Poli radiosi
CAPITOLO XV
Superata perciò lodevolmente la prima prova, al Majella fu affidato l'ufficio di sagrestano con sua grande gioia, perché così poteva star quasi sempre in chiesa, vicino al tabernacolo e alla Madonnina: i due radiosi poli della sua devozione. Pregava quindi continuamente mentre teneva nel massimo ordine il sacro ambiente, dove poteva respirare aria di paradiso.
Raccontava il Tannoia, che "tutti i venerdì, specialmente quelli di marzo consacrati alla Passione di Gesù, erano per lui giorni di carneficina. Sacrificata in modo speciale era la Settimana santa per i suoi digiuni, sacrifici e preghiere”. Davanti al " Sepolcro di Gesù " diceva:
-Cristo è morto per me e io non muoio per Chi diede la vita per me stesso.
Domandò quindi la grazia di provare in sé, come il Serafico di Assisi e S. Caterina da Siena, la sensazione dei dolori di Gesù sulla croce: grazia che ottenne, perché durante la notte di ogni giovedì si sentiva straziare da atroci dolori e languiva come un agonizzante fino alla notte del sabato. Spesso,quando udiva parlar della Passione o vedeva una immagine di Gesù sofferente, entrava in estasi, come avvenne nel contemplare un" ecce Homo"!
Anche la sua filiale devozione verso la Madonna diventava sempre più fervorosa. In seguito di tempo, nell'ammirare una bella Immacolata circonfusa della luce mattinale, cadde in ginocchio davanti alla statua e poi entrò in estasi, dalla quale lo distolse soltanto il comando del ven. Cafaro, che gli vietò tali "fenomeni".
Il novizio ubbidiva con la docilità di un bambino; ma per non mancar più alla imposizione del Rettore, volò dinanzi al tabernacolo per " raccomandare a Gesù di lasciarlo tra l'oscurità della vita comune".
Per ubbidire ai superiori, che l'obbligavano anche a lavorare, Gerardo diceva confidenzialmente al Santissimo, che lo attirava irresistibilmente.
-Lasciatemi, perché ho da fare!
Specialmente di festa, il Majella raddoppiava la premura nel pulir la chiesa e nell'adornarne gli altari; perciò tutti dicevano che "non vi era mai stato un sagrestano migliore di lui".