Vangelo secondo Luca
Luca 1
1 Poiché molti hanno intrapreso ad ordinare una narrazione de’ fatti che si son compiuti tra noi,
2 secondo che ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola,
3 è parso bene anche, a me dopo essermi accuratamente informato d’ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, o eccellentissimo Teofilo,
4 affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate.
5 Ai dì d’Erode, re della Giudea, v’era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; e sua moglie era delle figliuole d’Aronne e si chiamava Elisabetta.
6 Or erano ambedue giusti nel cospetto di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore.
7 E non aveano figliuoli perché Elisabetta era sterile, ed erano ambedue avanzati in età.
8 Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell’ordine della sua muta,
9 secondo l’usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d’entrar nel tempio del Signore per offrirvi il profumo;
10 e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell’ora del profumo.
11 E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare de’ profumi.
12 E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento.
13 Ma l’angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni.
14 E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.
15 Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre,
16 e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al Signore Iddio loro;
17 ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto.
18 E Zaccaria disse all’angelo: A che conoscerò io questo? Perch’io son vecchio e mia moglie è avanti nell’età.
19 E l’angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia.
20 Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo.
21 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s’indugiasse tanto nel tempio.
22 Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che aveva avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto.
23 E quando furon compiuti i giorni del suo ministerio, egli se ne andò a casa sua.
24 Or dopo que’ giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo:
25 Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne’ giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini.
26 Al sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret
27 ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria.
28 E l’angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco.
29 Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto.
30 E l’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
31 Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù.
32 Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre,
33 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine.
34 E Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?
35 E l’angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio.
36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch’era chiamata sterile;
37 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace.
38 E Maria disse: Ecco, io son l’ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l’angelo si partì da lei.
39 In que’ giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda,
40 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
41 E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo,
42 e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno!
43 E come mai m’è dato che la madre del mio Signore venga da me?
44 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m’è giunta agli orecchi, il bambino m’è per giubilo balzato nel seno.
45 E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore, avranno compimento.
46 E Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore,
47 e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore,
48 poich’egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché ecco, d’ora innanzi tutte le età mi chiameranno beata,
49 poiché il Potente mi ha fatto grandi cose. Santo è il suo nome;
50 e la sua misericordia è d’età in età per quelli che lo temono.
51 Egli ha operato potentemente col suo braccio; ha disperso quelli ch’erano superbi ne’ pensieri del cuor loro;
52 ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili;
53 ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi.
54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia
55 di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo’.
56 E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.
57 Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diè alla luce un figliuolo.
58 E i suoi vicini e i parenti udirono che il Signore avea magnificata la sua misericordia verso di lei, e se ne rallegravano con essa.
59 Ed ecco che nell’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre.
60 Allora sua madre prese a parlare e disse: No, sarà invece chiamato Giovanni.
61 Ed essi le dissero: Non v’è alcuno nel tuo parentado che porti questo nome.
62 E per cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato.
63 Ed egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: Il suo nome è Giovanni. E tutti si maravigliarono.
64 In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava benedicendo Iddio.
65 E tutti i lor vicini furon presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea.
66 E tutti quelli che le udirono, le serbarono in cuor loro e diceano: Che sarà mai questo bambino? Perché la mano del Signore era con lui.
67 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò, dicendo:
68 Benedetto sia il Signore, l’Iddio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo,
69 e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore
70 (come avea promesso ab antico per bocca de’ suoi profeti);
71 uno che ci salverà da’ nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano.
72 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto,
73 del giuramento che fece ad Abramo nostro padre,
74 affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura,
75 in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita.
76 E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie,
77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de’ loro peccati,
78 dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l’Aurora dall’alto ci visiterà
79 per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace.
80 Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne’ deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele.
Luca 2
1 Or in que’ dì avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l’impero.
2 Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirinio governava la Siria.
3 E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
4 Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide,
5 a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta.
6 E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto;
7 ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia perché non v’era posto per loro nell’albergo.
8 Or in quella medesima contrada v’eran de’ pastori che stavano ne’ campi e facean di notte la guardia al loro gregge.
9 E un angelo del Signore si presentò ad essi e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e temettero di gran timore.
10 E l’angelo disse loro: Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà:
11 Oggi, nella città di Davide, v’è nato un salvatore, che è Cristo, il Signore.
12 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia.
13 E ad un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Iddio e diceva:
14 Gloria a Dio ne’ luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli gradisce!
15 E avvenne che quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i pastori presero a dire tra loro: Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere.
16 E andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe ed il bambino giacente nella mangiatoia;
17 e vedutolo, divulgarono ciò ch’era loro stato detto di quel bambino.
18 E tutti quelli che li udirono si maravigliarono delle cose dette loro dai pastori.
19 Or Maria serbava in sé tutte quelle cose, collegandole insieme in cuor suo.
20 E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Iddio per tutto quello che aveano udito e visto, com’era loro stato annunziato.
21 E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali e’ doveva esser circonciso, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima ch’ei fosse concepito nel seno.
22 E quando furon compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore,
23 com’è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore,
24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani piccioni.
25 Ed ecco, v’era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; e quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele; e lo Spirito Santo era sopra lui;
26 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d’aver veduto il Cristo del Signore.
27 Ed egli, mosso dallo Spirito, venne nel tempio; e come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge,
28 se lo prese anch’egli nelle braccia, e benedisse Iddio e disse:
29 Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola;
30 poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza,
31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli
32 per esser luce da illuminar le genti, e gloria del tuo popolo Israele.
33 E il padre e la madre di Gesù restavano maravigliati delle cose che dicevan di lui.
34 E Simeone li benedisse, e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta ed a rialzamento di molti in Israele, e per segno a cui si contradirà
35 (e a te stessa una spada trapasserà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori sieno rivelati.
36 V’era anche Anna, profetessa, figliuola di Fanuel, della tribù di Aser, la quale era molto attempata. Dopo esser vissuta col marito sette anni dalla sua verginità,
37 era rimasta vedova ed avea raggiunto gli ottantaquattro anni. Ella non si partiva mai dal tempio, servendo a Dio notte e giorno con digiuni ed orazioni.
38 Sopraggiunta in quell’istessa ora, lodava anch’ella Iddio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
39 E come ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.
40 E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui.
41 Or i suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
42 E quando egli fu giunto ai dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa;
43 e passati i giorni della festa, come se ne tornavano, il fanciullo Gesù rimase in Gerusalemme all’insaputa dei genitori;
44 i quali, stimando ch’egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, e si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti;
45 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme facendone ricerca.
46 Ed avvenne che tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo a’ dottori, che li ascoltava e faceva loro delle domande;
47 e tutti quelli che l’udivano, stupivano del suo senno e delle sue risposte.
48 E, vedutolo, sbigottirono; e sua madre gli disse: Figliuolo, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io ti cercavamo, stando in gran pena.
49 Ed egli disse loro: Perché mi cercavate? Non sapevate ch’io dovea trovarmi nella casa del Padre mio?
50 Ed essi non intesero la parola ch’egli avea lor detta.
51 E discese con loro, e venne a Nazaret, e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste cose in cuor suo.
52 E Gesù cresceva in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini.
Luca 3
1 Or nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene,
2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figliuol di Zaccaria, nel deserto.
3 Ed egli andò per tutta la contrada d’intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione de’ peccati,
4 secondo che è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri.
5 Ogni valle sarà colmata ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saran fatte diritte e le scabre saranno appianate;
6 ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio.
7 Giovanni dunque diceva alle turbe che uscivano per esser battezzate da lui: Razza di vipere, chi v’ha mostrato a fuggir dall’ira a venire?
8 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non vi mettete a dire in voi stessi: Noi abbiamo Abramo per padre! Perché vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere dei figliuoli ad Abramo.
9 E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, vien tagliato e gittato nel fuoco.
10 E le turbe lo interrogavano, dicendo: E allora, che dobbiam fare?
11 Ed egli rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto.
12 Or vennero anche dei pubblicani per esser battezzati, e gli dissero: Maestro, che dobbiam fare?
13 Ed egli rispose loro: Non riscotete nulla di più di quello che v’è ordinato.
14 Lo interrogaron pure de’ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie, e contentatevi della vostra paga.
15 Or stando il popolo in aspettazione e domandandosi tutti in cuor loro riguardo a Giovanni se talora non fosse lui il Cristo,
16 Giovanni rispose, dicendo a tutti: Ben vi battezzo io con acqua; ma vien colui che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco.
17 Egli ha in mano il suo ventilabro per nettare interamente l’aia sua, e raccogliere il grano nel suo granaio; ma quant’è alla pula la brucerà con fuoco inestinguibile.
18 Così, con molte e varie esortazioni, evangelizzava il popolo;
19 ma Erode, il tetrarca, essendo da lui ripreso riguardo ad Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità ch’esso Erode avea commesse,
20 aggiunse a tutte le altre anche questa, di rinchiudere Giovanni in prigione.
21 Or avvenne che come tutto il popolo si faceva battezzare, essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s’aprì il cielo,
22 e lo Spirito Santo scese su lui in forma corporea a guisa di colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto.
23 E Gesù, quando cominciò anch’egli ad insegnare, avea circa trent’anni ed era figliuolo, come credevasi, di Giuseppe,
24 di Heli, di Matthat, di Levi, di Melchi, di Jannai, di Giuseppe,
25 di Mattatia, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai,
26 di Maath, di Mattatia, di Semein, di Josech, di Joda,
27 di Joanan, di Rhesa, di Zorobabele, di Salatiel, di Neri,
28 di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadam, di Er,
29 di Gesù, di Eliezer, di Jorim, di Matthat,
30 di Levi, di Simeone, di Giuda, di Giuseppe, di Jonam, di Eliakim,
31 di Melea, di Menna, di Mattatha, di Nathan, di Davide,
32 di Jesse, di Jobed, di Boos, di Sala, di Naasson,
33 di Aminadab, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda,
34 di Giacobbe, d’Isacco, d’Abramo, di Tara, di Nachor,
35 di Seruch, di Ragau, di Falek, di Eber, di Sala,
36 di Cainam, di Arfacsad, di Sem, di Noè,
37 di Lamech, di Mathusala, di Enoch, di Jaret, di Maleleel, di Cainam,
38 di Enos, di Seth, di Adamo, di Dio.
Luca 4
1 Or Gesù, ripieno dello Spirito Santo, se ne ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, ed era tentato dal diavolo.
2 E durante quei giorni non mangiò nulla; e dopo che quelli furon trascorsi, ebbe fame.
3 E il diavolo gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane.
4 E Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo.
5 E il diavolo, menatolo in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse:
6 Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni; perch’essa mi è stata data, e la do a chi voglio.
7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua.
8 E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto.
9 Poi lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui;
10 perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano;
11 ed essi ti porteranno sulle mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra.
12 E Gesù, rispondendo, gli disse: È stato detto: Non tentare il Signore Iddio tuo.
13 Allora il diavolo, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione.
14 E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si sparse per tutta la contrada circonvicina.
15 E insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato da tutti.
16 E venne a Nazaret, dov’era stato allevato; e com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga, e alzatosi per leggere,
17 gli fu dato il libro del profeta Isaia; e aperto il libro trovò quel passo dov’era scritto:
18 Lo Spirito del Signore è sopra me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione a’ prigionieri, ed ai ciechi ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi,
19 e a predicare l’anno accettevole del Signore.
20 Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi in lui.
