una solenne novena in preparazione della festa del 16 ottobre. In questa occasione è benedetta una piccola statua che viene portata in processione per le vie della città, seguita da una gran folla. Nel grande santuario dedicato al Santo vi è un notevole afflusso di pellegrini, si contano più
di 40.000 fedeli ad agosto e tanti anche ad ottobre. Momento saliente della vita del Santuario è la celebrazione della novena. Altra attività da segnalare è la pubblicazione fin dal 1922 del periodico "O Santuario de Sao Geraldo", oggi "Almanaque de Sao Geraldo". Non solo a Rio de Janeiro, ma anche a Fortaleza viene celebrata la novena a S. Gerardo. Nello stato di Bahia si trova il Santuario di Bon Jesu da Lapa interamente scavato nella roccia; qui la gente prega e si sposta di grotta in grotta, una delle quali è dedicata a S. Gerardo. Nello stato di Goias è da segnalare il Santuario di Trinidade "O Pai Eterno", tenuto dai redentoristi. Anche qui S. Gerardo gode di una devozione straordinaria. I missionari redentoristi nel 1894, invitati da Dom Joaquim Arcoverde de Albuquerque Cavalcanti, Vescovo di San Paolo, iniziano a diffondere la devozione alla Nossa Senhora Aparecida, prestano assistenza sociale e religiosa ai pellegrini che visitano il santuario. Iniziano a spostarsi per tutto il Brasile, predicano ed evangelizzano con lo straordinario mezzo delle missioni popolari. Nel 1900 iniziano le pubblicazioni del giornale "Santuario de Aparecida" e nel 1951 fondano la prima emittente cattolica in Brasile "Radio Aparecida". II santuario è visitato annualmente da 7 milioni di pellegrini, che vanno per venerare la celebre Madonna Nera, patrona del Brasile ma anche per raccomandarsi a S. Gerardo, protettore delle mamme e dei bambini. Nel "Manual do devoto de Nossa Senhora Aparecida" è riportata la preghiera "A Sao Geraldo". Ancora in Brasile una città porta il nome del Santo e a Tietè nello stato di San Paolo, presso la chiesa dei redentoristi, opera la "Lega di San Gerardo patrono delle madri", istituita con il fine specifico di fondere in una sola, la preghiera di tutte le madri che implorano l'aiuto di Dio sulla missione educatrice. L'associazione dispone anche di uno spazio radiofonico settimanale in onda sulla stazione Aparecida. In Uruguay, a Montevideo la presenza dei redentoristi favorisce la diffusione della devozione a San Gerardo. La stessa cosa accade in Argentina, a Tucuman, il 16 di ogni mese c'è la benedizione delle manne e delle spose. Un'associazione parrocchiale si occupa di promuovere il culto al santo e si celebrano molti battesimi chiedendo l'intercessione del Santo. In un altro stato dell'America Latina, in Bolivia, troviamo a Oruro e Tupizia due parrocchie dedicate a S. Gerardo. Risalendo verso Nord ci troviamo in Costa Rica: ad Alajuela i festeggiamenti per S. Gerardo durano 15 giorni e nel giorno della festa si registra un'affluenza di circa 7.000 persone, e adulti e bambini vestono l'abito del Santo. Vi è poi un villaggio, San Gerardo de Cot de Oreamuno in cui la grande festa si svolge ad ottobre e la devozione è molto diffusa e sentita. Haiti, Dominica sono gli altri centri dell'America Centrale in cui è diffuso il culto del santo ed è celebrata la novena in suo onore. Il nostro itinerario prosegue verso l'America del Nord: in Messico s. Gerardo è molto conosciuto sia a Città del Messico che a Obregon Cemetry; negli Usa il santuario di San Gerardo è sorto per volere di un gruppo di cittadini di Caposele, immigrati nel New Jersey a Newark. Il culto di san Gerardo è presente e diffuso a S.Antonio in Texas, a Paterson, a New York, e nel Connecticut. Altri luoghi gerardini li troviamo in Canada: nel grande Santuario di Sainte Anne de Beauprè San Gerardo è invocato come patrono delle madri, campione della vita nella lotta contro l'antivita. Ogni lunedì si celebra una messa con la partecipazione dei soci della Pia Associazione S. Gerardo. I festeggiamenti in onore del Santo sono particolarmente sentiti e si protraggono dall'ultima settimana di agosto alla prima di settembre. Per completezza di informazioni, dobbiamo dire, che la devozione e il culto di San Gerardo sono presenti anche a Toronto e in Quebec e a Montreal esiste una associazione molto rinomata "La Materdomini". Non c'è continente che non sia toccato dalla sua grazia. San Gerardo è il Santo del popolo ed esercita il suo fascino in tutto il mondo: è conosciuto e invocato anche in Africa e specialmente in Burkina-Faso, Niger, Ghana, Nigeria, Kenia, Zaire, Angola, Zimbabwe, Congo, Madagascar, Sud Africa. Non stupisce affatto la presenza del culto al Santo nelle Filippine a Baclaran; qui si tiene una novena mensile, è presente ed opera "la lega di San Gerardo", a cui aderiscono 5.500 persone e si occupano di counseling ed assistenza alle famiglie. A Singapore, a Novena Church, si effettua la benedizione delle mamme e dei bambini alla vigilia della festa di ottobre. La novena a san Gerardo è celebrata anche in India, presso il Santuario in Karavaloor, a Edoor e a Kunnambetta and Karavaloor. La devozione a San Gerardo è presente in Kazakistan, Siberia, Korea, Libano, Indonesia, Tailandia, Sri Lanka, Vietnam, Malesia, Giappone e Cina. Gli emigrati europei portano il culto di San Gerardo sia in Australia che in Nuova Zelanda. Tale devozione è stata tanto forte e diffusa che il quadro della Beatificazione, esposto in San Pietro, è stato trasportato nelle chiese dedicate a San Gerardo a Wellington in Nuova Zelanda. La festa del Santo viene celebrata in Australia, a Galong, Tully, Adelaide, Perth. Ci sono parrocchie intitolate a s. Gerardo nell'arcidiocesi di Briston, a Brokembay vicino Sidney, a Victoria e Melbourne. A Sydney opera la Lega gerardina, e a Bossley Park il culto al santo è molto sentito e diffuso. A Newton il 31 luglio viene impartita la benedizione pre-natale, a Brighton c'è una cappella in cui è custodita una reliquia del Santo e viene pubblicata la rivista "The Majellam". Ci sono infine i gruppi maiellani, costituiti da mamme, sono generalmente poco numerosi: sono gruppi di reciproco supporto e aiuto, in cui si invoca la protezione e l'aiuto del Santo.