21 Ed egli prese a dir loro: Oggi, s’è adempiuta questa scrittura, e voi l’udite.
22 E tutti gli rendeano testimonianza, e si maravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: Non è costui il figliuol di Giuseppe?
23 Ed egli disse loro: Certo, voi mi citerete questo proverbio: Medico, cura te stesso; fa’ anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum!
24 Ma egli disse: In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria.
25 Anzi, vi dico in verità che ai dì d’Elia, quando il cielo fu serrato per tre anni e sei mesi e vi fu gran carestia in tutto il paese, c’eran molte vedove in Israele;
26 eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidon.
27 E al tempo del profeta Eliseo, c’eran molti lebbrosi in Israele; eppure nessuno di loro fu mondato, ma lo fu Naaman il Siro.
28 E tutti, nella sinagoga, furon ripieni d’ira all’udir queste cose.
29 E levatisi, lo cacciaron fuori della città, e lo menarono fin sul ciglio del monte sul quale era fabbricata la loro città, per precipitarlo giù.
30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
31 E scese a Capernaum, città di Galilea; e vi stava ammaestrando la gente nei giorni di sabato.
32 Ed essi stupivano della sua dottrina perché parlava con autorità.
33 Or nella sinagoga si trovava un uomo posseduto da uno spirito d’immondo demonio, il quale gridò con gran voce: Ahi!
34 Che v’è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Se’ tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio!
35 E Gesù lo sgridò, dicendo: Ammutolisci, ed esci da quest’uomo! E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male.
36 E tutti furon presi da sbigottimento e ragionavan fra loro, dicendo: Qual parola è questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, ed essi escono.
37 E la sua fama si spargeva in ogni parte della circostante contrada.
38 Poi, levatosi ed uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era travagliata da una gran febbre; e lo pregarono per lei.
39 Ed egli, chinatosi verso di lei, sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella, alzatasi prontamente, si mise a servirli.
40 E sul tramontar del sole, tutti quelli che aveano degli infermi di varie malattie, li menavano a lui; ed egli li guariva, imponendo le mani a ciascuno.
41 Anche i demonî uscivano da molti, gridando e dicendo: Tu sei il Figliuol di Dio! Ed egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano ch’egli era il Cristo.
42 Poi, fattosi giorno, uscì e andò in un luogo deserto; e le turbe lo cercavano e giunsero fino a lui; e lo trattenevano perché non si partisse da loro.
43 Ma egli disse loro: Anche alle altre città bisogna ch’io evangelizzi il regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato.
44 E andava predicando per le sinagoghe della Galilea.
Luca 5
1 Or avvenne che essendogli la moltitudine addosso per udir la parola di Dio, e stando egli in piè sulla riva del lago di Gennesaret,
2 vide due barche ferme a riva, dalle quali erano smontati i pescatori e lavavano le reti.
3 E montato in una di quelle barche che era di Simone, lo pregò di scostarsi un po’ da terra; poi, sedutosi, d’in sulla barca ammaestrava le turbe.
4 E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le reti per pescare.
5 E Simone, rispondendo, disse: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiam preso nulla; però, alla tua parola, calerò le reti.
6 E fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano.
7 E fecero segno a’ loro compagni dell’altra barca, di venire ad aiutarli. E quelli vennero, e riempirono ambedue le barche, talché affondavano.
8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò a’ ginocchi di Gesù, dicendo: Signore, dipàrtiti da me, perché son uomo peccatore.
9 Poiché spavento avea preso lui e tutti quelli ch’eran con lui, per la presa di pesci che avean fatta;
10 e così pure Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, ch’eran socî di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere: da ora innanzi sarai pescator d’uomini.
11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.
12 Ed avvenne che, trovandosi egli in una di quelle città, ecco un uomo pien di lebbra, il quale, veduto Gesù e gettatosi con la faccia a terra, lo pregò dicendo: Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi.
13 Ed egli, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell’istante la lebbra sparì da lui.
14 E Gesù gli comandò di non dirlo a nessuno: Ma va’, gli disse, mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che ha prescritto Mosè; e ciò serva loro di testimonianza.
15 Però la fama di lui si spandeva sempre più; e molte turbe si adunavano per udirlo ed esser guarite delle loro infermità.
16 Ma egli si ritirava ne’ luoghi deserti e pregava.
17 Ed avvenne, in uno di que’ giorni, ch’egli stava insegnando; ed eran quivi seduti de’ Farisei e de’ dottori della legge, venuti da tutte le borgate della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compier delle guarigioni.
18 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui.
19 E non trovando modo d’introdurlo a motivo della calca, salirono sul tetto, e fatta un’apertura fra i tegoli, lo calaron giù col suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù.
20 Ed egli, veduta la loro fede, disse: O uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi.
21 Allora gli scribi e i Farisei cominciarono a ragionare, dicendo: Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?
22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, prese a dir loro: Che ragionate ne’ vostri cuori?
23 Che cosa è più agevole dire: I tuoi peccati ti son rimessi, oppur dire: Levati e cammina?
24 Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Io tel dico (disse al paralitico), levati, togli il tuo lettuccio, e vattene a casa tua.
25 E in quell’istante, alzatosi in presenza loro e preso il suo giaciglio, se ne andò a casa sua, glorificando Iddio.
26 E tutti furon presi da stupore e glorificavano Iddio; e pieni di spavento, dicevano: Oggi abbiamo visto cose strane.
27 E dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco della gabella, e gli disse: Seguimi.
28 Ed egli, lasciata ogni cosa, si levò e si mise a seguirlo.
29 E Levi gli fece un gran convito in casa sua; e c’era gran folla di pubblicani e d’altri che erano a tavola con loro.
30 E i Farisei ed i loro scribi mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: Perché mangiate e bevete coi pubblicani e coi peccatori?
31 E Gesù, rispondendo, disse loro: I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati.
32 Io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma de’ peccatori a ravvedimento.
33 Ed essi gli dissero: I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli de’ Farisei; mentre i tuoi mangiano e bevono.
34 E Gesù disse loro: Potete voi far digiunare gli amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro?
35 Ma verranno i giorni per questo; e quando lo sposo sarà loro tolto, allora, in que’ giorni, digiuneranno.
36 Disse loro anche una parabola: Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo ad un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non si adatta al vecchio.
37 E nessuno mette vin nuovo in otri vecchi; altrimenti il vin nuovo rompe gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti.
38 Ma il vin nuovo va messo in otri nuovi.
39 E nessuno che abbia bevuto del vin vecchio, ne desidera del nuovo, perché dice: Il vecchio è buono.
Luca 6
1 Or avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i seminati; e i suoi discepoli svellevano delle spighe, e sfregandole con le mani, mangiavano.
2 Ed alcuni de’ Farisei dissero: Perché fate quel che non è lecito nel giorno del sabato?
3 E Gesù, rispondendo, disse loro: Non avete letto neppure quel che fece Davide, quand’ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui?
4 Com’entrò nella casa di Dio, e prese i pani di presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a coloro che eran con lui, quantunque non sia lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti?
5 E diceva loro: Il Figliuol dell’uomo è Signore del sabato.
6 Or avvenne in un altro sabato ch’egli entrò nella sinagoga, e si mise ad insegnare. E quivi era un uomo che avea la mano destra secca.
7 Or gli scribi e i Farisei l’osservavano per vedere se farebbe una guarigione in giorno di sabato, per trovar di che accusarlo.
8 Ma egli conosceva i loro pensieri, e disse all’uomo che avea la mano secca: Levati, e sta’ su nel mezzo! Ed egli, alzatosi, stette su.
9 Poi Gesù disse loro: Io domando a voi: È lecito, in giorno di sabato, di far del bene o di far del male? di salvare una persona o di ucciderla?
10 E girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell’uomo: Stendi la mano! Egli fece così, e la sua mano tornò sana.
11 Ed essi furon ripieni di furore e discorreano fra loro di quel che potrebbero fare a Gesù.
12 Or avvenne in que’ giorni ch’egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in orazione a Dio.
13 E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli:
14 Simone, che nominò anche Pietro, e Andrea, fratello di lui, e Giacomo e Giovanni, e Filippo e Bartolommeo,
15 e Matteo e Toma, e Giacomo d’Alfeo e Simone chiamato Zelota,
16 e Giuda di Giacomo, e Giuda Iscariot che divenne poi traditore.
17 E sceso con loro, si fermò sopra un ripiano, insieme con gran folla de’ suoi discepoli e gran quantità di popolo da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dalla marina di Tiro e di Sidone,
18 i quali eran venuti per udirlo e per esser guariti delle loro infermità.
19 E quelli che eran tormentati da spiriti immondi, erano guariti; e tutta la moltitudine cercava di toccarlo, perché usciva da lui una virtù che sanava tutti.
20 Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi che siete poveri, perché il Regno di Dio è vostro.
21 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.
22 Beati voi, quando gli uomini v’avranno odiati, e quando v’avranno sbanditi d’infra loro, e v’avranno vituperati ed avranno ripudiato il vostro nome come malvagio, per cagione del Figliuol dell’uomo.
23 Rallegratevi in quel giorno e saltate di letizia, perché, ecco, il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché i padri loro facean lo stesso a’ profeti.
24 Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione.
25 Guai a voi che siete ora satolli, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché farete cordoglio e piangerete.
26 Guai a voi quando tutti gli uomini diran bene di voi, perché i padri loro facean lo stesso coi falsi profeti.
27 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che v’odiano;
28 benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che v’oltraggiano.
29 A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica.
30 Da’ a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare.
31 E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro.
32 E se amate quelli che vi amano, qual grazia ve ne viene? Poiché anche i peccatori amano quelli che li amano.
33 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, qual grazia ve ne viene? Anche i peccatori fanno lo stesso.
34 E se prestate a quelli dai quali sperate ricevere, qual grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto.
35 Ma amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperarne alcun che, e il vostro premio sarà grande e sarete figliuoli dell’Altissimo; poich’Egli è benigno verso gl’ingrati e malvagi.
36 Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro.
37 Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato.
38 Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi.
39 Poi disse loro anche una parabola: Un cieco può egli guidare un cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa?
40 Un discepolo non è da più del maestro; ma ogni discepolo perfetto sarà come il suo maestro.
41 Or perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo proprio?
42 Come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia ch’io ti tragga il bruscolo che hai nell’occhio, mentre tu stesso non vedi la trave ch’è nell’occhio tuo? Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello.
43 Non v’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né v’è albero cattivo che faccia frutto buono;
44 poiché ogni albero si riconosce dal suo proprio frutto; perché non si colgon fichi dalle spine, né si vendemmia uva dal pruno.
45 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca.
46 Perché mi chiamate Signore, Signore, e non fate quel che dico?
47 Chiunque viene a me ed ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi somiglia.
48 Somiglia ad un uomo il quale, edificando una casa, ha scavato e scavato profondo, ed ha posto il fondamento sulla roccia; e venuta una piena, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto scrollarla perché era stata edificata bene.
49 Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, somiglia ad un uomo che ha edificato una casa sulla terra, senza fondamento; la fiumana l’ha investita, e subito è crollata; e la ruina di quella casa è stata grande.
Luca 7
1 Dopo ch’egli ebbe finiti tutti i suoi ragionamenti al popolo che l’ascoltava, entrò in Capernaum.
2 Or il servitore d’un certo centurione, che l’avea molto caro, era malato e stava per morire;
3 e il centurione, avendo udito parlar di Gesù, gli mandò degli anziani de’ Giudei per pregarlo che venisse a salvare il suo servitore.
4 Ed essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano istantemente, dicendo: Egli è degno che tu gli conceda questo;
5 perché ama la nostra nazione, ed è lui che ci ha edificata la sinagoga.
6 E Gesù s’incamminò con loro; e ormai non si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli amici a dirgli: Signore, non ti dare questo incomodo, perch’io non son degno che tu entri sotto il mio tetto;
7 e perciò non mi son neppure reputato degno di venire da te; ma dillo con una parola, e sia guarito il mio servitore.
8 Poiché anch’io son uomo sottoposto alla potestà altrui, ed ho sotto di me de’ soldati; e dico ad uno: Va’, ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servitore: Fa’ questo, ed egli lo fa.
9 Udito questo, Gesù restò maravigliato di lui; e rivoltosi alla moltitudine che lo seguiva, disse: Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una cotanta fede!
10 E quando gl’inviati furon tornati a casa, trovarono il servitore guarito.
11 E avvenne in seguito, ch’egli s’avviò ad una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran moltitudine andavano con lui.
12 E come fu presso alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figliuolo unico di sua madre; e questa era vedova; e una gran moltitudine della città era con lei.
13 E il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: Non piangere!
14 E accostatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: Giovinetto, io tel dico, levati!
15 E il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo diede a sua madre.
16 Tutti furon presi da timore, e glorificavano Iddio dicendo: Un gran profeta è sorto fra noi; e: Dio ha visitato il suo popolo.
17 E questo dire intorno a Gesù si sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino.
18 E i discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose.
19 Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò al Signore a dirgli: Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro?
20 E quelli, presentatisi a Gesù, gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati da te a dirti: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro?
21 In quella stessa ora, Gesù guarì molti di malattie, di flagelli e di spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista.
22 E, rispondendo, disse loro: Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri.
23 E beato colui che non si sarà scandalizzato di me!
24 Quando i messi di Giovanni se ne furono andati, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento?
25 Ma che andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano de’ vestimenti magnifici e vivono in delizie, stanno nei palazzi dei re.
26 Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e uno più che profeta.
27 Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto che preparerà la tua via dinanzi a te.
28 Io ve lo dico: Fra i nati di donna non ve n’è alcuno maggiore di Giovanni; però, il minimo nel regno di Dio è maggiore di lui.
29 E tutto il popolo che l’ha udito, ed anche i pubblicani, hanno reso giustizia a Dio, facendosi battezzare del battesimo di Giovanni;
30 ma i Farisei e i dottori della legge hanno reso vano per loro stessi il consiglio di Dio, non facendosi battezzare da lui.
31 A chi dunque assomiglierò gli uomini di questa generazione? E a chi sono simili?
32 Sono simili ai fanciulli che stanno a sedere in piazza, e gridano gli uni agli altri: Vi abbiam sonato il flauto e non avete ballato; abbiam cantato dei lamenti e non avete pianto.
33 Difatti è venuto Giovanni Battista non mangiando pane né bevendo vino, e voi dite: Ha un demonio.
34 È venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e voi dite: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori!
35 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figliuoli.
36 Or uno de’ Farisei lo pregò di mangiare da lui; ed egli, entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola.
37 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo ch’egli era a tavola in casa del Fariseo, portò un alabastro d’olio odorifero;
38 e stando a’ piedi di lui, di dietro, piangendo cominciò a rigargli di lagrime i piedi, e li asciugava coi capelli del suo capo; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio.
39 Il Fariseo che l’avea invitato, veduto ciò, disse fra sé: Costui, se fosse profeta, saprebbe chi e quale sia la donna che lo tocca; perché è una peccatrice.
40 E Gesù, rispondendo, gli disse: Simone, ho qualcosa da dirti. Ed egli:
41 Maestro, di’ pure. - Un creditore avea due debitori; l’uno gli dovea cinquecento denari e l’altro cinquanta.
42 E non avendo essi di che pagare, condonò il debito ad ambedue. Chi di loro dunque l’amerà di più?
43 Simone, rispondendo, disse: Stimo sia colui al quale ha condonato di più. E Gesù gli disse: Hai giudicato rettamente.
44 E voltosi alla donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non m’hai dato dell’acqua ai piedi; ma ella mi ha rigato i piedi di lagrime e li ha asciugati co’ suoi capelli.
45 Tu non m’hai dato alcun bacio; ma ella, da che sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi.
46 Tu non m’hai unto il capo d’olio; ma ella m’ha unto i piedi di profumo.
47 Per la qual cosa, io ti dico: Le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è rimesso, poco ama.
48 Poi disse alla donna: I tuoi peccati ti sono rimessi.
49 E quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire dentro di sé: Chi è costui che rimette anche i peccati?
50 Ma egli disse alla donna: La tua fede t’ha salvata; vattene in pace.
Luca 8
1 Ed avvenne in appresso che egli andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio, predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio;
2 e con lui erano i dodici e certe donne che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demonî,
3 e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore d’Erode, e Susanna ed altre molte che assistevano Gesù ed i suoi coi loro beni.
4 Or come si raunava gran folla e la gente d’ogni città accorreva a lui, egli disse in parabola:
5 Il seminatore uscì a seminar la sua semenza; e mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada, e fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono.
6 Ed un’altra cadde sulla roccia; e come fu nato seccò perché non avea umore.
7 Ed un’altra cadde in mezzo alle spine; e le spine, nate insieme col seme, lo soffocarono.
8 Ed un’altra parte cadde nella buona terra; e nato che fu, fruttò il cento per uno. Dicendo queste cose, esclamava: Chi ha orecchi da udire, oda.
9 E i suoi discepoli gli domandarono che volesse dir questa parabola.
10 Ed egli disse: A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non veggano, e udendo non intendano.
11 Or questo è il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio.
12 Quelli lungo la strada son coloro che hanno udito; ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal cuor loro, affinché non credano e non siano salvati.
13 E quelli sulla roccia son coloro i quali, quando hanno udito la Parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro.
14 E quel ch’è caduto fra le spine, son coloro che hanno udito, ma se ne vanno e restan soffocati dalle cure e dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità.
15 E quel ch’è in buona terra, son coloro i quali, dopo aver udita la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portan frutto con perseveranza.
16 Or niuno, accesa una lampada, la copre con un vaso, o la mette sotto il letto; anzi la mette sul candeliere, acciocché chi entra vegga la luce.
17 Poiché non v’è nulla di nascosto che non abbia a diventar manifesto, né di segreto che non abbia a sapersi ed a farsi palese.
18 Badate dunque come ascoltate: perché a chi ha sarà dato; ma a chi non ha, anche quel che pensa d’avere gli sarà tolto.
19 Or sua madre e i suoi fratelli vennero a lui; e non poteano avvicinarglisi a motivo della folla.
20 E gli fu riferito: Tua madre e i tuoi fratelli son là fuori, che ti voglion vedere.
21 Ma egli, rispondendo, disse loro: Mia madre e miei fratelli son quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
22 Or avvenne, in un di quei giorni, ch’egli entrò in una barca co’ suoi discepoli, e disse loro: Passiamo all’altra riva del lago. E presero il largo.
23 E mentre navigavano, egli si addormentò; e calò sul lago un turbine di vento, talché la barca s’empiva d’acqua, ed essi pericolavano.
24 E accostatisi, lo svegliarono, dicendo: Maestro, Maestro, noi periamo! Ma egli, destatosi, sgridò il vento e i flutti che s’acquetarono, e si fe’ bonaccia.
25 Poi disse loro: Dov’è la fede vostra? Ma essi, impauriti e maravigliati, diceano l’uno all’altro: Chi è mai costui che comanda anche ai venti ed all’acqua e gli ubbidiscono?
26 E navigarono verso il paese de’ Geraseni che è dirimpetto alla Galilea.
27 E quando egli fu smontato a terra, gli si fece incontro un uomo della città, il quale era posseduto da demonî, e da lungo tempo non indossava vestito, e non abitava casa ma stava ne’ sepolcri.
28 Or quando ebbe veduto Gesù, dato un gran grido, gli si prostrò dinanzi, e disse con gran voce: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Ti prego, non mi tormentare.
29 Poiché Gesù comandava allo spirito immondo d’uscir da quell’uomo; molte volte infatti esso se n’era impadronito; e benché lo si fosse legato con catene e custodito in ceppi, avea spezzato i legami, ed era portato via dal demonio ne’ deserti.
30 E Gesù gli domandò: Qual è il tuo nome? Ed egli rispose: Legione; perché molti demonî erano entrati in lui.
31 Ed essi lo pregavano che non comandasse loro d’andar nell’abisso.
32 Or c’era quivi un branco numeroso di porci che pascolava pel monte; e que’ demonî lo pregarono di permetter loro d’entrare in quelli. Ed egli lo permise loro.
33 E i demonî, usciti da quell’uomo, entrarono ne’ porci; e quel branco si avventò a precipizio giù nel lago ed affogò.
34 E quando quelli che li pasturavano videro ciò ch’era avvenuto, se ne fuggirono e portaron la notizia in città e per la campagna.
35 E la gente uscì fuori a veder l’accaduto; e venuta a Gesù, trovò l’uomo, dal quale erano usciti i demonî, che sedeva a’ piedi di Gesù, vestito ed in buon senno; e s’impaurirono.
36 E quelli che aveano veduto, raccontarono loro come l’indemoniato era stato liberato.
37 E l’intera popolazione della circostante regione de’ Geraseni pregò Gesù che se n’andasse da loro; perch’eran presi da grande spavento. Ed egli, montato nella barca, se ne tornò indietro.
38 E l’uomo dal quale erano usciti i demonî, lo pregava di poter stare con lui, ma Gesù lo licenziò, dicendo:
39 Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te. Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando quanto grandi cose Gesù avea fatte per lui.
40 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti lo stavano aspettando.
41 Ed ecco venire un uomo, chiamato Iairo, che era capo della sinagoga; e gittatosi ai piedi di Gesù, lo pregava d’entrare in casa sua,
42 perché avea una figlia unica di circa dodici anni, e quella stava per morire. Or mentre Gesù v’andava, la moltitudine l’affollava.
43 E una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni ed avea spesa ne’ medici tutta la sua sostanza senza poter esser guarita da alcuno,
44 accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso ristagnò.
45 E Gesù domandò: Chi m’ha toccato? E siccome tutti negavano, Pietro e quelli ch’eran con lui, risposero: Maestro, le turbe ti stringono e t’affollano.
46 Ma Gesù replicò: Qualcuno m’ha toccato, perché ho sentito che una virtù è uscita da me.
47 E la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante, e gittatasi a’ suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual motivo l’avea toccato e com’era stata guarita in un istante.
48 Ma egli le disse: Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace.
49 Mentr’egli parlava ancora, venne uno da casa del capo della sinagoga, a dirgli: La tua figliuola è morta; non incomodar più oltre il Maestro.
50 Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: Non temere; solo abbi fede, ed ella sarà salva.
51 Ed arrivato alla casa, non permise ad alcuno d’entrarvi con lui, salvo che a Pietro, a Giovanni, a Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla.
52 Or tutti piangevano e facean cordoglio per lei. Ma egli disse: Non piangete; ella non è morta, ma dorme.
53 E si ridevano di lui, sapendo ch’era morta.
54 Ma egli, presala per la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, levati!
55 E lo spirito di lei tornò; ella s’alzò subito, ed egli comandò che le si desse da mangiare.
56 E i genitori di lei sbigottirono; ma egli ordinò loro di non dire ad alcuno quel che era avvenuto.
Luca 9
1 Ora Gesù, chiamati assieme i dodici, diede loro potestà ed autorità su tutti i demonî e di guarir le malattie.
2 E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire gl’infermi.
3 E disse loro: Non prendete nulla per viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né danaro, e non abbiate tunica di ricambio.
4 E in qualunque casa sarete entrati, in quella dimorate e da quella ripartite.
5 E quant’è a quelli che non vi riceveranno, uscendo dalla loro città, scotete la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro a loro.
6 Ed essi, partitisi, andavano attorno di villaggio in villaggio, evangelizzando e facendo guarigioni per ogni dove.
7 Ora, Erode il tetrarca udì parlare di tutti que’ fatti; e n’era perplesso, perché taluni dicevano: Giovanni è risuscitato dai morti;
8 altri dicevano: È apparso Elia; ed altri: È risuscitato uno degli antichi profeti.
9 Ma Erode disse: Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dir tali cose? E cercava di vederlo.
10 E gli apostoli, essendo ritornati, raccontarono a Gesù tutte le cose che aveano fatte; ed egli, presili seco, si ritirò in disparte verso una città chiamata Betsaida.
11 Ma le turbe, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli, accoltele, parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avean bisogno di guarigione.
12 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: Licenzia la moltitudine, affinché se ne vada per i villaggi e per le campagne d’intorno per albergarvi e per trovarvi da mangiare, perché qui siamo in un luogo deserto.
13 Ma egli disse loro: Date lor voi da mangiare. Ed essi risposero: Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; se pur non andiamo noi a comprar dei viveri per tutto questo popolo.
14 Poiché v’eran cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: Fateli accomodare a cerchi d’una cinquantina.
15 E così li fecero accomodar tutti.
16 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li dava ai suoi discepoli per metterli dinanzi alla gente.
17 E tutti mangiarono e furon sazî; e de’ pezzi loro avanzati si portaron via dodici ceste.
18 Or avvenne che mentr’egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: Chi dicono le turbe ch’io sia?
19 E quelli risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; ed altri, uno dei profeti antichi risuscitato.
20 E egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro, rispondendo, disse: Il Cristo di Dio.
21 Ed egli vietò loro severamente di dirlo ad alcuno, e aggiunse:
22 Bisogna che il Figliuol dell’uomo soffra molte cose, e sia reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e sia ucciso, e risusciti il terzo giorno.
23 Diceva poi a tutti: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi seguiti.
24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per me, esso la salverà.
25 Infatti, che giova egli all’uomo l’aver guadagnato tutto il mondo, se poi ha perduto o rovinato se stesso?
26 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figliuol dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e de’ santi angeli.
27 Or io vi dico in verità che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian veduto il regno di Dio.
28 Or avvenne che circa otto giorni dopo questi ragionamenti, Gesù prese seco Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte per pregare.
29 E mentre pregava, l’aspetto del suo volto fu mutato, e la sua veste divenne candida sfolgorante.
30 Ed ecco, due uomini conversavano con lui; ed erano Mosè ed Elia,
31 i quali appariti in gloria, parlavano della dipartenza ch’egli stava per compiere in Gerusalemme.
32 Or Pietro e quelli ch’eran con lui, erano aggravati dal sonno; e quando si furono svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che stavan con lui.
33 E come questi si partivano da lui, Pietro disse a Gesù: Maestro, egli è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè, ed una per Elia; non sapendo quel che si dicesse.
34 E mentre diceva così, venne una nuvola che li coperse della sua ombra; e i discepoli temettero quando quelli entrarono nella nuvola.
35 Ed una voce venne dalla nuvola, dicendo: Questo è il mio figliuolo, l’eletto mio; ascoltatelo.
36 E mentre si faceva quella voce, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero, e non riferirono in quei giorni ad alcuno nulla di quel che aveano veduto.
37 Or avvenne il giorno seguente che essendo essi scesi dal monte, una gran moltitudine venne incontro a Gesù.
38 Ed ecco, un uomo dalla folla esclamò: Maestro, te ne prego, volgi lo sguardo al mio figliuolo; è l’unico ch’io abbia;
39 ed ecco uno spirito lo prende, e subito egli grida, e lo spirito lo getta in convulsione facendolo schiumare, e a fatica si diparte da lui, fiaccandolo tutto.
40 Ed ho pregato i tuoi discepoli di cacciarlo, ma non hanno potuto.
41 E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò io con voi e vi sopporterò?
42 Mena qua il tuo figliuolo. E mentre il fanciullo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e lo torse in convulsione; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il fanciullo, e lo rese a suo padre.
43 E tutti sbigottivano della grandezza di Dio.
44 Ora, mentre tutti si maravigliavano di tutte le cose che Gesù faceva, egli disse ai suoi discepoli: Voi, tenete bene a mente queste parole: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini.
45 Ma essi non capivano quel detto ch’era per loro coperto d’un velo, per modo che non lo intendevano, e temevano d’interrogarlo circa quel detto.
46 Poi sorse fra loro una disputa sul chi di loro fosse il maggiore.
47 Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un piccolo fanciullo, se lo pose accanto, e disse loro:
48 Chi riceve questo piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che m’ha mandato. Poiché chi è il minimo fra tutti voi, quello è grande.
49 Or Giovanni prese a dirgli: Maestro, noi abbiam veduto un tale che cacciava i demonî nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perché non ti segue con noi.
50 Ma Gesù gli disse: Non glielo vietate, perché chi non è contro voi è per voi.
51 Poi, come s’avvicinava il tempo della sua assunzione, Gesù si mise risolutamente in via per andare a Gerusalemme.
52 E mandò davanti a sé de’ messi, i quali, partitisi, entrarono in un villaggio de’ Samaritani per preparargli alloggio.
53 Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.
54 Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni, dissero: Signore, vuoi tu che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi?
55 Ma egli, rivoltosi, li sgridò.
56 E se ne andarono in un altro villaggio.
57 Or avvenne che mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: Io ti seguiterò dovunque tu andrai.
58 E Gesù gli rispose: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo, de’ nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo.
59 E ad un altro disse: Seguitami. Ed egli rispose: Permettimi prima d’andare a seppellir mio padre.
60 Ma Gesù gli disse: Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu va’ ad annunziare il regno di Dio.
61 E un altro ancora gli disse: Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d’accomiatarmi da que’ di casa mia.
62 Ma Gesù gli disse: Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio.
Luca 10
1 Or dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli, e li mandò a due a due dinanzi a sé, in ogni città e luogo dove egli stesso era per andare.
2 E diceva loro: Ben è la mèsse grande, ma gli operai son pochi; pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse.
3 Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi.
4 Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate alcuno per via.
5 In qualunque casa sarete entrati, dite prima: Pace a questa casa!
6 E se v’è quivi alcun figliuolo di pace, la vostra pace riposerà su lui; se no, ella tornerà a voi.
7 Or dimorate in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
8 E in qualunque città sarete entrati, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo dinanzi,
9 guarite gl’infermi che saranno in essa, e dite loro: Il regno di Dio s’è avvicinato a voi.
10 Ma in qualunque città sarete entrati, se non vi ricevono, uscite sulle piazze e dite:
11 Perfino la polvere che dalla vostra città s’è attaccata a’ nostri piedi, noi la scotiamo contro a voi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio s’è avvicinato a voi.
12 Io vi dico che in quel giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città.
13 Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida; perché se in Tiro e in Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già anticamente si sarebbero ravvedute, prendendo il cilicio, e sedendo nella cenere.
14 E però, nel giorno del giudicio, la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra.
15 E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu sarai abbassata fino nell’Ades!
16 Chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza me, e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato.
17 Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demonî ci sono sottoposti nel tuo nome.
18 Ed egli disse loro: Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore.
19 Ecco, io v’ho dato la potestà di calcar serpenti e scorpioni, e tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male.
20 Pure, non vi rallegrate perché gli spiriti vi son sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne’ cieli.
21 In quella stessa ora, Gesù giubilò per lo Spirito Santo, e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signor del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agl’intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto.
22 Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce chi è il Figliuolo, se non il Padre; né chi è il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo voglia rivelarlo.
23 E rivoltosi a’ suoi discepoli, disse loro in disparte: Beati gli occhi che veggono le cose che voi vedete!
24 Poiché vi dico che molti profeti e re han bramato di veder le cose che voi vedete, e non le hanno vedute; e di udir le cose che voi udite, e non le hanno udite.
25 Ed ecco, un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e gli disse: Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna?
26 Ed egli gli disse: Nella legge che sta scritto? Come leggi?
27 E colui, rispondendo, disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso.
28 E Gesù gli disse: Tu hai risposto rettamente; fa’ questo, e vivrai.
29 Ma colui, volendo giustificarsi, disse a Gesù: E chi è il mio prossimo?
30 Gesù, replicando, disse: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
31 Or, per caso, un sacerdote scendeva per quella stessa via; e veduto colui, passò oltre dal lato opposto.
32 Così pure un levita, giunto a quel luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto.
33 Ma un Samaritano che era in viaggio, giunse presso a lui; e vedutolo, n’ebbe pietà;
34 e accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra dell’olio e del vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo menò ad un albergo e si prese cura di lui.
35 E il giorno dopo, tratti fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò.
36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté ne’ ladroni?
37 E quello rispose: Colui che gli usò misericordia. E Gesù gli disse: Va’, e fa’ tu il simigliante.
38 Or mentre essi erano in cammino, egli entrò in un villaggio; e una certa donna, per nome Marta, lo ricevette in casa sua.
39 Ell’avea una sorella chiamata Maria la quale, postasi a sedere a’ piedi di Gesù, ascoltava la sua parola.
40 Ma Marta era affaccendata intorno a molti servigi; e venne e disse: Signore, non t’importa che mia sorella m’abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che m’aiuti.
41 Ma il Signore, rispondendo, le disse: Marta, Marta, tu ti affanni e t’inquieti di molte cose, ma di una cosa sola fa bisogno.
42 E Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta.
Luca 11
1 Ed avvenne che essendo egli in orazione in un certo luogo, com’ebbe finito, uno de’ suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato a’ suoi discepoli.
2 Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno;
3 dacci di giorno in giorno il nostro pane cotidiano;
4 e perdonaci i nostri peccati, poiché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione.
5 Poi disse loro: Se uno d’infra voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: Amico, prestami tre pani,
6 perché m’è giunto di viaggio in casa un amico, e non ho nulla da mettergli dinanzi;
7 e se colui dal di dentro gli risponde: Non mi dar molestia; già è serrata la porta, e i miei fanciulli son meco a letto, io non posso alzarmi per darteli,
8 - io vi dico che quand’anche non s’alzasse a darglieli perché gli è amico, pure, per la importunità sua, si leverà e gliene darà quanti ne ha di bisogno.
9 Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto.
10 Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia.
11 E chi è quel padre tra voi che, se il figliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece una serpe?
12 Oppure anche se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione?
13 Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!
14 Or egli stava cacciando un demonio che era muto; ed avvenne che quando il demonio fu uscito, il muto parlò; e le turbe si maravigliarono.
15 Ma alcuni di loro dissero: È per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demonî, ch’egli caccia i demonî.
16 Ed altri, per metterlo alla prova, chiedevano da lui un segno dal cielo.
17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie è ridotto in deserto, e una casa divisa contro se stessa, rovina.
18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno? Poiché voi dite che è per l’aiuto di Beelzebub che io caccio i demonî.
19 E se io caccio i demonî per l’aiuto di Beelzebub, i vostri figliuoli per l’aiuto di chi li caccian essi? Perciò, essi stessi saranno i vostri giudici.
20 Ma se è per il dito di Dio che io caccio i demonî, è dunque pervenuto fino a voi il regno di Dio.
21 Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua dimora, quel ch’e’ possiede è al sicuro;
22 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale si confidava, e ne spartisce le spoglie.
23 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
24 Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo; e non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa donde sono uscito;
25 e giuntovi, la trova spazzata e adorna.
26 Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano ad abitarla; e l’ultima condizione di quell’uomo divien peggiore della prima.
27 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna di fra la moltitudine alzò la voce e gli disse: Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti! Ma egli disse:
28 Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano!
29 E affollandosi intorno a lui le turbe, egli prese a dire: Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona.
30 Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione.
31 La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone.
32 I Niniviti risusciteranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui v’è più che Giona.
33 Nessuno, quand’ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio; anzi la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano, veggano la luce.
34 La lampada del tuo corpo è l’occhio; se l’occhio tuo è sano, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è viziato, anche il tuo corpo è nelle tenebre.
35 Guarda dunque che la luce che è in te non sia tenebre.
36 Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, senz’aver parte alcuna tenebrosa, sarà tutto illuminato come quando la lampada t’illumina col suo splendore.
37 Or mentr’egli parlava, un Fariseo lo invitò a desinare da lui. Ed egli, entrato, si mise a tavola.
38 E il Fariseo, veduto questo, si maravigliò che non si fosse prima lavato, avanti il desinare.
39 E il Signore gli disse: Voialtri Farisei nettate il di fuori della coppa e del piatto, ma l’interno vostro è pieno di rapina e di malvagità.
40 Stolti, Colui che ha fatto il di fuori, non ha anche fatto il di dentro?
41 Date piuttosto in elemosina quel ch’è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi.
42 Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta e d’ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre.
43 Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze.
44 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente.
45 Allora uno de’ dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, parlando così, fai ingiuria anche a noi.
46 Ed egli disse: Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare, e voi non toccate quei pesi neppur con un dito!
47 Guai a voi, perché edificate i sepolcri de’ profeti, e i vostri padri li uccisero.
48 Voi dunque testimoniate delle opere de’ vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero, e voi edificate loro de’ sepolcri.
49 E per questo la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro de’ profeti e degli apostoli; e ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno altri,
50 affinché il sangue di tutti i profeti sparso dalla fondazione del mondo sia ridomandato a questa generazione;
51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria che fu ucciso fra l’altare ed il tempio; sì, vi dico, sarà ridomandato a questa generazione.
52 Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano.
53 E quando fu uscito di là, gli scribi e i Farisei cominciarono a incalzarlo fieramente ed a trargli di bocca risposte a molte cose; tendendogli de’ lacci,
54 per coglier qualche parola che gli uscisse di bocca.
Luca 12
1 Intanto, essendosi la moltitudine radunata a migliaia, così da calpestarsi gli uni gli altri, Gesù cominciò prima di tutto a dire ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito de’ Farisei, che è ipocrisia.
2 Ma non v’è niente di coperto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia ad esser conosciuto.
3 Perciò tutto quel che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all’orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti.
4 Ma a voi che siete miei amici, io dico: Non temete coloro che uccidono il corpo, e che dopo ciò, non possono far nulla di più;
5 ma io vi mostrerò chi dovete temere: Temete colui che, dopo aver ucciso, ha potestà di gettar nella geenna. Sì, vi dico, temete Lui.
6 Cinque passeri non si vendon per due soldi? Eppure non uno d’essi è dimenticato dinanzi a Dio;
7 anzi, perfino i capelli del vostro capo son tutti contati. Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri.
8 Or io vi dico: Chiunque mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, anche il Figliuol dell’uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio;
9 ma chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
10 Ed a chiunque avrà parlato contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
11 Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe e ai magistrati e alle autorità, non state in ansietà del come o del che avrete a rispondere a vostra difesa, o di quel che avrete a dire;
12 perché lo Spirito Santo v’insegnerà in quell’ora stessa quel che dovrete dire.
13 Or uno della folla gli disse: Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità.
14 Ma Gesù gli rispose: O uomo, chi mi ha costituito su voi giudice o spartitore? Poi disse loro:
15 Badate e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza de’ beni che uno possiede, ch’egli ha la sua vita.
16 E disse loro questa parabola: La campagna d’un certo uomo ricco fruttò copiosamente;
17 ed egli ragionava così fra se medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse:
18 Questo farò; demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni,
19 e dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi.
20 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?
21 Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio.
22 Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete;
23 poiché la vita è più del nutrimento, e il corpo è più del vestito.
24 Considerate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutrisce. Di quanto non siete voi da più degli uccelli?
25 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito?
26 Se dunque non potete far nemmeno ciò ch’è minimo, perché siete in ansiosa sollecitudine del rimanente?
27 Considerate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro.
28 Or se Dio riveste così l’erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o gente di poca fede?
29 Anche voi non cercate che mangerete e che berrete, e non ne state in sospeso;
30 poiché tutte queste cose son le genti del mondo che le ricercano; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
31 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno sopraggiunte.
32 Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.
33 Vendete i vostri beni, e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne’ cieli, ove ladro non s’accosta e tignuola non guasta.
34 Perché dov’è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore.
35 I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese;
36 e voi siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e picchierà.
37 Beati que’ servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
38 E se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro!
39 Or sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe sconficcar la casa.
40 Anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà.
41 E Pietro disse: Signore, questa parabola la dici tu per noi, o anche per tutti?
42 E il Signore rispose: E qual è mai l’economo fedele e avveduto che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro misura di viveri?
43 Beato quel servitore che il padrone, al suo arrivo, troverà facendo così.
44 In verità io vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni.
45 Ma se quel servitore dice in cuor suo: Il mio padrone mette indugio a venire; e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare e bere ed ubriacarsi,
46 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’infedeli.
47 Or quel servitore che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la volontà di lui, sarà battuto di molti colpi;
48 ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, sarà battuto di pochi colpi. E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.
49 Io son venuto a gettare un fuoco sulla terra; e che mi resta a desiderare, se già è acceso?
50 Ma v’è un battesimo del quale ho da esser battezzato; e come sono angustiato finché non sia compiuto!
51 Pensate voi ch’io sia venuto a metter pace in terra? No, vi dico; ma piuttosto divisione;
52 perché, da ora innanzi, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due, e due contro tre;
53 saranno divisi il padre contro il figliuolo, e il figliuolo contro il padre; la madre contro la figliuola, e la figliuola contro la madre; la suocera contro la nuora, e la nuora contro la suocera.
54 Diceva poi ancora alle turbe: Quando vedete una nuvola venir su da ponente, voi dite subito: Viene la pioggia; e così succede.
55 E quando sentite soffiar lo scirocco, dite: Farà caldo, e avviene così.
56 Ipocriti, ben sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo; e come mai non sapete discernere questo tempo?
57 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
58 Quando vai col tuo avversario davanti al magistrato, fa’ di tutto, mentre sei per via, per liberarti da lui; che talora e’ non ti tragga dinanzi al giudice, e il giudice ti dia in man dell’esecutore giudiziario, e l’esecutore ti cacci in prigione.
59 Io ti dico che non uscirai di là, finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo.
Luca 13
1 In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto de’ Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato coi loro sacrificî.
2 E Gesù, rispondendo, disse loro: Pensate voi che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei perché hanno sofferto tali cose?
3 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti similmente perirete.
4 O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
5 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti al par di loro perirete.
6 Disse pure questa parabola: Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; e andò a cercarvi del frutto, e non ne trovò.
7 Disse dunque al vignaiuolo: Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a rendere improduttivo anche il terreno?
8 Ma l’altro, rispondendo, gli disse: Signore, lascialo ancora quest’anno, finch’io l’abbia scalzato e concimato;
9 e forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai.
10 Or egli stava insegnando in una delle sinagoghe in giorno di sabato.
11 Ed ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità, ed era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo.
12 E Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità.
13 E pose le mani su lei, ed ella in quell’istante fu raddrizzata e glorificava Iddio.
14 Or il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatta una guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla moltitudine: Ci son sei giorni ne’ quali s’ha da lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato.
15 Ma il Signore gli rispose e disse: Ipocriti, non scioglie ciascun di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per menarlo a bere?
16 E costei, ch’è figliuola d’Abramo, e che Satana avea tenuta legata per ben diciott’anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato?
17 E mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi, e tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.
18 Diceva dunque: A che è simile il regno di Dio, e a che l’assomiglierò io?
19 Esso è simile ad un granel di senapa che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si son riparati sui suoi rami.
20 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio?
21 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché tutta sia lievitata.
22 Ed egli attraversava man mano le città ed i villaggi, insegnando, e facendo cammino verso Gerusalemme.
23 E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati?
24 Ed egli disse loro: Sforzatevi d’entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d’entrare e non potranno.
25 Da che il padron di casa si sarà alzato ed avrà serrata la porta, e voi, stando di fuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, aprici, egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d’onde voi siate.
26 Allora comincerete a dire: Noi abbiam mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!
27 Ed egli dirà: Io vi dico che non so d’onde voi siate; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.
28 Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori.
29 E ne verranno d’oriente e d’occidente, e da settentrione e da mezzogiorno, che si porranno a mensa nel regno di Dio.
30 Ed ecco, ve ne son degli ultimi che saranno primi, e de’ primi che saranno ultimi.
31 In quello stesso momento vennero alcuni Farisei a dirgli: Parti, e vattene di qui, perché Erode ti vuol far morire.
32 Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io caccio i demonî e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno giungo al mio termine.
33 D’altronde, bisogna ch’io cammini oggi e domani e posdomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
34 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti son mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!
35 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. E io vi dico che non mi vedrete più, finché venga il giorno che diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Luca 14
1 E avvenne che, essendo egli entrato in casa di uno de’ principali Farisei in giorno di sabato per prender cibo, essi lo stavano osservando.
2 Ed ecco, gli stava dinanzi un uomo idropico.
3 E Gesù prese a dire ai dottori della legge ed ai Farisei: È egli lecito o no far guarigioni in giorno di sabato? Ma essi tacquero.
4 Allora egli, presolo, lo guarì e lo licenziò.
5 Poi disse loro: Chi di voi, se un figliuolo od un bue cade in un pozzo, non lo trae subito fuori in giorno di sabato?
6 Ed essi non potevano risponder nulla in contrario.
7 Notando poi come gl’invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola:
8 Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, che talora non sia stato invitato da lui qualcuno più ragguardevole di te,
9 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: Cedi il posto a questo! e tu debba con tua vergogna cominciare allora ad occupare l’ultimo posto.
10 Ma quando sarai invitato, va a metterti all’ultimo posto, affinché quando colui che t’ha invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora ne avrai onore dinanzi a tutti quelli che saran teco a tavola.
11 Poiché chiunque s’innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato.
12 E diceva pure a colui che lo aveva invitato: Quando fai un desinare o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; che talora anch’essi non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio;
13 ma quando fai un convito, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi;
14 e sarai beato, perché non hanno modo di rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione de’ giusti.
15 Or uno de’ commensali, udite queste cose, gli disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio!
16 Ma Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena e invitò molti;
17 e all’ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite, perché tutto è già pronto.
18 E tutti, ad una voce, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità d’andarlo a vedere; ti prego, abbimi per iscusato.
19 E un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi, e vado a provarli; ti prego, abbimi per iscusato.
20 E un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire.
21 E il servitore, tornato, riferì queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e mena qua i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi.
22 Poi il servitore disse: Signore, s’è fatto come hai comandato, e ancora c’è posto.
23 E il signore disse al servitore: Va’ fuori per le strade e lungo le siepi, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena.
24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini ch’erano stati invitati, assaggerà la mia cena.
25 Or molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro:
26 Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle, e finanche la sua propria vita, non può esser mio discepolo.
27 E chi non porta la sua croce e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo.
28 Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa per vedere se ha da poterla finire?
29 Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo:
30 Quest’uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire.
31 Ovvero, qual è il re che, partendo per muover guerra ad un altro re, non si metta prima a sedere ed esamini se possa con diecimila uomini affrontare colui che gli vien contro con ventimila?
32 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattar la pace.
33 Così dunque ognun di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo.
34 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che gli si darà sapore?
35 Non serve né per terra, né per concime; lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda.
Luca 15
1 Or tutti i pubblicani e i peccatori s’accostavano a lui per udirlo.
2 E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro.
3 Ed egli disse loro questa parabola:
4 Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata?
5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle;
6 e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta.
7 Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento.
8 Ovvero, qual’è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata?
9 E quando l’ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
10 Così, vi dico, v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede.
11 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli;
12 e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de’ beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni.
13 E di lì a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente.
14 E quand’ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno.
15 E andò, e si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò ne’ suoi campi, a pasturare i porci.
16 Ed egli avrebbe bramato empirsi il corpo de’ baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava.
17 Ma rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame!
18 Io mi leverò e me n’andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te:
19 non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo; trattami come uno de’ tuoi servi.
20 Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò e ribaciò.
21 E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo.
22 Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de’ calzari a’ piedi;
23 e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci,
24 perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa.
25 Or il figliuolo maggiore era a’ campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze.
26 E chiamato a sé uno de’ servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire.
27 Quello gli disse: È giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l’ha riavuto sano e salvo.
28 Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d’entrare.
29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici;
30 ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato.
31 E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua;
32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato.
Luca 16
1 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: V’era un uomo ricco che avea un fattore, il quale fu accusato dinanzi a lui di dissipare i suoi beni.
2 Ed egli lo chiamò e gli disse: Che cos’è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più esser mio fattore.
3 E il fattore disse fra sé: Che farò io, dacché il padrone mi toglie l’amministrazione? A zappare non son buono; a mendicare mi vergogno.
4 So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l’amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua.
5 Chiamati quindi a sé ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo:
6 Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d’olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta.
7 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta.
8 E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que’ della loro generazione, sono più accorti de’ figliuoli della luce.
9 Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano ne’ tabernacoli eterni.
10 Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi.
11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?
12 E se non siete stati fedeli nell’altrui, chi vi darà il vostro?
13 Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona.
14 Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui.
15 Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio.
16 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v’entra a forza.
17 Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada.
18 Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.
19 Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente;
20 e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri,
21 e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri.
22 Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito.
23 E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno;
24 ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma.
25 Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato.
26 E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi.
27 Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,
28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento.
29 Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli.
30 Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno.
31 Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse.
Luca 17
1 Disse poi ai suoi discepoli: È impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono!
2 Meglio per lui sarebbe che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare un solo di questi piccoli.
3 Badate a voi stessi! Se il tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente, perdonagli.
4 E se ha peccato contro te sette volte al giorno, e sette volte torna a te e ti dice: Mi pento, perdonagli.
5 Allora gli apostoli dissero al Signore: Aumentaci la fede.
6 E il Signore disse: Se aveste fede quant’è un granel di senapa, potreste dire a questo moro: Sràdicati e trapiantati nel mare, e vi ubbidirebbe.
7 Or chi di voi, avendo un servo ad arare o pascere, quand’e’ torna a casa dai campi, gli dirà: Vieni presto a metterti a tavola?
8 Non gli dirà invece: Preparami da cena, e cingiti a servirmi finch’io abbia mangiato e bevuto, e poi mangerai e berrai tu?
9 Si ritiene egli forse obbligato al suo servo perché ha fatto le cose comandategli?
10 Così anche voi, quand’avrete fatto tutto ciò che v’è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiam fatto quel ch’eravamo in obbligo di fare.
11 Ed avvenne che, nel recarsi a Gerusalemme, egli passava sui confini della Samaria e della Galilea.
12 E come entrava in un certo villaggio, gli si fecero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali, fermatisi da lontano,
13 alzaron la voce dicendo: Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!
14 E, vedutili, egli disse loro: Andate a mostrarvi a’ sacerdoti. E avvenne che, mentre andavano, furon mondati.
15 E uno di loro, vedendo che era guarito, tornò indietro, glorificando Iddio ad alta voce;
16 e si gettò a’ suoi piedi con la faccia a terra, ringraziandolo; e questo era un Samaritano.
17 Gesù, rispondendo, disse: I dieci non sono stati tutti mondati? E i nove altri dove sono?
18 Non si è trovato alcuno che sia tornato per dar gloria a Dio fuor che questo straniero?
19 E gli disse: Levati e vattene: la tua fede t’ha salvato.
20 Interrogato poi dai Farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro dicendo: Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi; né si dirà:
21 Eccolo qui, o eccolo là; perché ecco, il regno di Dio è dentro di voi.
22 Disse pure ai suoi discepoli: Verranno giorni che desidererete vedere uno de’ giorni del Figliuol dell’uomo, e non lo vedrete.
23 E vi si dirà: Eccolo là, eccolo qui; non andate, e non li seguite;
24 perché com’è il lampo che balenando risplende da un’estremità all’altra del cielo, così sarà il Figliuol dell’uomo nel suo giorno.
25 Ma prima bisogna ch’e’ soffra molte cose, e sia reietto da questa generazione.
26 E come avvenne a’ giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo.
27 Si mangiava, si beveva, si prendea moglie, s’andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio che li fece tutti perire.
28 Nello stesso modo che avvenne anche ai giorni di Lot; si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si edificava;
29 ma nel giorno che Lot uscì di Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece tutti perire.
30 Lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato.
31 In quel giorno, chi sarà sulla terrazza ed avrà la sua roba in casa, non scenda a prenderla; e parimente, chi sarà nei campi non torni indietro.
32 Ricordatevi della moglie di Lot.
33 Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà.
34 Io ve lo dico: In quella notte, due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato.
35 Due donne macineranno assieme; l’una sarà presa, e l’altra lasciata.
37 I discepoli risposero: Dove sarà, Signore? Ed egli disse loro: Dove sarà il corpo, ivi anche le aquile si raduneranno.
Luca 18
1 Propose loro ancora questa parabola per mostrare che doveano del continuo pregare e non stancarsi:
2 In una certa città v’era un giudice, che non temeva Iddio né avea rispetto per alcun uomo;
3 e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui dicendo: Fammi giustizia del mio avversario.
4 Ed egli per un tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: Benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo,
5 pure, poiché questa vedova mi dà molestia, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa.
6 E il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice iniquo.
7 E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro?
8 Io vi dico che farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra?
9 E disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di esser giusti e disprezzavano gli altri:
10 Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano.
11 Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio ch’io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano.
12 Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo.
13 Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore!
14 Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.
15 Or gli recavano anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, veduto questo, sgridavano quelli che glieli recavano.
16 Ma Gesù chiamò a sé i bambini, e disse: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio.
17 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso.
18 E uno dei principali lo interrogò, dicendo: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna?
19 E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, salvo uno solo, cioè Iddio.
20 Tu sai i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre.
21 Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza.
22 E Gesù, udito questo, gli disse: Una cosa ti manca ancora; vendi tutto ciò che hai, e distribuiscilo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguitami.
23 Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente attristato, perché era molto ricco.
24 E Gesù, vedendolo a quel modo, disse: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!
25 Poiché è più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio.
26 E quelli che udirono questo, dissero: Chi dunque può esser salvato?
27 Ma egli rispose: Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio.
28 E Pietro disse: Ecco, noi abbiam lasciato le nostre case, e t’abbiam seguitato.
29 Ed egli disse loro: Io vi dico in verità che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figliuoli per amor del regno di Dio,
30 il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nel secolo avvenire la vita eterna.
31 Poi, presi seco i dodici, disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno adempiute rispetto al Figliuol dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti;
32 poiché egli sarà dato in man de’ Gentili, e sarà schernito ed oltraggiato e gli sputeranno addosso;
33 e dopo averlo flagellato, l’uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà.
34 Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro.
35 Or avvenne che com’egli si avvicinava a Gerico, un certo cieco sedeva presso la strada, mendicando;
36 e, udendo la folla che passava, domandò che cosa fosse.
37 E gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno.
38 Allora egli gridò: Gesù figliuol di Davide, abbi pietà di me!
39 E quelli che precedevano, lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me!
40 E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse menato; e quando gli fu vicino, gli domandò:
41 Che vuoi tu ch’io ti faccia? Ed egli disse: Signore, ch’io ricuperi la vista.
42 E Gesù gli disse: Ricupera la vista; la tua fede t’ha salvato.
43 E in quell’istante ricuperò la vista, e lo seguiva glorificando Iddio; e tutto il popolo, veduto ciò, diede lode a Dio.
Luca 19
1 E Gesù essendo entrato in Gerico, attraversava la città.
2 Ed ecco, un uomo, chiamato per nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco,
3 cercava di veder chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.
4 Allora corse innanzi, e montò sopra un sicomoro, per vederlo, perch’egli avea da passar per quella via.
5 E come Gesù fu giunto in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: Zaccheo, scendi presto, perché oggi debbo albergare in casa tua.
6 Ed egli s’affrettò a scendere e l’accolse con allegrezza.
7 E veduto ciò, tutti mormoravano, dicendo: È andato ad albergare da un peccatore!
8 Ma Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Ecco, Signore, la metà de’ miei beni la do ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo.
9 E Gesù gli disse: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo d’Abramo:
10 poiché il Figliuol dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito.
11 Or com’essi ascoltavano queste cose, Gesù aggiunse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio stesse per esser manifestato immediatamente.
12 Disse dunque: Un uomo nobile se n’andò in un paese lontano per ricevere l’investitura d’un regno e poi tornare.
13 E chiamati a sé dieci suoi servitori, diede loro dieci mine, e disse loro: Trafficate finch’io venga.
14 Ma i suoi concittadini l’odiavano, e gli mandaron dietro un’ambasciata per dire: Non vogliamo che costui regni su noi.
15 Ed avvenne, quand’e’ fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, ch’egli fece venire que’ servitori ai quali avea dato il danaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato, trafficando.
16 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci.
17 Ed egli gli disse: Va bene, buon servitore; poiché sei stato fedele in cosa minima, abbi potestà su dieci città.
18 Poi venne il secondo, dicendo: La tua mina, signore, ha fruttato cinque mine.
19 Ed egli disse anche a questo: E tu sii sopra cinque città.
20 Poi ne venne un altro che disse: Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto,
21 perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quel che non hai messo, e mieti quel che non hai seminato.
22 E il padrone a lui: Dalle tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi ch’io sono un uomo duro, che prendo quel che non ho messo e mieto quel che non ho seminato;
23 e perché non hai messo il mio danaro alla banca, ed io, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse?
24 Poi disse a coloro ch’eran presenti: Toglietegli la mina, e datela a colui che ha le dieci mine.
25 - Essi gli dissero: Signore, egli ha dieci mine. -
26 Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
27 Quanto poi a que’ miei nemici che non volevano che io regnassi su loro, menateli qua e scannateli in mia presenza.
28 E dette queste cose, Gesù andava innanzi, salendo a Gerusalemme.
29 E avvenne che come fu vicino a Betfage e a Betania presso al monte detto degli Ulivi, mandò due de’ discepoli, dicendo:
30 Andate nella borgata dirimpetto, nella quale entrando, troverete legato un puledro d’asino, sopra il quale non è mai montato alcuno; scioglietelo e menatemelo.
31 E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte così: Il Signore ne ha bisogno.
32 E quelli ch’erano mandati, partirono e trovarono le cose com’egli avea lor detto.
33 E com’essi scioglievano il puledro, i suoi padroni dissero loro: Perché sciogliete il puledro?
34 Essi risposero: Il Signore ne ha bisogno.
35 E lo menarono a Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero montar Gesù.
36 E mentre egli andava innanzi, stendevano i loro mantelli sulla via.
37 E com’era già presso la città, alla scesa del monte degli Ulivi, tutta la moltitudine dei discepoli cominciò con allegrezza a lodare Iddio a gran voce per tutte le opere potenti che aveano vedute,
38 dicendo: Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria ne’ luoghi altissimi!
39 E alcuni de’ Farisei di tra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli!
40 Ed egli, rispondendo, disse: Io vi dico che se costoro si tacciono, le pietre grideranno.
41 E come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei, dicendo:
42 Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi.
43 Poiché verranno su te de’ giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;
44 e atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata.
45 Poi, entrato nel tempio, cominciò a cacciar quelli che in esso vendevano,
46 dicendo loro: Egli è scritto: La mia casa sarà una casa d’orazione, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni.
47 Ed ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi sacerdoti e gli scribi e i primi fra il popolo cercavano di farlo morire;
48 ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra.
Luca 20
1 E avvenne un di quei giorni, che mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlaron così:
2 Dicci con quale autorità tu fai queste cose, o chi t’ha data codesta autorità.
3 Ed egli, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa:
4 Il battesimo di Giovanni era dal cielo o dagli uomini?
5 Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché non gli credeste?
6 Ma se diciamo: Dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni era un profeta.
7 E risposero che non sapevano d’onde fosse.
8 E Gesù disse loro: Neppur io vi dico con quale autorità fo queste cose.
9 Poi prese a dire al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, l’allogò a dei lavoratori, e se n’andò in viaggio per lungo tempo.
10 E nella stagione mandò a que’ lavoratori un servitore perché gli dessero del frutto della vigna; ma i lavoratori, battutolo, lo rimandarono a mani vuote.
11 Ed egli di nuovo mandò un altro servitore; ma essi, dopo aver battuto e vituperato anche questo, lo rimandarono a mani vuote.
12 Ed egli ne mandò ancora un terzo; ed essi, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono.
13 Allora il padron della vigna disse: Che farò? Manderò il mio diletto figliuolo; forse a lui porteranno rispetto.
14 Ma quando i lavoratori lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: Costui è l’erede; uccidiamolo, affinché l’eredità diventi nostra.
15 E cacciatolo fuor dalla vigna, lo uccisero. Che farà loro dunque il padron della vigna?
16 Verrà e distruggerà que’ lavoratori, e darà la vigna ad altri. Ed essi, udito ciò, dissero: Così non sia!
17 Ma egli, guardatili in faccia, disse: Che vuol dir dunque questo che è scritto: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella che è divenuta pietra angolare?
18 Chiunque cadrà su quella pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà.
19 E gli scribi e i capi sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso in quella stessa ora, ma temettero il popolo; poiché si avvidero bene ch’egli avea detto quella parabola per loro.
20 Ed essendosi messi ad osservarlo, gli mandarono delle spie che simulassero d’esser giusti per coglierlo in parole, affin di darlo in man dell’autorità e del potere del governatore.
21 E quelli gli fecero una domanda, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni dirittamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità:
22 È egli lecito a noi pagare il tributo a Cesare o no?
23 Ma egli, avvedutosi della loro astuzia, disse loro:
24 Mostratemi un denaro; di chi porta l’effigie e l’iscrizione? Ed essi dissero: Di Cesare.
25 Ed egli a loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio.
26 Ed essi non poteron coglierlo in parole dinanzi al popolo; e maravigliati della sua risposta, si tacquero.
27 Poi, accostatisi alcuni dei Sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, lo interrogarono, dicendo:
28 Maestro, Mosè ci ha scritto che se il fratello di uno muore avendo moglie ma senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello.
29 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figliuoli.
30 Il secondo pure la sposò;
31 poi il terzo; e così fu dei sette; non lasciaron figliuoli, e morirono.
32 In ultimo, anche la donna morì.
33 Nella risurrezione dunque, la donna, di chi di loro sarà moglie? Perché i sette l’hanno avuta per moglie.
34 E Gesù disse loro: I figliuoli di questo secolo sposano e sono sposati;
35 ma quelli che saranno reputati degni d’aver parte al secolo avvenire e alla risurrezione dai morti, non sposano e non sono sposati,
36 perché neanche possono più morire, giacché son simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione.
37 Che poi i morti risuscitino anche Mosè lo dichiarò nel passo del «pruno», quando chiama il Signore l’Iddio d’Abramo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe.
38 Or Egli non è un Dio di morti, ma di viventi; poiché per lui vivono tutti.
39 E alcuni degli scribi, rispondendo, dissero: Maestro, hai detto bene.
40 E non ardivano più fargli alcuna domanda.
41 Ed egli disse loro: Come dicono che il Cristo è figliuolo di Davide?
42 Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra,
43 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi.
44 Davide dunque lo chiama Signore; e com’è egli suo figliuolo?
45 E udendolo tutto il popolo, egli disse a’ suoi discepoli:
46 Guardatevi dagli scribi, i quali passeggian volentieri in lunghe vesti ed amano le salutazioni nelle piazze e i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti ne’ conviti;
47 essi che divorano le case delle vedove e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno maggior condanna.
Luca 21
1 Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che gettavano i loro doni nella cassa delle offerte.
2 Vide pure una vedova poveretta che vi gettava due spiccioli;
3 e disse: In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti;
4 poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte, del loro superfluo; ma costei, del suo necessario, v’ha gettato tutto quanto avea per vivere.
5 E facendo alcuni notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni consacrati, egli disse:
6 Quant’è a queste cose che voi contemplate, verranno i giorni che non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata.
7 Ed essi gli domandarono: Maestro, quando avverranno dunque queste cose? e quale sarà il segno del tempo in cui queste cose staranno per succedere?
8 Ed egli disse: Guardate di non esser sedotti; perché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e: Il tempo è vicino; non andate dietro a loro.
9 E quando udrete parlar di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito dopo.
10 Allora disse loro: Si leverà nazione contro nazione e regno contro regno;
11 vi saranno gran terremoti, e in diversi luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventevoli e gran segni dal cielo.
12 Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, dandovi in man delle sinagoghe e mettendovi in prigione, traendovi dinanzi a re e governatori, a cagion del mio nome.
13 Ma ciò vi darà occasione di render testimonianza.
14 Mettetevi dunque in cuore di non premeditar come rispondere a vostra difesa,
15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno contrastare né contraddire.
16 Or voi sarete traditi perfino da genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire parecchi di voi;
17 e sarete odiati da tutti a cagion del mio nome;
18 ma neppure un capello del vostro capo perirà.
19 Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre.
20 Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina.
21 Allora quelli che sono in Giudea, fuggano a’ monti; e quelli che sono nella città, se ne partano; e quelli che sono per la campagna, non entrino in lei.
22 Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte, siano adempite.
23 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in que’ giorni! Perché vi sarà gran distretta nel paese ed ira su questo popolo.
24 E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi de’ Gentili siano compiuti.
25 E vi saranno de’ segni nel sole, nella luna e nelle stelle; e sulla terra, angoscia delle nazioni, sbigottite dal rimbombo del mare e delle onde;
26 gli uomini venendo meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo; poiché le potenze de’ cieli saranno scrollate.
27 E allora vedranno il Figliuol dell’uomo venir sopra le nuvole con potenza e gran gloria.
28 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina.
29 E disse loro una parabola: Guardate il fico e tutti gli alberi;
30 quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l’estate è ormai vicina.
31 Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
32 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.
33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
34 Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio;
35 perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.
36 Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figliuol dell’uomo.
37 Or di giorno egli insegnava nel tempio; e la notte usciva e la passava sul monte detto degli Ulivi.
38 E tutto il popolo, la mattina di buon’ora, veniva a lui nel tempio per udirlo.
Luca 22
1 Or la festa degli azzimi, detta la Pasqua, s’avvicinava;
2 e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo.
3 E Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero de’ dodici.
4 Ed egli andò a conferire coi capi sacerdoti e i capitani sul come lo darebbe loro nelle mani.
5 Ed essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro.
6 Ed egli prese l’impegno, e cercava l’opportunità di farlo di nascosto alla folla.
7 Or venne il giorno degli azzimi, nel quale si dovea sacrificar la pasqua.
8 E Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate a prepararci la pasqua, affinché la mangiamo.
9 Ed essi gli dissero: Dove vuoi che la prepariamo?
10 Ed egli disse loro: Ecco, quando sarete entrati nella città, vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dov’egli entrerà.
11 E dite al padron di casa: Il Maestro ti manda a dire: Dov’è la stanza nella quale mangerò la pasqua co’ miei discepoli?
12 Ed egli vi mostrerà di sopra una gran sala ammobiliata; quivi apparecchiate.
13 Ed essi andarono e trovaron com’egli avea lor detto, e prepararon la pasqua.
14 E quando l’ora fu venuta, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui.
15 Ed egli disse loro: Ho grandemente desiderato di mangiar questa pasqua con voi, prima ch’io soffra;
16 poiché io vi dico che non la mangerò più finché sia compiuta nel regno di Dio.
17 E avendo preso un calice, rese grazie e disse: Prendete questo e distribuitelo fra voi;
18 perché io vi dico che oramai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio.
19 Poi, avendo preso del pane, rese grazie e lo ruppe e lo diede loro, dicendo: Questo è il mio corpo il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me.
20 Parimente ancora, dopo aver cenato, dette loro il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi.
21 Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è meco a tavola.
22 Poiché il Figliuol dell’uomo, certo, se ne va, secondo che è determinato; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!
23 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai quel di loro che farebbe questo.
24 Nacque poi anche una contesa fra loro per sapere chi di loro fosse reputato il maggiore.
25 Ma egli disse loro: I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse, son chiamati benefattori.
26 Ma tra voi non ha da esser così; anzi, il maggiore fra voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve.
27 Poiché, chi è maggiore, colui che è a tavola oppur colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve.
28 Or voi siete quelli che avete perseverato meco nelle mie prove;
29 e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me,
30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni, giudicando le dodici tribù d’Israele.
31 Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano;
32 ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli.
33 Ma egli gli disse: Signore, con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte.
34 E Gesù: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi.
35 Poi disse loro: Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi mancò mai niente? Ed essi risposero: Niente. Ed egli disse loro:
36 Ma ora, chi ha una borsa la prenda; e parimente una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
37 Poiché io vi dico che questo che è scritto deve esser adempito in me: Ed egli è stato annoverato tra i malfattori. Infatti, le cose che si riferiscono a me, stanno per compiersi.
38 Ed essi dissero: Signore, ecco qui due spade! Ma egli disse loro: Basta!
39 Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono.
40 E giunto che fu sul luogo, disse loro: Pregate, chiedendo di non entrare in tentazione.
41 Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo:
42 Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta.
43 E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo.
44 Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra.
45 E alzatosi dall’orazione, venne ai discepoli e li trovò che dormivano di tristezza,
46 e disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione.
47 Mentre parlava ancora, ecco una turba; e colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva, e si accostò a Gesù per baciarlo.
48 Ma Gesù gli disse: Giuda, tradisci tu il Figliuol dell’uomo con un bacio?
49 E quelli ch’eran con lui, vedendo quel che stava per succedere, dissero: Signore, percoterem noi con la spada?
50 E uno di loro percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l’orecchio destro.
51 Ma Gesù rivolse loro la parola e disse: Lasciate, basta! E toccato l’orecchio di colui, lo guarì.
52 E Gesù disse ai capi sacerdoti e ai capitani del tempio e agli anziani che eran venuti contro a lui: Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro a un ladrone;
53 mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai messe le mani addosso; ma questa è l’ora vostra e la potestà delle tenebre.
54 E presolo, lo menaron via e lo condussero dentro la casa del sommo sacerdote; e Pietro seguiva da lontano.
55 E avendo essi acceso un fuoco in mezzo alla corte ed essendosi posti a sedere insieme, Pietro si sedette in mezzo a loro.
56 E una certa serva, vedutolo sedere presso il fuoco, e avendolo guardato fisso, disse: Anche costui era con lui.
57 Ma egli negò, dicendo: Donna, io non lo conosco.
58 E poco dopo, un altro, vedutolo, disse: Anche tu sei di quelli. Ma Pietro rispose: O uomo, non lo sono.
59 E trascorsa circa un’ora, un altro affermava lo stesso, dicendo: Certo, anche costui era con lui, poich’egli è Galileo.
60 Ma Pietro disse: O uomo, io non so quel che tu ti dica. E subito, mentr’egli parlava ancora, il gallo cantò.
61 E il Signore, voltatosi, riguardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola del Signore com’ei gli avea detto: Prima che il gallo canti oggi, tu mi rinnegherai tre volte.
62 E uscito fuori pianse amaramente.
63 E gli uomini che tenevano Gesù, lo schernivano percuotendolo;
64 e avendolo bendato gli domandavano: Indovina, profeta, chi t’ha percosso?
65 E molte altre cose dicevano contro a lui, bestemmiando.
66 E come fu giorno, gli anziani del popolo, i capi sacerdoti e gli scribi si radunarono, e lo menarono nel loro Sinedrio, dicendo:
67 Se tu sei il Cristo, diccelo. Ma egli disse loro: Se ve lo dicessi, non credereste;
68 e se io vi facessi delle domande, non rispondereste.
69 Ma da ora innanzi il Figliuol dell’uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio.
70 E tutti dissero: Sei tu dunque il Figliuol di Dio? Ed egli rispose loro: Voi lo dite, poiché io lo sono.
71 E quelli dissero: Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Noi stessi l’abbiamo udito dalla sua propria bocca.
Luca 23
1 Poi, levatasi tutta l’assemblea, lo menarono a Pilato.
2 E cominciarono ad accusarlo, dicendo: Abbiam trovato costui che sovvertiva la nostra nazione e che vietava di pagare i tributi a Cesare, e diceva d’esser lui il Cristo re.
3 E Pilato lo interrogò, dicendo: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono.
4 E Pilato disse ai capi sacerdoti e alle turbe: Io non trovo colpa alcuna in quest’uomo.
5 Ma essi insistevano, dicendo: Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin qui.
6 Quando Pilato udì questo, domandò se quell’uomo fosse Galileo.
7 E saputo ch’egli era della giurisdizione d’Erode, lo rimandò a Erode ch’era anch’egli a Gerusalemme in que’ giorni.
8 Erode, come vide Gesù, se ne rallegrò grandemente, perché da lungo tempo desiderava vederlo, avendo sentito parlar di lui; e sperava di vedergli fare qualche miracolo.
9 E gli rivolse molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
10 Or i capi sacerdoti e gli scribi stavan là, accusandolo con veemenza.
11 Ed Erode co’ suoi soldati, dopo averlo vilipeso e schernito, lo vestì di un manto splendido, e lo rimandò a Pilato.
12 E in quel giorno, Erode e Pilato divennero amici, perché per l’addietro erano stati in inimicizia fra loro.
13 E Pilato, chiamati assieme i capi sacerdoti e i magistrati e il popolo, disse loro:
14 Voi mi avete fatto comparir dinanzi quest’uomo come sovvertitore del popolo; ed ecco, dopo averlo in presenza vostra esaminato, non ho trovato in lui alcuna delle colpe di cui l’accusate;
15 e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato a noi; ed ecco, egli non ha fatto nulla che sia degno di morte.
16 Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò.
18 Ma essi gridarono tutti insieme: Fa’ morir costui, e liberaci Barabba!
19 (Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sedizione avvenuta in città e di un omicidio).
20 E Pilato da capo parlò loro, desiderando liberar Gesù;
21 ma essi gridavano: Crocifiggilo, crocifiggilo!
22 E per la terza volta egli disse loro: Ma che male ha egli fatto? Io non ho trovato nulla in lui, che meriti la morte. Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò.
23 Ma essi insistevano con gran grida, chiedendo che fosse crocifisso; e le loro grida finirono con avere il sopravvento.
24 E Pilato sentenziò che fosse fatto quello che domandavano.
25 E liberò colui che era stato messo in prigione per sedizione ed omicidio, e che essi aveano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà.
26 E mentre lo menavan via, presero un certo Simon, cireneo, che veniva dalla campagna, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesù.
27 Or lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne che facean cordoglio e lamento per lui.
28 Ma Gesù, voltatosi verso di loro, disse: Figliuole di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figliuoli.
29 Perché ecco, vengono i giorni ne’ quali si dirà: Beate le sterili, e i seni che non han partorito, e le mammelle che non hanno allattato.
30 Allora prenderanno a dire ai monti: Cadeteci addosso; ed ai colli: Copriteci.
31 Poiché se fan queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco?
32 Or due altri, due malfattori, eran menati con lui per esser fatti morire.
33 E quando furon giunti al luogo detto «il Teschio», crocifissero quivi lui e i malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra.
34 E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte.
35 E il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si facean beffe di lui, dicendo: Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l’Eletto di Dio!
36 E i soldati pure lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell’aceto e dicendo:
37 Se tu sei il re de’ Giudei, salva te stesso!
38 E v’era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO È IL RE DEI GIUDEI.
39 E uno de’ malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Non se’ tu il Cristo? Salva te stesso e noi!
40 Ma l’altro, rispondendo, lo sgridava e diceva: Non hai tu nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio?
41 E per noi è cosa giusta, perché riceviamo la condegna pena de’ nostri fatti; ma questi non ha fatto nulla di male.
42 E diceva: Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno!
43 E Gesù gli disse: Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso.
44 Ora era circa l’ora sesta, e si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona, essendosi oscurato il sole.
45 La cortina del tempio si squarciò pel mezzo.
46 E Gesù, gridando con gran voce, disse: Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio. E detto questo spirò.
47 E il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Iddio dicendo: Veramente, quest’uomo era giusto.
48 E tutte le turbe che si erano raunate a questo spettacolo, vedute le cose che erano successe, se ne tornavano battendosi il petto.
49 Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che lo aveano accompagnato dalla Galilea, stavano a guardare queste cose da lontano.
50 Ed ecco un uomo per nome Giuseppe, che era consigliere, uomo dabbene e giusto,
51 il quale non avea consentito alla deliberazione e all’operato degli altri, ed era da Arimatea, città de’ Giudei, e aspettava il regno di Dio,
52 venne a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
53 E trattolo giù di croce, lo involse in un panno lino e lo pose in una tomba scavata nella roccia, dove niuno era ancora stato posto.
54 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato.
55 E le donne che eran venute con Gesù dalla Galilea, avendo seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come v’era stato posto il corpo di Gesù.
56 Poi, essendosene tornate, prepararono aromi ed olî odoriferi.
Luca 24
1 Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento; ma il primo giorno della settimana, la mattina, molto per tempo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che aveano preparato.
2 E trovarono la pietra rotolata dal sepolcro.
3 Ma essendo entrate, non trovarono il corpo del Signor Gesù.
4 Ed avvenne che mentre se ne stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero dinanzi a loro due uomini in vesti sfolgoranti;
5 ed essendo esse impaurite, e chinando il viso a terra, essi dissero loro: Perché cercate il vivente fra i morti?
6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi com’egli vi parlò quand’era ancora in Galilea,
7 dicendo che il Figliuol dell’uomo doveva esser dato nelle mani d’uomini peccatori ed esser crocifisso, e il terzo giorno risuscitare.
8 Ed esse si ricordarono delle sue parole;
9 e tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri.
10 Or quelle che dissero queste cose agli apostoli, erano: Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo, e le altre donne che eran con loro.
11 E quelle parole parvero loro un vaneggiare, e non prestaron fede alle donne.
12 Ma Pietro, levatosi, corse al sepolcro; ed essendosi chinato a guardare, vide le sole lenzuola; e se ne andò maravigliandosi fra se stesso di quel che era avvenuto.
13 Ed ecco, due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio nominato Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi;
14 e discorrevano tra loro di tutte le cose che erano accadute.
15 Ed avvenne che mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si accostò e cominciò a camminare con loro.
16 Ma gli occhi loro erano impediti così da non riconoscerlo.
17 Ed egli domandò loro: Che discorsi son questi che tenete fra voi cammin facendo? Ed essi si fermarono tutti mesti.
18 E l’un de’ due, per nome Cleopa, rispondendo, gli disse: Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che sono in essa avvenute in questi giorni?
19 Ed egli disse loro: Quali? Ed essi gli risposero: Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole dinanzi a Dio e a tutto il popolo;
20 e come i capi sacerdoti e i nostri magistrati l’hanno fatto condannare a morte, e l’hanno crocifisso.
21 Or noi speravamo che fosse lui che avrebbe riscattato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da che queste cose sono avvenute.
22 Vero è che certe donne d’infra noi ci hanno fatto stupire; essendo andate la mattina di buon’ora al sepolcro,
23 e non avendo trovato il corpo di lui, son venute dicendo d’aver avuto anche una visione d’angeli, i quali dicono ch’egli vive.
24 E alcuni de’ nostri sono andati al sepolcro, e hanno trovato la cosa così come aveano detto le donne; ma lui non l’hanno veduto.
25 Allora Gesù disse loro: O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette!
26 Non bisognava egli che il Cristo soffrisse queste cose ed entrasse quindi nella sua gloria?
27 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo concernevano.
28 E quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse andar più oltre.
29 Ed essi gli fecero forza, dicendo: Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Ed egli entrò per rimaner con loro.
30 E quando si fu messo a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro.
31 E gli occhi loro furono aperti, e lo riconobbero; ma egli sparì d’innanzi a loro.
32 Ed essi dissero l’uno all’altro: Non ardeva il cuor nostro in noi mentr’egli ci parlava per la via, mentre ci spiegava le Scritture?
33 E levatisi in quella stessa ora, tornarono a Gerusalemme e trovarono adunati gli undici e quelli ch’eran con loro,
34 i quali dicevano: Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone.
35 Ed essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.
36 Or mentr’essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi!
37 Ma essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito.
38 Ed egli disse loro: Perché siete turbati? E perché vi sorgono in cuore tali pensieri?
39 Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io.
40 E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi.
41 Ma siccome per l’allegrezza non credevano ancora, e si stupivano, disse loro: Avete qui nulla da mangiare?
42 Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito;
43 ed egli lo prese, e mangiò in loro presenza.
44 Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand’ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne’ profeti e nei Salmi, fossero adempiute.
45 Allora aprì loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro:
46 Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno,
47 e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.
48 Or voi siete testimoni di queste cose.
49 Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finché dall’alto siate rivestiti di potenza.
50 Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levate in alto le mani, li benedisse.
51 E avvenne che mentre li benediva, si dipartì da loro e fu portato su nel cielo.
52 Ed essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza;
53 ed erano del continuo nel tempio, benedicendo Iddio.